Aggressione omofoba in centro commerciale a roma: vittima giovane siciliano insultato e minacciato da vigilanti

Aggressione omofoba in centro commerciale a roma: vittima giovane siciliano insultato e minacciato da vigilanti

Un ragazzo siciliano di 23 anni aggredito con insulti omofobi e violenza da tre addetti alla sicurezza in un centro commerciale di Roma Est, scatenando reazioni politiche e richieste di misure antidiscriminatorie.
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Un giovane di 23 anni è stato aggredito e insultato in modo omofobo da addetti alla sicurezza in un centro commerciale di Roma Est, scatenando reazioni politiche e richieste di maggiori tutele per la comunità LGBTQ+. - Gaeta.it

Un episodio inquietante è accaduto il 18 luglio scorso in un centro commerciale di roma est. Un ragazzo di 23 anni, originario della sicilia ma residente nella capitale, è stato vittima di insulti omofobi e violenze fisiche ad opera di tre addetti alla sicurezza. La vicenda ha suscitato reazioni politiche e sociali corpose, con diverse richieste di interventi mirati e misure di tutela contro discriminazioni e violenze LGBTQ+.

Dinamica e dettagli dell’aggressione

Il giovane, ex dipendente di un negozio del centro commerciale, si era recato sul posto per recuperare la tessera dei buoni pasto a lui spettante. Il responsabile del negozio ha rifiutato la consegna e, senza coinvolgere alcun mediatore, ha contattato tre addetti alla vigilanza presente nella struttura commerciale. Da qui è inizato l’escalation di violenza: uno di loro ha rivolto insulti omofobi pesanti al ragazzo, accompagnati da minacce di morte pronunciate mentre lo afferrava per il collo.

Reazioni sul posto

Altri colleghi di lavoro presenti hanno osservato senza intervenire, persino commentando con approvazione un’aggressione verbale e fisica. La vittima ha provato a filmare la scena con il cellulare, senza riuscirci, e ha poi chiamato il 112. All’arrivo delle forze dell’ordine uno degli aggressori è stato identificato, mentre gli altri sono fuggiti. Il ragazzo ha dovuto recarsi al pronto soccorso, dove gli hanno diagnosticato una prognosi di cinque giorni. Successivamente ha sporto denuncia al commissariato di Porta Pia.

Risposte dall’opinione pubblica e dalle istituzioni

L’episodio ha provocato repliche immediate da parte del Gay Center, associazione che da tempo segue casi di discriminazione nel paese. Ha chiesto un incontro urgente con la direzione del centro commerciale per definire provvedimenti tempestivi e misure antidiscriminatorie. Tra le richieste si segnalano la sospensione e sanzioni verso i responsabili, l’adozione di un codice di condotta per tutto il personale, inclusi fornitori esterni, e l’istituzione di corsi obbligatori su rispetto e diritti delle persone LGBTQ+ per vigilanza e staff. Si vuole anche un canale di segnalazione rapido per gestire episodi simili con tempestività.

Parole di esponenti politici

Vive parole sono arrivate anche da esponenti politici. Maria Elena Boschi, presidente dei deputati di Italia viva, ha descritto il fatto come una ferita aperta per la società italiana, ricordando che nessuno dovrebbe temere di essere se stesso. Ha affermato che chi usa il proprio potere per denigrare e minacciare dev’essere punito.

Interventi e prese di posizione da più parti politiche

Anche Forza Italia ha espresso solidarietà alla vittima, sottolineando il pericolo di un clima d’odio crescente verso la comunità LGBTQ+. Rachele Mussolini, capogruppo capitolina di FI, insieme a Tommaso Scalzi, presidente della Consulta Coesione Sociale e Discriminazioni di FI Roma, hanno rimarcato la necessità di misure più forti. Hanno ricordato una mozione presentata per rafforzare la collaborazione fra forze dell’ordine, uffici per i diritti LGBTQIA+ e municipi. L’obiettivo è prevenire e rispondere con efficacia a episodi di violenza e minaccia.

Vicinanza da parte di consiglieri capitolini

Anche consiglieri capitolini della lista Civica Gualtieri sindaco hanno manifestato vicinanza alla vittima. Giorgio Trabucco e Rocco Ferraro hanno definito l’aggressione come sintomo di un clima d’intolleranza da respingere con fermezza. Hanno messo a disposizione risorse e attenzione per potenziare politiche di inclusione e tutela all’interno del comune romano.

L’episodio riporta all’attenzione pubblica la necessità di interventi concreti e rapidi contro forme di discriminazione e violenza che in Italia continuano a manifestarsi, anche in luoghi pubblici e frequentati come centri commerciali. Il caso di roma est si iscrive in un quadro più ampio di richieste di garanzie per le persone LGBTQ+, a difesa della loro dignità e sicurezza.

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