Una lite stradale ha avuto conseguenze drammatiche per tre lavoratori dell’Atac, che sono stati aggrediti da un automobilista nella notte tra il 1° e il 2 ottobre. L’episodio, avvenuto a Tor Vergata, solleva preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei dipendenti del trasporto pubblico, sempre più vittime di violenze improvvise.
I fatti dell’incidente: da una lite all’aggressione fisica
L’incidente si è verificato intorno all’1:00 di notte in via di Tor Vergata, quando i tre lavoratori si trovavano a bordo di un’auto privata, in attesa di iniziare il loro turno di lavoro presso la rimessa locale. Ancora privi della divisa di servizio, sono stati coinvolti in un piccolo diverbio con un altro automobilista, identificato successivamente come un quarantenne di Tor Bella Monaca. Il presunto motivo del conflitto si riferirebbe a questioni di viabilità, ma da un semplice scambio di parole la situazione è rapidamente degenerata.
Secondo le prime testimonianze, il guidatore dell’altra vettura ha affiancato l’auto dei tre uomini e, senza alcun preavviso, è uscito dal veicolo e li ha aggrediti con violenza. Questo inatteso attacco ha sconvolto i lavoratori Atac, che non hanno avuto il tempo di reagire prima di essere colpiti brutalmente. Dopo l’aggressione, l’aggressore è fuggito nella notte, lasciando i tre uomini feriti e senza alcuna possibilità di difesa.
Le conseguenze fisiche: gravità delle ferite e intervento dei soccorsi
Dopo l’aggressione, il personale di emergenza del 112 è intervenuto rapidamente, trasportando le vittime all’ospedale di Frascati. Le ferite riportate dai lavoratori erano gravi e hanno richiesto un immediato intervento medico. Un uomo ha subito un trauma cranico, un altro una seria contusione testicolare e un trauma cranio-facciale. Il terzo, il più colpito, ha riportato un’emorragia cerebrale, con prognosi che variano da un minimo di 10 a un massimo di 30 giorni. Questi eventi sottolineano la pericolosità di certe situazioni quotidiane che i lavoratori affrontano, amplificando il timore per la loro sicurezza.
La rapidità dell’intervento dei soccorsi ha certamente contribuito a garantire il miglior esito possibile per i feriti, ma la gravità dell’episodio ha sollevato interrogativi sulla sicurezza anche in contesti di lavoro dominati da tensioni e rischi.
L’indagine e la reazione del sindacato Faisa Cisal Lazio
Grazie alle informazioni raccolte sul luogo dell’incidente, le forze dell’ordine sono riuscite a rintracciare il presunto aggressore in tempi relativamente brevi. Gli agenti del commissariato Romanina hanno identificato l’automobilista aggressore, che è stato riconosciuto dai tre lavoratori come l’autore dell’aggressione. Attualmente, l’uomo è sotto indagine e il suo caso è monitorato dalla magistratura, che si sta occupando di analizzare la situazione per decidere eventuali ulteriori provvedimenti.
L’episodio ha suscitato un’ondata di indignazione anche presso il sindacato Faisa Cisal Lazio, che ha rilasciato una nota ufficiale denunciando il crescente clima di ostilità nei confronti dei lavoratori del trasporto pubblico. Il sindacato ha enfatizzato la necessità di un intervento delle autorità competenti per garantire un ambiente di lavoro più sicuro. Nel comunicato, i rappresentanti hanno descritto la situazione di un personale già stressato da problemi legati al servizio, ora costretto a far fronte a violenze fisiche.
Questa aggressione non è un fatto isolato, ma piuttosto un segnale di allerta riguardo ai rischi quotidiani che i lavoratori del settore affrontano, evidenziando l’urgenza di misure strategiche per salvaguardare la loro integrità fisica.
Ultimo aggiornamento il 2 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano