Aggressione a parma, due feriti in rapina in un centro massaggi: arrestati due minorenni

Aggressione a parma, due feriti in rapina in un centro massaggi: arrestati due minorenni

Due minorenni arrestati a Parma dopo la rapina armata al centro massaggi del 27 gennaio, con due vittime ferite gravemente; rafforzati i controlli e potenziata la videosorveglianza in città.
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Una rapina violenta il 27 gennaio a Parma in un centro massaggi ha portato al ferimento grave di due persone; due minorenni sono stati arrestati grazie alle indagini dei carabinieri e al sistema di videosorveglianza. - Gaeta.it

La rapina avvenuta la sera del 27 gennaio scorso a Parma ha scosso la comunità locale. Un centro massaggi è stato preso di mira da un gruppo di giovani armati che ha lasciato due persone con ferite gravi. Dopo giorni di indagini i carabinieri hanno identificato e fermato due minorenni, coinvolti con altri ragazzi nel grave episodio criminale.

Dettagli dell’aggressione nel centro massaggi di parma

La sera del 27 gennaio 2025 quattro o cinque ragazzi con il volto coperto hanno fatto irruzione in un centro massaggi di Parma. Le vittime erano una dipendente di 47 anni e il figlio 24enne della titolare del locale. Secondo le testimonianze, i rapinatori erano giovanissimi, ognuno con un compito ben definito all’interno del gruppo.

Appena entrati, i malviventi hanno spinto a terra la donna e l’hanno colpita alla testa con un coltello. Il giovane ha cercato di difenderla, affrontando uno degli aggressori, che ha reagito ferendolo al braccio con un machete. Dopo le violenze, il gruppo ha messo a soqquadro le stanze. Hanno portato via l’incasso di 900 euro, una bicicletta, un iPhone, alcuni vestiti e il portafoglio della dipendente.

Le condizioni delle vittime erano gravi. Entrambi sono stati trasferiti con urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Parma, dove sono stati sottoposti a cure mediche. La polizia ha subito iniziato le indagini per risalire agli aggressori.

Operazioni dei carabinieri e identificazione dei sospetti

Nei giorni successivi, i carabinieri di Parma hanno svolto un’attività investigativa accurata per capire cosa fosse accaduto. Hanno raccolto le testimonianze delle vittime e di eventuali testimoni presenti in zona quella sera. Hanno anche esaminato i filmati delle telecamere di sicurezza del centro massaggi e quelli del sistema di videosorveglianza comunale. Queste immagini hanno permesso di osservare i movimenti dei ragazzi prima, durante e dopo la rapina.

Gli investigatori hanno inoltre repertato impronte digitali sul luogo dell’aggressione, trovandone alcune che hanno collegato con precisione agli indagati. L’analisi combinata di queste prove ha consentito di ricostruire passo passo le azioni compiute dai giovani malviventi.

In base agli elementi raccolti, la Procura della Repubblica di Bologna ha chiesto al gip una misura cautelare. Due minorenni, di 16 e 15 anni, residenti proprio a Parma, sono ritenuti i presunti responsabili principali insieme ad altri tre ragazzi tra i 15 e 17 anni. Il tribunale ha concesso l’ordine di collocamento in comunità per i due maggiormente coinvolti, per il rischio concreto che possano reiterare reati simili.

Ricadute sull’ordine pubblico e sicurezza a parma

L’episodio ha acceso l’attenzione sulle condizioni di sicurezza in alcuni quartieri di Parma, soprattutto per locali come i centri massaggi, che possono risultare più vulnerabili a rapine con uso di armi. Le forze dell’ordine hanno rafforzato i controlli nella zona per prevenire ulteriori aggressioni e dare una risposta rapida ai cittadini.

Il sistema di sorveglianza video, già ampiamente utilizzato dal comune, ha dimostrato di essere uno strumento decisivo per individuare tempestivamente i colpevoli di reati violenti. Le indagini sui giovanissimi arrestati hanno mostrato come, anche tra minorenni, possano svilupparsi situazioni di pericolosità legate a criminalità organizzata o gruppi di pressione.

Il collocamento in comunità disposto dal gip si colloca all’interno di una strategia volta a impedire la diffusione di episodi violenti tra i ragazzi, intervenendo con misure protettive e rieducative. Nel frattempo, la cittadinanza segue con interesse gli sviluppi del procedimento penale.

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