Affluenza ai referendum al 30%: il centrodestra commenta il risultato politico e il mancato quorum

Affluenza ai referendum al 30%: il centrodestra commenta il risultato politico e il mancato quorum

L’affluenza ai referendum del 2025 si ferma al 30%, insufficiente per il quorum; centrodestra e Lega interpretano il voto come un rafforzamento del governo Meloni, mentre Cgil e centrosinistra riconoscono l’importanza delle tematiche sollevate.
Affluenza Ai Referendum Al 3025 Affluenza Ai Referendum Al 3025
L’affluenza ai referendum del 2025 si è fermata al 30%, insufficiente per il quorum, suscitando forti reazioni politiche soprattutto dal centrodestra, che interpreta il risultato come un rafforzamento del governo e una sconfitta per la sinistra. - Gaeta.it

L’affluenza ai referendum del 2025 si è fermata intorno al 30%, un dato che rende difficile raggiungere il quorum necessario per la validità delle consultazioni popolari. Questo risultato ha già suscitato una serie di commenti da parte dei principali gruppi politici italiani, in particolare dal centrodestra, che ha interpretato il voto come un segnale importante nel panorama politico attuale. Ecco come si sono mossi i protagonisti delle forze politiche, tra dati di partecipazione e reazioni alle strategie delle opposizioni.

Affluenza bassa e posizioni del centrodestra dopo i referendum

Il dato relativo all’affluenza ai referendum si attesta intorno al 30%, un valore che si allontana decisamente dal quorum. Questo ha suscitato reazioni da parte del centrodestra, che ha osservato il voto come un giudizio politico sulle opposizioni. Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’attuazione del programma di governo, ha sottolineato come i cinque quesiti referendari siano stati trasformati in un voto sul governo guidato da Giorgia Meloni. Fazzolari ha precisato che da questo voto emerge un rafforzamento dell’esecutivo e un indebolimento della sinistra.

Commenti di forza italia

Parole nette sono arrivate anche da Antonio Tajani, leader di Forza Italia. Tajani ha definito il risultato come una sconfitta chiara per la sinistra e per l’opposizione che avevano tentato di sfruttare i referendum per contrapporsi al governo. Ha criticato la legge sui referendum, suggerendo che servano firme più numerose per la presentazione di questi quesiti, vista la spesa ingente per la distribuzione di schede o il rientro dai paesi esteri, dove si sono registrate molte schede bianche. Secondo Tajani, “questo è un segnale chiaro del rafforzamento dell’esecutivo e del calo di forza dell’opposizione.”

Il commento di matteo salvini sul mancato sostegno alla sinistra

Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, ha definito la bassa affluenza come un “enorme sconfitta” per una sinistra che avrebbe perso idee e credibilità, al punto da non riuscire a mobilitare i propri elettori. Salvini ha richiamato i risultati ottenuti dalla sua parte politica nel governo: aumento degli italiani occupati, tassi di disoccupazione ai minimi e diminuzione del precariato. Ha poi attaccato la proposta di accelerare la cittadinanza, definendola un’idea sbagliata e bocciata dagli elettori.

Posizioni su immigrazione

Sulla questione immigrazione, Salvini ha ribadito la necessità di controlli più rigidi, di ridurre gli sbarchi e incrementare le espulsioni di immigrati irregolari. Ha interpretato l’esito del voto, anche quello sull’astensione, come una scelta chiara degli italiani, divenuta una conferma della linea politica del centrodestra e della Lega in particolare.

Commenti leghisti e la critica a schlein, landini e conte

La vicesegretaria della Lega, Silvia Sardone, ha espresso un giudizio severo nei confronti del centrosinistra e delle principali figure collegate alla sinistra e ai sindacati. Con un post su Facebook accompagnato da un grafico, Sardone ha definito il risultato del referendum come un “flop clamoroso” e un “disastro” per la sinistra, citando esplicitamente la leader del Partito Democratico Elly Schlein, il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e il segretario della Cgil Maurizio Landini.

Secondo Sardone, l’affluenza così bassa dimostra il fallimento della strategia dell’opposizione e di chi aveva puntato su questa tornata di referendum come un segnale di sfiducia verso il governo. Il post della politica leghista ha sintetizzato questo indirizzo con parole dure e senza mezzi termini, dipingendo il voto come un’ulteriore prova di indebolimento del centrosinistra.

La posizione della cgil e del centrosinistra sull’affluenza raggiunta

Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha preso la parola dopo la chiusura dei seggi. Landini ha ammesso che l’obiettivo del quorum non è stato centrato, e ha riconosciuto che non si può parlare di una giornata di successo. Tuttavia ha evidenziato come oltre 14 milioni di persone abbiano comunque votato in Italia, ai quali si devono aggiungere gli italiani che votano all’estero.

Landini ha spiegato che, nonostante il mancato raggiungimento del quorum, le questioni sollevate dai referendum restano attuali e valide. La sua dichiarazione si è svolta durante una conferenza stampa nella sede del Comitato promotore per i referendum sul lavoro. Si è mostrato consapevole dell’esito, ma ha insistito sulla necessità di mantenere il tema del lavoro e dei diritti al centro del dibattito politico.

Una lettura più articolata

Il segretario della Cgil ha quindi sottolineato che il numero di votanti, pur non sufficiente per la validità dei referendum, indica un interesse che non va ignorato. Il risultato complessivo, in questo caso, si presta a una lettura più articolata rispetto alla semplice vittoria o sconfitta politica.

Change privacy settings
×