La giornata del 2 giugno 2025 ha visto Ascoli Piceno celebrare il 79° anniversario della fondazione della Repubblica italiana con una cerimonia pubblica. La commemorazione si è svolta in piazza Roma, presso il monumento ai Caduti, dove autorità locali e cittadinanza hanno ricordato il significato storico di questa data importante. L’evento ha richiamato rappresentanze di forze civili, militari e religiose insieme a studenti delle scuole superiori del territorio, protagonisti di un momento di riflessione collettiva sul valore della Repubblica e della democrazia.
La cerimonia nel cuore di ascoli piceno
L’evento commemorativo si è tenuto nella mattinata in piazza Roma, un luogo simbolico della città che ospita il monumento ai Caduti ascolani. Durante la cerimonia sono state deposte corone in onore dei caduti delle guerre, un gesto che ha accompagnato il ricordo delle vittime e sottolineato il sacrificio necessario alla costruzione della Repubblica. Presenti alle celebrazioni autorità religiose, rappresentanti delle forze dell’ordine, militari, oltre ai vertici delle istituzioni locali. Una presenza significativa anche quella degli studenti degli istituti superiori di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto, coinvolti direttamente nella commemorazione. L’insieme di queste figure ha fatto da cornice a un evento inteso a rinsaldare la memoria storica e civile nel contesto urbano.
Il rispetto del monumento ai caduti
Il rispetto del monumento e la solennità della deposizione hanno scandito il momento dedicato ai caduti. Le corone di fiori, poste davanti al basamento, hanno rimarcato il legame tra il passato tragico del paese durante i conflitti e il presente democratico costruito sulla libertà garantita dalla Repubblica. Questo tipo di cerimonia si ripete ogni anno in molti comuni italiani, e ad Ascoli Piceno trova un riscontro particolarmente sentito, anche grazie al legame storico della città con le vicende della Resistenza e della liberazione.
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Il messaggio di mattarella e le parole dei giovani
Una parte centrale della cerimonia ha previsto la lettura del messaggio inviato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il testo, focalizzato sul significato della democrazia e sul valore dei diritti sanciti dalla Costituzione, ha fatto da filo conduttore per gli interventi successivi. Le parole del Capo dello Stato sono state affidate a una voce locale, che le ha declamate davanti ai presenti con sobrietà e attenzione.
Gli studenti si sono fatti portavoce di un discorso che gira attorno ai valori fondanti della Repubblica italiana. I ragazzi del liceo scientifico Rosetti e del liceo classico Leopardi, di San Benedetto del Tronto, hanno invece proposto un estratto denso di significato tratto dal discorso di insediamento pronunciato da Sandro Pertini dopo la sua elezione a presidente della Repubblica nel 1978.
Richiami di sandro pertini
Risaltano le parole di Pertini sull’urgenza di risolvere la questione abitativa per tutte le famiglie. Il presidnete partigiano citava la necessità di assicurare una “dimora dignitosa” per ogni cittadino, sottolineando la centralità del diritto alla casa nella vita civile. Pertini evidenziava poi che la tutela della salute deve rimanere un elemento imprescindibile della Costituzione.
Infine, è stata richiamata la necessità di superare la crisi della scuola e garantire un’istruzione universale e accessibile, che non faccia differenze tra studenti ricchi o poveri, ma tenga conto solo della volontà e dell’intelligenza. Questi richiami si sono inseriti in un momento di riflessione sull’attualità dei principi costituzionali in un contesto tutt’altro che superato.
Il ricordo degli studenti sul voto del 1946
L’evento si è concluso con l’intervento degli studenti del liceo classico di Ascoli Piceno, che hanno sottolineato il rilievo storico del referendum del 2 e 3 giugno 1946. Quel voto rappresentò la fine della monarchia e l’avvio della Repubblica nel nostro Paese. Fu la prima volta dopo decenni di regime fascista che gli italiani poterono scegliere con libertà.
Anche le donne votarono per la prima volta nella storia italiana. L’intervento degli studenti ha rimarcato questo aspetto come simbolo di rinascita democratica e di partecipazione politica, scelta fino ad allora esclusiva degli uomini. La ripresa di queste parole in un contesto giovanile ha restituito un senso di continuità tra passato e presente.
Il 2 giugno resta una tappa fondamentale nella costruzione del sistema democratico italiano, celebrata con attenzione nelle scuole e nelle piazze, come accade oggi anche ad Ascoli Piceno. L’attesa e la solennità che si respiravano durante la cerimonia confermano il valore che questa data mantiene nella memoria collettiva a quasi ottant’anni dalla sua istituzione.