Acqua summit 2025 a milano: scenari e sfide per il futuro della risorsa idrica in italia

Acqua summit 2025 a milano: scenari e sfide per il futuro della risorsa idrica in italia

Il settore idrico in Italia affronta siccità, infrastrutture obsolete e gestione inefficace; Confeuro e Andrea Tiso chiedono una strategia nazionale integrata con mappatura dettagliata e modernizzazione urgente.
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L'articolo analizza le sfide del settore idrico italiano, evidenziando la necessità di strategie strutturali, infrastrutture moderne e una mappatura nazionale delle risorse, con un focus sulle proposte di Confeuro emerse durante l'Acqua Summit 2025 di Milano. - Gaeta.it

Il settore idrico italiano si trova di fronte a sfide crescenti legate alla siccità, alle infrastrutture obsolete e alla necessità di una gestione più efficace delle risorse. Nel giugno 2025, Milano ha ospitato l’acqua summit 2025, un evento promosso da Il Sole 24 Ore che ha raccolto esperti, istituzioni e rappresentanti delle imprese. L’incontro ha offerto un confronto sulle politiche europee, il piano nazionale di ripresa e resilienza , e gli impatti del cambiamento climatico sul comparto idrico. Tra i partecipanti anche Confeuro, l’associazione nazionale che raggruppa imprenditori agricoli, che ha portato una voce critica ma concreta sulle azioni da intraprendere.

Il ruolo di confeuro e la visione sulle criticità attuali

Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, ha espresso un forte interesse verso le discussioni affrontate durante l’acqua summit 2025. L’associazione ha seguito con attenzione i temi trattati, rilevando la complessità delle sfide ma anche la presenza di molte idee utili. La leadership di Confeuro ha sottolineato però come, attualmente, gli interventi portati avanti in Italia si presentino come sporadici e orientati più a risposte emergenziali che a soluzioni strutturali.

Dissalatori in sicilia: un intervento isolato

L’esempio più citato è quello dei dissalatori installati in Sicilia, operazioni importanti ma isolate, che non bastano a risolvere problemi diffusi e sistemici. Tiso ha evidenziato come manchi una visione d’insieme, una strategia nazionale che possa pianificare in modo organico gli interventi necessari per affrontare la crisi idrica. Secondo il presidente, sono indispensabili soluzioni a lunga durata che superino il semplice contenimento delle emergenze.

L’importanza di una mappatura completa del territorio nazionale

Tra le priorità indicate da Confeuro spicca la necessità di ottenere una fotografia dettagliata dello stato delle risorse idriche in tutto il paese. Un’analisi precisa che metta in luce le aree più vulnerabili e a rischio, permettendo così di stabilire con chiarezza dove e come intervenire con urgenza. Senza un quadro aggiornato e attendibile, gestire la scarsità d’acqua diventa un compito difficile e rischioso.

Cosa deve includere la mappatura

La mappatura dovrebbe includere non solo quantità di risorsa disponibile, ma anche la qualità, la domanda attuale e futura e lo stato delle infrastrutture. Questo lavoro consentirebbe di programmare azioni di ammodernamento e rafforzamento delle reti idriche, soprattutto in zone colpite da siccità persistenti. Solo così si potrebbe garantire un accesso equo e sicuro, sia per le esigenze della popolazione sia per l’agricoltura e le attività produttive che dipendono dall’acqua.

Infrastrutture idriche: la sfida del rinnovo e dell’efficienza

L’attuale rete idrica in Italia mostra segni di sofferenza, con impianti e tubature spesso superati dall’usura e da anni di manutenzione insufficiente. Anche in regioni con una forte impronta agricola, come quelle meridionali, le infrastrutture presentano limiti gravi che pesano sulla capacità di conservare e distribuire l’acqua.

La modernizzazione infrastrutturale secondo andrea tiso

Andrea Tiso ha messo in evidenza che la modernizzazione delle componenti infrastrutturali è uno snodo cruciale. Reti più efficienti e tecnologicamente più avanzate ridurrebbero le perdite e favorirebbero un uso più razionale della risorsa. “Senza questo salto di qualità, gli investimenti rischiano di rimanere sostanzialmente inefficaci e non rispondenti alle reali necessità, specie in un contesto climatico sempre più imprevedibile”.

Un sistema idrico aggiornato assicurerebbe, inoltre, maggiore resilienza durante le emergenze e una distribuzione costante e regolare, elementi fondamentali per evitare problemi di approvvigionamento che possono compromettere la vita e il lavoro di molte comunità.

La crisi idrica spinge a un cambio di strategia nell’interesse pubblico e privato

Nel quadro disegnato all’acqua summit 2025 emerge chiaramente che la pressione sulla risorsa idrica in Italia è destinata a crescere ancora. Cambiamenti climatici con temperature più alte e piogge irregolari creano un terreno difficile per chi gestisce questa risorsa.

La risposta collettiva deve andare oltre il semplice intervento emergenziale. In questo senso, Confeuro ha lanciato un appello all’azione concreta e tempestiva. “È il momento di mettere in campo una strategia complessiva che metta al centro il monitoraggio costante, la pianificazione mirata e un uso responsabile dell’acqua a tutela degli interessi pubblici e privati”.

Solo così si potranno evitare crisi più gravi e favorire uno sviluppo sostenibile nelle aree agricole e urbane. L’Italia ha davanti a sé una sfida che va assegnata a istituzioni, imprese e cittadini, per garantire un futuro con acqua sufficiente e gestita con intelligenza.

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