Achille Polonara, il cestista italiano, sta affrontando una sfida enorme: una forma aggressiva di leucemia mieloide acuta. Attualmente è ricoverato e in attesa di un trapianto di midollo osseo. Nel servizio realizzato da Nicolò De Devitiis per Le Iene Show 2025, Polonara ha raccontato la sua esperienza, mettendo a nudo il lato umano e medico di una lotta che va ben oltre il campo da gioco.
A Valencia con Polonara: 48 ore nella sua battaglia quotidiana
Nicolò De Devitiis è volato a Valencia, dove Polonara è ricoverato per la terapia. Il servizio segue il giocatore per due giorni consecutivi, mostrando senza filtri la sua vita segnata dalla malattia. Polonara sta affrontando una terapia sperimentale, un passaggio fondamentale per stabilizzare la situazione in vista del trapianto di midollo, ormai alle porte.
Il racconto è stato sincero e diretto: il cestista ha parlato dell’impatto della diagnosi e di tutte le difficoltà, sia pratiche sia emotive, che la leucemia comporta. Nonostante tutto, si mostra deciso a proseguire le cure, senza nascondere le difficoltà che affronta lontano dai riflettori e dal parquet. Condividere questo momento così delicato ha l’obiettivo di dare visibilità a una realtà spesso nascosta, ma che riguarda anche tanti altri, raccontata attraverso la voce di un volto noto dello sport italiano.
La diagnosi e il percorso terapeutico: Polonara contro la leucemia mieloide acuta
La notizia della leucemia ha colpito Polonara come un fulmine a ciel sereno, costringendolo a fermare la carriera e dedicarsi alle cure. La leucemia mieloide acuta è una malattia che richiede interventi rapidi e intensi. Ora sta seguendo una terapia sperimentale, scelta che riflette la complessità del suo caso e la necessità di puntare su trattamenti all’avanguardia.
Il passo successivo sarà il trapianto di midollo osseo, l’unica strada per provare a eliminare definitivamente la malattia. Questo momento è delicatissimo, sia dal punto di vista medico che emotivo: trovare un donatore compatibile e la reazione del corpo al trapianto sono fattori decisivi per il successo. Con la sua testimonianza, Polonara ha portato alla luce cosa significa davvero combattere contro un tumore del sangue, mostrando quanto siano complesse e faticose queste terapie.
Perché raccontare la lotta di un atleta famoso fa la differenza
Portare la storia di Polonara a Le Iene significa mettere sotto i riflettori una battaglia personale che riguarda molte persone, ma con il volto di uno sportivo conosciuto in tutta Italia. Documentare ogni passo della sua cura aiuta il pubblico a capire meglio una malattia ancora poco nota, nonostante la sua gravità.
Questa testimonianza serve anche a sensibilizzare sul tema della donazione di midollo osseo e sull’importanza delle terapie oncologiche. Un programma come Le Iene, con la sua grande audience, dimostra come la cronaca possa raccontare storie personali e allo stesso tempo stimolare l’attenzione su problemi di salute concreti e attuali.
In un mondo mediatico spesso distratto, questa storia di resistenza e vita offre uno sguardo diretto su chi combatte ogni giorno contro la malattia, mantenendo alta l’attenzione su bisogni sociali e sanitari che non vanno dimenticati.