Acetaie Aperte 2025 a Modena: la settimana si allunga e si arricchisce con eventi e degustazioni

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Acetaie Aperte 2025 a Modena, una settimana di eventi e degustazioni. - Gaeta.it

Sofia Greco

17 Settembre 2025

Acetaie Aperte torna nel 2025 con una formula più ampia, pronta a coinvolgere più luoghi nel cuore di Modena. Organizzato dal Consorzio Le Terre del Balsamico, l’appuntamento tradizionale dedicato all’Aceto Balsamico di Modena si allunga da un giorno a una settimana intera, con visite, degustazioni e collaborazioni strette con le istituzioni culturali della città.

Presentazione a Modena: la manifestazione si fa più grande

La presentazione dell’edizione 2025 di Acetaie Aperte si è tenuta nella Sala di Rappresentanza del Comune di Modena, dove sono stati svelati i dettagli dell’evento. Quest’anno, alla sua 24esima edizione, la manifestazione si svolgerà dal 26 settembre al 4 ottobre e si espande passando da una giornata a una settimana, coinvolgendo diversi spazi cittadini. Tra i luoghi più importanti ci sono il Teatro Comunale Pavarotti-Freni e la Biblioteca Civica Delfini, simboli della città e segno di un impegno a valorizzare anche il patrimonio culturale locale.

L’allungamento della durata punta a dare al pubblico più occasioni per conoscere l’Aceto Balsamico e la tradizione gastronomica modenese. Il Consorzio Le Terre del Balsamico, che riunisce il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena e il Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, ha sottolineato l’importanza del territorio. Mariangela Grosoli, vicepresidente del consorzio, ha ricordato come Modena sia la provincia italiana con il maggior numero di DOP e IGP, e ha definito Acetaie Aperte una vetrina fondamentale per questi prodotti e per tutta la regione.

Aceto balsamico e cultura: un legame che Modena vuole rafforzare

Il sindaco di Modena, Massimo Mezzetti, ha messo in luce il legame naturale tra l’Aceto Balsamico e la cultura della città, parlando anche dell’affinità con il belcanto. Due espressioni d’arte che da sempre fanno parte dell’identità modenese e che nel festival trovano un momento di incontro e valorizzazione. Mezzetti ha ricordato anche la recente visita della direttrice generale dell’UNESCO, Audrey Azouley, occasione in cui è stato ribadito l’impegno a candidare l’aceto balsamico come patrimonio immateriale dell’umanità. All’ospite è stata consegnata una bottiglietta dell’Acetaia Comunale, simbolo del valore storico e culturale del prodotto.

Rafforzare questa identità culturale e gastronomica è un punto chiave per promuovere Modena anche a livello internazionale, unendo tradizione, arte e produzione locale in un messaggio unico.

Acetaie aperte: le visite, le degustazioni e le novità culturali

Il cuore di Acetaie Aperte resta nelle acetaie, le aziende produttrici dell’“Oro Nero” di Modena. Domenica 28 settembre, più di 45 acetaie apriranno le porte a visitatori e appassionati. Ci saranno visite guidate e degustazioni, con un focus sulle diverse tipologie di Aceto Balsamico di Modena IGP e Tradizionale DOP. Le degustazioni saranno proposte sia al naturale sia abbinate ai prodotti tipici del territorio, per mostrare tutte le potenzialità di questo condimento in cucina.

Tra le novità del 2025 c’è la collaborazione con il Teatro Comunale Pavarotti-Freni, che venerdì 26 settembre ospiterà la rappresentazione de “La Bohème”. Un evento lirico scelto per aprire la settimana dedicata all’aceto, mettendo così in dialogo il prodotto con altre forme d’arte e dando un valore culturale in più alla manifestazione.

Sabato 27 settembre sarà presentato in anteprima l’Osservatorio “Turismo & Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e di Modena IGP”, un progetto nato per raccogliere e monitorare i dati sul turismo legato ai prodotti tipici modenesi. Un segnale chiaro che questo settore rappresenta una leva importante per la crescita e la valorizzazione del territorio.

Acetaie Aperte 2025 conferma così il suo ruolo ben oltre la semplice promozione del prodotto. È un momento di incontro tra economia, cultura e tradizione modenese, che punta a fare dell’Aceto Balsamico un simbolo capace di attrarre interesse sia in Italia che all’estero.