Nel giugno 2025 Acea ha ufficializzato l’accettazione dell’offerta vincolante di eni plenitude per cedere il controllo completo di Acea Energia. L’intesa riguarda la vendita del 100% del capitale sociale della società operativa nel mercato energetico, con alcune eccezioni. L’operazione definisce un nuovo assetto per Acea, che proseguirà concentrandosi sulle attività infrastrutturali legate soprattutto alla gestione dell’acqua e dell’energia. Vediamo i dettagli della proposta economica, le attività escluse e le implicazioni per il gruppo.
I dettagli economici dell’offerta di eni plenitude
L’offerta presentata da eni plenitude il 4 giugno 2025 stanzia per l’acquisizione complessiva di Acea Energia un prezzo di 588,5 milioni di euro. Il valore dell’impresa di Acea Energia viene calcolato, a fine esercizio 2024, in 460 milioni di euro. A questo importo si aggiunge la cassa netta normalizzata, valutata in 128,5 milioni, che contribuisce a determinare la somma totale della transazione. Il dato della cassa netta reported invece ammonta a circa 213,9 milioni di euro, ma viene rettificato principalmente per tenere conto degli effetti del reverse factoring.
Il pagamento finale in fase di closing sarà soggetto a meccanismi di aggiustamento, che sono tipici in queste operazioni, per garantire che il valore scambiato rifletta le condizioni finanziarie effettive al momento della cessione. Va inoltre segnalata la possibile integrazione di un importo aggiuntivo fino a 100 milioni di euro, che Acea potrà ricevere solo se, entro il 30 giugno 2027, verranno raggiunti determinati obiettivi di performance stabiliti contrattualmente.
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Esclusioni importanti nell’accordo tra acea e eni plenitude
L’accordo esclude alcune linee di business di Acea Energia che hanno generato, durante l’anno 2024, un Ebitda intorno ai 6 milioni di euro. Questi rami sono collegati a settori specifici come l’energy efficiency, la mobilità elettrica, l’economia circolare e il servizio di energy management, compresi i contratti relativi alle stesse attività. Particolare rilievo assume il settore dell’energy efficiency, che alla fine del 2024 presenta crediti di imposta per il “superbonus” quantificati in circa 159 milioni di euro.
Queste esclusioni sono motivate dalla strategia di Acea, che punta a preservare attività con forte impatto infrastrutturale e di lungo termine, lasciando invece a Plenitude le business unit più commerciali o innovative ma meno legate al core industriale storico del gruppo. La scelta inoltre consente di valorizzare al meglio tutti gli asset, separando le attività più regolate e stabili da quelle che necessitano di un diverso sviluppo commerciale e tecnologico.
Come cambia acea dopo la vendita di acea energia
Acea, a seguito della cessione di Acea Energia, rafforza il proprio posizionamento nelle attività inerenti la gestione delle infrastrutture di rete, in particolare nei sistemi idrici e nelle reti energetiche tradizionali. L’operazione segna una svolta nella struttura del gruppo, impegnato a concentrare risorse e investimenti per consolidare e ampliare la propria presenza in settori a bassa volatilità e legati ai servizi pubblici.
Da parte sua, eni plenitude si aggiudica una realtà con una rilevante posizione nel mercato dell’energia elettrica, in grado di integrare e sviluppare le proprie offerte commerciali e di mobilità sostenibile. L’operazione crea un nuovo equilibrio nel panorama energetico italiano, coinvolgendo due soggetti con competenze diverse e finalità complementari.
Temi da seguire nei prossimi sviluppi
Tra gli aspetti da monitorare ci sono l’effettiva realizzazione degli obiettivi di performance che potrebbero determinare l’erogazione del prezzo aggiuntivo e le modalità operative con cui Acea gestirà le attività escluse dalla cessione, in particolare quelle collegate ai crediti d’imposta “superbonus” che rappresentano un elemento rilevante in termini di valore residuo e potenziali sviluppi futuri.
L’intesa tra Acea e Eni Plenitude si inserisce nel contesto di un mercato energetico in rapido mutamento in Italia, segnato da nuove sfide ambientali e tecnologiche. Entrambe le realtà si muovono per posizionarsi al meglio nei rispettivi ambiti, uno puntando sulla stabilità infrastrutturale, l’altro sull’espansione commerciale e innovativa.