Abruzzo, sanità al collasso: il ministero segnala un buco da oltre 100 milioni nel 2025 senza coperture nel bilancio

Abruzzo, sanità al collasso: il ministero segnala un buco da oltre 100 milioni nel 2025 senza coperture nel bilancio

La sanità in Abruzzo affronta un deficit superiore a 100 milioni di euro, con critiche del ministero e accuse di gestione carente da parte di Silvio Paolucci verso la giunta Marsilio, mentre il Tavolo ministeriale chiede un piano urgente.
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La sanità in Abruzzo è in crisi, con un deficit superiore a 100 milioni di euro; il ministero diffida la Regione per la mancanza di un piano operativo, mentre il Pd accusa la giunta Marsilio di cattiva gestione e chiede interventi urgenti per evitare il commissariamento. - Gaeta.it

La situazione della sanità in Abruzzo torna sotto i riflettori dopo la riunione del Tavolo ministeriale di monitoraggio sul piano di rientro regionale. Il giudizio del ministero, tra critiche e diffide, mette in evidenza un deficit che supera i 100 milioni di euro. Il capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale, Silvio Paolucci, commenta la situazione denunciando una gestione carente e la mancanza di un piano operativo da parte della giunta guidata da Marco Marsilio.

Le accuse del pd e la risposta del capogruppo silvio paolucci sulla gestione regionale

Silvio Paolucci, capo gruppo del Partito Democratico in consiglio regionale, ha definito la situazione una “bocciatura totale” della gestione Marsilio. Per Paolucci, le criticità rilevate dalle autorità ministeriali confermano l’incapacità della giunta di affrontare la crisi nella sanità regionale. A suo avviso, la Regione si trova in una condizione di emergenza non più ignorabile, con un quadro che rischia di trascinare il sistema sanitario negli anni peggiori.

Paolucci accusa l’attuale amministrazione di aver tagliato i servizi senza però riuscire a compensare con un adeguato piano di risanamento. Le tasse aumentate non bastano a colmare il deficit, né si registrano interventi efficaci per rilanciare il sistema. In particolare, denuncia l’assenza di riforme e la condizione critica delle ASL che vedono ridursi l’assistenza sanitaria ai minimi termini. Il rischio, secondo il capogruppo Pd, è una deriva verso il commissariamento, una strada temuta e segnalata da tempo.

Prospettive per il futuro e richieste del tavolo ministeriale

Il Tavolo ministeriale ha chiesto alla Regione Abruzzo di presentare entro luglio un piano strutturale che contenga misure efficaci per rimettere in carreggiata la sanità pubblica. Tale piano dovrebbe delineare strategie per ridurre il debito, migliorare i servizi e garantire la copertura dei costi previsti nei prossimi anni. L’assenza di un documento programmatico affidabile rischia di prolungare la crisi e far decadere ulteriormente le condizioni di assistenza.

La diffida del ministero rappresenta un monito chiaro a Roma ma anche a Pescara: senza interventi immediati ed efficaci, si apriranno scenari decisamente più complicati, con possibili commissariamenti e perdita di ulteriori risorse. La richiesta di trasparenza e impegno su temi concreti è al centro del dibattito politico e sanitario abruzzese, mentre cresce la pressione sulle istituzioni regionali per una svolta. L’attenzione resta alta in città e nelle province, dove si attendono segnali chiari e azioni concrete per salvare un sistema ormai in grave affanno.

Le criticità emerse dal tavolo ministeriale di monitoraggio sulla sanità in abruzzo

La riunione tecnica del Tavolo ministeriale ha confermato un quadro difficile per la sanità abruzzese. Le stime indicano un deficit sanitario che nel 2025 supererà i 100 milioni di euro. Non solo una questione di numeri: il ministero della salute ha espresso un giudizio severo sulla gestione regionale, evidenziando una mancanza di coperture adeguate nel bilancio per far fronte al disavanzo. Alla Regione è stata infatti diffidata la previsione di almeno 113 milioni di euro aggiuntivi, necessarii a evitare un aggravarsi della crisi.

Il bilancio sanitario segnala un peggioramento su più fronti: servizi ridotti, blocco delle assunzioni e liste d’attesa che si allungano senza sosta. L’assenza di programmazione e di riforme strutturali pesa sulle condizioni di accesso alle cure per decine di migliaia di cittadini. La mancata presentazione di un piano operativo concreto da parte della Regione amplifica le difficoltà, secondo quanto segnalato dal Tavolo ministeriale.

Impatto sulla popolazione e gestione delle aziende sanitarie locali

Il disavanzo sanitario e le mancate riforme si traducono in un peggioramento concreto per cittadini e territori abruzzesi. Il bilancio in rosso ha portato a servizi cancellati, territori senza assistenza e liste d’attesa molto lunghe per accedere alle cure. Inoltre, la riduzione del personale, dovuta al blocco delle assunzioni, ha peggiorato ulteriormente la capacità delle strutture sanitarie di rispondere alle richieste.

La gestione delle aziende sanitarie locali risulta tra le principali cause della crisi. Paolucci sottolinea come i manager delle Asl abbiano ricevuto aumenti di compensi nel 2019, mentre la valutazione del loro operato è rimasta carente o inesistente. La mancanza di controlli e verifiche sul rendimento di questi dirigenti ha contribuito al peggioramento della situazione sanitaria. La richiesta è che la giunta regionale si prenda la responsabilità di fronte al governo centrale e alla popolazione, mettendo in campo interventi concreti per risanare il sistema.

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