L’Abruzzo conferma un bel balzo nell’occupazione nel secondo trimestre del 2025. I dati Istat parlano chiaro: la regione cresce molto più della media italiana e del Mezzogiorno, segno che le politiche messe in campo stanno dando i loro frutti sul territorio, sia dal punto di vista economico che sociale.
Abruzzo batte la media nazionale e del Sud nel trimestre aprile-giugno 2025
Tra aprile e giugno 2025, l’Abruzzo registra un aumento dell’occupazione del 2,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Un risultato che spicca se lo confrontiamo con la crescita nazionale, ferma allo 0,9%, e quella del Sud, al 1,6%. I dati Istat mostrano come l’Abruzzo stia vivendo una fase particolarmente vivace nel mercato del lavoro.
Il presidente della Regione, Marco Marsilio, ha commentato che “questo traguardo arriva dopo un lavoro costante e mirato, pensato per uno sviluppo economico sostenibile.” L’aumento degli occupati non è un caso, ma il frutto di scelte strategiche e investimenti specifici, volti a migliorare la qualità del lavoro e ad aprire nuove opportunità per la popolazione. Insomma, le politiche messe in campo sono centrali per il rilancio produttivo della regione.
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Questi dati sono ancora più significativi se si pensa al contesto globale, con un’economia che resta incerta, tra inflazione e tensioni politiche, fattori che in molte aree hanno frenato la creazione di nuovi posti di lavoro. In Abruzzo, invece, la crescita supera la media, un segnale chiaro della capacità della regione di reagire e andare avanti anche nei momenti difficili.
L’occupazione cresce più del periodo pre-pandemia: cosa dicono i numeri
Se allarghiamo lo sguardo e confrontiamo la situazione attuale con quella di prima della pandemia, emerge un dato ancora più positivo. L’Abruzzo ha aumentato il numero di occupati del 5% rispetto a quel periodo, contro una media italiana dell’1,2%. Un segnale forte che non si tratta solo di recuperare terreno, ma di migliorare davvero, anche in termini di qualità del lavoro.
Superare i livelli pre-Covid indica che i settori produttivi abruzzesi hanno saputo adattarsi e rinforzarsi. Sono state create condizioni favorevoli per attrarre e mantenere lavoratori, migliorare salari e contratti. La sfida post-pandemia ha spinto molte regioni a reinventarsi, e l’Abruzzo sembra aver trovato una strada più solida verso lo sviluppo.
Oltre ai numeri, si nota una crescente attenzione alla qualità del lavoro. Si è puntato a offrire posti stabili, con tutele adeguate, in linea con i cambiamenti del mercato e delle competenze richieste. La regione ha cercato un equilibrio tra crescita e qualità, evitando per ora di scivolare verso forme diffuse di precarietà.
Costruzioni in prima linea nel rilancio abruzzese
Tra i settori che hanno trainato la crescita spicca quello delle costruzioni. Un comparto che ha beneficiato di un forte sostegno grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza , che hanno dato il via a vari progetti infrastrutturali e immobiliari in regione.
Particolarmente rilevante è stato l’investimento nell’edilizia sanitaria. La ristrutturazione e la costruzione di strutture sanitarie hanno portato nuovi posti di lavoro e attivato tutta una filiera, dal commercio dei materiali ai servizi collegati. Il risultato non è solo occupazionale: sul territorio si vedono nuove infrastrutture che rendono l’Abruzzo più attrattivo anche per chi vuole trasferirsi o tornare a vivere qui.
Gli investimenti nel settore edile hanno aumentato non solo il numero di occupati, ma anche la qualità e la stabilità del lavoro. Questo ha messo la regione in una posizione migliore rispetto ad altre realtà che, al contrario, hanno visto cali in questi comparti. I progetti su infrastrutture e sanità sono stati scelti non solo per il numero di posti creati, ma anche per il valore che portano allo sviluppo economico e sociale locale.
Il settore delle costruzioni resta così un motore fondamentale per la ripresa abruzzese, con effetti positivi sia nel breve che nel medio termine. Grazie a questo, la regione migliora la propria competitività e la qualità della vita, creando un ambiente favorevole a nuovi investimenti e professionalità.
Politiche mirate e attenzione a chi fatica a trovare lavoro
Il presidente Marsilio ha ribadito che “l’obiettivo resta aumentare un’occupazione stabile e di qualità per tutti.” Particolare attenzione è rivolta a giovani, donne e categorie più fragili, che spesso incontrano maggiori difficoltà ad entrare nel mercato del lavoro.
Il programma prevede di continuare con politiche di sostegno all’economia che favoriscano attività sostenibili e inclusive. L’idea è crescere senza lasciare indietro chi rischia di restare escluso, evitando fenomeni di marginalizzazione legati alla disoccupazione.
Nell’agenda regionale ci sono percorsi formativi, incentivi per l’assunzione e progetti per potenziare le competenze. L’obiettivo è creare condizioni favorevoli alla crescita professionale e personale, soprattutto per chi ha più bisogno di tutele e opportunità.
La Regione punta a mantenere alta la qualità del lavoro, cercando di limitare i contratti precari e affiancando gli investimenti economici a misure sociali concrete. Questo equilibrio tra risorse e attenzione alle persone guiderà le scelte future in Abruzzo.
Con questi risultati, l’Abruzzo si conferma uno dei territori italiani dove l’occupazione cresce di più, con segnali chiari di uno sviluppo sostenibile e più equo. Investimenti mirati e politiche a supporto dei cittadini restano la priorità.