Negli ultimi anni le agevolazioni fiscali per l’abbattimento delle barriere architettoniche hanno subito diversi cambiamenti, specie riguardo alle spese per la sostituzione di infissi. Nel 2023 era possibile detrarre anche questi lavori al 75%, ma dal 2024 le regole si sono fatte più restrittive. Il quesito di un lettore affronta proprio i dubbi sulla documentazione necessaria per fruire di queste detrazioni e sulla richiesta di un CAF riguardo alla comunicazione all’ENEA, che non sempre è obbligatoria per questa tipologia di interventi.
Le normative attive e le agevolazioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche
Il bonus barriere architettoniche è stato introdotto con la legge n. 234/2021 nella legge di Bilancio del 2022 attraverso l’articolo 119-ter del decreto Rilancio. L’iniziativa mirava a incentivare l’installazione di ascensori e interventi specifici nell’ambito del superbonus, estendendosi poi nel 2023 e prorogata fino al 31 dicembre 2025. Le agevolazioni iniziali prevedevano una detrazione pari al 75% delle spese sostenute per varie tipologie di interventi, inclusa la sostituzione degli infissi.
Già nel 2022 l’Agenzia delle Entrate, con la circolare 17 del 26 giugno 2023, aveva chiarito che oltre agli ascensori potevano rientrare nelle spese agevolabili infissi, pavimenti e sanitari. Questi chiarimenti ampliavano la platea dei lavori con diritto alla detrazione, rendendo più accessibili le ristrutturazioni volte a migliorare l’accessibilità degli immobili. Tali indicazioni erano già operative soprattutto per le spese sostenute entro il 2023.
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Come cambiano le regole dal 2024 e cosa c’è da sapere sui pagamenti
Nel dicembre 2023 il decreto 212 ha modificato le regole per quanto riguarda il bonus a partire dall’anno successivo. Sono infatti diventate agevolabili soltanto le spese legate ad ascensori e scale, escludendo così la detrazione al 75% per la sostituzione di infissi e altri interventi consentiti in precedenza. Contestualmente, il decreto 39/2024 ha esteso la durata delle detrazioni per le spese effettuate dal 1° gennaio 2024 a dieci anni, anziché cinque.
Per i privati senza partita IVA rimane fermo il criterio di cassa: la detrazione si applica solo in relazione all’anno in cui il pagamento della spesa è stato effettuato. Di conseguenza, gli importi pagati nel 2023 per serramenti possono essere detratti al 75%, mentre quelli versati dal 2024 non rientrano più in questa agevolazione.
Questa distinzione ha creato confusione soprattutto per chi ha iniziato lavori nel 2023 e li ha completati nel 2024. In questi casi solo la parte di spesa sostenuta prima del 2024 ha diritto alla detrazione maggiorata, mentre il resto si applica alle nuove norme restrittive.
Il ruolo dell’ENEA e la comunicazione per la detrazione infissi
La richiesta di un CAF al lettore riguardava l’obbligo di inviare la comunicazione all’ENEA per ottenere la detrazione sulle spese relative alla sostituzione degli infissi. Qui va chiarito che, per queste operazioni, non si applica l’obbligo di trasmissione dati all’ENEA.
Come specificato fin dal 1998 nella circolare MEF 57/1998, la sostituzione di infissi rientra nella manutenzione straordinaria e quindi gode della detrazione del 50%, senza alcun riferimento all’ecobonus o alla necessità di comunicazioni particolari all’ENEA. Questo vale anche per serramenti, scuri e porte esterne. Non si tratta di interventi per l’efficientamento energetico ma di lavori per eliminare barriere architettoniche e migliorare l’accessibilità.
Perciò il CAF, pur avendo dubbi, dovrebbe basarsi su questa normativa consolidata e non richiedere l’invio della scheda ENEA per queste spese.
Il caso particolare di spese iniziate nel 2023 e concluse nel 2024
Nel caso specifico segnalato, i lavori sono iniziati nel 2023 con la sostituzione degli infissi e si sono conclusi nel 2024. Il lettore ha saldato la cifra finale e dispone di tutte le certificazioni e dell’asseverazione del tecnico. Ha poi iniziato a recuperare la detrazione in dichiarazione nel 2024 riferita ai redditi del 2023.
A quel punto il CAF ha chiesto la comunicazione all’ENEA per la parte di detrazione ancora da recuperare. In questo contesto risulta evidente che:
- La detrazione al 75% spetta solo per la quota di spesa pagata entro il 2023, non per quella versata nel 2024.
- La parte delle spese riferita al 2024 rientra nella manutenzione straordinaria con detrazione al 50%, da distribuire in dieci anni.
- La comunicazione all’ENEA non è richiesta per la sostituzione degli infissi in quanto non riguarda interventi di efficientamento energetico.
Il CAF avrebbe potuto orientare meglio la richiesta, riconducendo la situazione alle disposizioni vigenti e alle indicazioni delle Entrate. La documentazione già in possesso del lettore risulta sufficiente per procedere con la detrazione corretta.