L’abbandono dei rifiuti sulle strade, nei boschi e nelle aree naturali del Trentino resta un problema evidente, con conseguenze che pesano sul paesaggio e sulle tasche di tutti. Il Corpo Forestale della provincia autonoma continua a intensificare controlli e interventi per contenere fenomeni illegali e il loro impatto economico e ambientale dal 2024 ai primi mesi del 2025.
Un impegno continuo contro l’abbandono rifiuti
Tra il 2024 e aprile 2025, il Corpo Forestale trentino ha registrato un totale di 75 violazioni penali relative all’abbandono e alla gestione illecita dei rifiuti. Le multe complessive superano i 337mila euro. Questo bilancio evidenzia come la lotta contro lo smaltimento abusivo richieda una presenza costante sul territorio, soprattutto in aree di elevato valore paesaggistico e ambientale. Parallelamente alle violazioni penali, sono state emesse 80 sanzioni amministrative, con importi che variano in base ai regolamenti comunali e alle specificità dei casi.
Il personale impegnato nelle operazioni proviene dalle Stazioni forestali e dal Nucleo operativo specialistico forestale , che svolgono controlli mirati e coordinati. Il lavoro è articolato in fasi: dalla raccolta di prove e accertamenti, alla denuncia degli autori, fino agli interventi di rimozione dei rifiuti e ripristino delle zone interessate.
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Questo monitoraggio sistematico dimostra un impegno diretto a contrastare l’illegalità ambientale, ma anche la difficoltà a fermare comportamenti ancora diffusi, specie in zone più isolate o sensibili.
I risultati del 2024 sul fronte delle violazioni
Nel corso di tutto il 2024, il Corpo Forestale ha individuato diverse criticità nella gestione dei rifiuti non pericolosi. Sono state registrate 43 violazioni penali, principalmente collegate a smaltimenti abusivi e scarichi effettuati senza autorizzazioni. Un numero consistente di questi episodi, 30 in tutto, riguarda attività imprenditoriali, dove spesso si rilevano irregolarità legate alla gestione dei materiali di scarto.
Le conseguenze pratiche di questi accertamenti hanno portato alla denuncia formale di oltre 40 persone. Il valore economico complessivo delle sanzioni penali per quest’anno raggiunge i 227.500 euro, sottolineando come le cifre in gioco siano rilevanti e rappresentino un deterrente legale.
Per quanto riguarda i privati cittadini, nel 2024 sono state emesse 72 sanzioni amministrative legate all’abbandono dei rifiuti. Questo numero suggerisce che pur con l’azione di contrasto in atto, l’abitudine a scaricare materiali in modo illecito sulle strade o nei dintorni non è ancora scongiurata, richiedendo ulteriori misure di vigilanza e sensibilizzazione.
Attività nei primi mesi del 2025 e nuovi dati
Nei primi quattro mesi del 2025, l’attività del Corpo Forestale trentino ha mantenuto il ritmo, estendendo il controllo soprattutto in aree naturali vulnerabili, dove il danno ambientale e paesaggistico rischia di essere maggiore. Sono stati accertati 32 nuovi reati penali, dei quali 12 riferiti a imprese coinvolte in pratiche di smaltimento illegale.
Le sanzioni accumulate in questo arco temporale superano i 110mila euro. Le multe amministrative per abbandono di rifiuti sono state 8, un numero più contenuto rispetto al passato, ma che indica comunque una presenza costante di irregolarità.
Questo bilancio mostra una situazione di controllo continuo ma segnala come l’abbandono dei rifiuti rimanga un fenomeno diffuso e in parte nascosto dietro l’assenza di segnalazioni o di riscontri diretti. A differenza delle violazioni formalmente individuate, l’ammontare reale degli illeciti è presumibilmente più alto, con costi di ripristino e pulizia che gravano sulle amministrazioni locali e di riflesso su cittadini e contribuenti.
Il peso economico e ambientale nel trentino
Il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti non è solo un problema estetico. Ogni sacco lasciato lungo le strade o nei boschi provoca danni concreti all’ambiente, alla flora e alla fauna locale. Questi comportamenti indebiti richiedono interventi di bonifica affidati spesso alle stesse strutture che si occupano della prevenzione e repressione.
Il costo di queste operazioni viene sostenuto dalla pubblica amministrazione. Come evidenziano i dati raccolti, la cifra complessiva delle multe e delle sanzioni imposte è solo una parte del dispendio complessivo di risorse. Le spese per il recupero e il corretto smaltimento dei materiali abbandonati si sommano, andando a gravare sulla collettività.
L’azione del Corpo Forestale si estende oltre la sola repressione. Il personale coinvolto segue tutto il processo, dal rilevamento e documentazione dei reati fino alla gestione dei rifiuti recuperati, rispettando le normative vigenti. Questo approccio integrato mira a limitare i danni e a mantenere integro il patrimonio naturale del Trentino, ma richiede sforzi notevoli per arginare un fenomeno ancora presente su gran parte del territorio provinciale.