A Trieste scende in piazza il comitato no ovovia contro il progetto del nuovo impianto

A Trieste scende in piazza il comitato no ovovia contro il progetto del nuovo impianto

A Trieste, cittadini e Comitato No ovovia protestano in piazza Unità d’Italia contro il progetto dell’ovovia sostenuto dal Comune e dal sindaco Roberto Dipiazza, evidenziando impatti ambientali ed economici negativi.
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A Trieste, circa 100 cittadini hanno manifestato in piazza Unità d'Italia contro il progetto dell'ovovia, contestando impatti ambientali ed economici, mentre il Consiglio comunale discute una variante al Piano regolatore. - Gaeta.it

A Trieste si è svolta una manifestazione in piazza Unità d’Italia contro la realizzazione dell’ovovia proposta dal Comune. Circa un centinaio di cittadini ha partecipato al sit-in, con fischietti, slogan e interventi al microfono per esprimere il proprio dissenso. Questa protesta arriva nel momento in cui il Consiglio comunale ha iniziato un confronto durato tre giorni sulla variante al Piano regolatore legata al progetto dell’impianto.

La protesta in piazza unità d’italia e le ragioni del comitato no ovovia

Nel pomeriggio, davanti al Comune di Trieste, si sono radunate persone contrarie al progetto dell’ovovia, che ha lo scopo di collegare alcune zone della città in modo nuovo. I partecipanti, con bandiere azzurre e cartelli del Comitato No ovovia, hanno scandito slogan come “no all’ovovia” e “i triestini non vogliono l’ovovia”. Il clima era partecipe, con continui interventi al microfono e l’uso di fischietti e campanelli per mantenere alta l’attenzione.

Il Comitato No ovovia reclama un impatto negativo ambientale e gravi oneri economici che graverebbero sui cittadini. La richiesta principale è quella delle dimissioni del sindaco Roberto Dipiazza, che supporta il progetto. I manifestanti sostengono che l’ovovia non risponde ai reali bisogni della città, ma rappresenta un costo inutile e dannoso per l’ecosistema locale.

Questa protesta mostra una tensione diffusa tra una parte della popolazione e l’amministrazione comunale, incapaci di trovare un accordo su un progetto che da anni alimenta dibattiti e divisioni.

Il dibattito in consiglio comunale e le posizioni contrastanti

All’interno di Palazzo comunale, contestualmente alla manifestazione in piazza, il Consiglio di Trieste ha aperto una discussione sulla variante al Piano regolatore che riguarda proprio l’ovovia. Il confronto è stato programmato per tre giorni consecutivi, segno dell’importanza e della complessità della questione.

Le posizioni tra maggioranza e opposizione restano distanti. Il sindaco Dipiazza e i suoi sostenitori vedono nell’impianto una possibilità di sviluppo e miglioramento della mobilità urbana, sottolineando il potenziale vantaggio per il turismo e la connettività tra alcune aree. Dall’altro lato, l’opposizione e i cittadini contrari evidenziano i rischi ambientali legati alla costruzione e al funzionamento della struttura.

Nessun accordo è stato raggiunto nel corso delle prime votazioni, e il dibattito proseguirà nei prossimi giorni. L’attenzione della città resta alta, con l’opinione pubblica divisa e i cittadini che chiedono trasparenza e partecipazione nelle decisioni.

Le implicazioni ambientali ed economiche contestate dal comitato

Tra le principali critiche del Comitato No ovovia ci sono le conseguenze ambientali. Il progetto prevede un impianto che attraverserebbe aree con valore paesaggistico, mettendo a rischio habitat naturali e modificando il territorio in modo irreversibile. Sono state segnalate preoccupazioni per l’impatto sull’ecosistema, ma anche per l’aumento del traffico e della congestione nelle zone di arrivo e partenza dell’ovovia.

Dal punto di vista economico, i cittadini contestano le cifre elevate necessarie per completare il progetto. Secondo il comitato, i costi sarebbero scaricati in gran parte sulla collettività tramite tasse e oneri pubblici. Questi investimenti, a loro avviso, non trovano giustificazione nei benefici attesi, che sarebbero limitati soprattutto a gruppi ristretti di interesse.

La richiesta di sospendere il progetto e ripensare il Piano regolatore mette in evidenza una frattura tra chi desidera tutelare l’ambiente e le risorse locali, e chi invece punta su interventi infrastrutturali per rilanciare il territorio.

La reazione del sindaco e il contesto politico attuale a trieste

Il sindaco Roberto Dipiazza è al centro della polemica. Pur senza rilasciare dichiarazioni ufficiali durante la manifestazione, la sua posizione è chiara da tempo: l’ovovia rappresenta un’opportunità per la città. I suoi sostenitori sottolineano che il progetto potrebbe incrementare i flussi turistici e migliorare l’accesso a zone finora poco collegate.

La richiesta di dimissioni avanzata dal Comitato No ovovia testimonia però un forte disagio politico diffuso. Le forze di opposizione e parte della cittadinanza criticano la gestione dell’amministrazione, accusandola di non ascoltare i residenti e di trascurare le questioni ambientali.

Questo clima si inserisce in uno scenario politico locale segnato da contrasti vivi su diversi fronti, con la progettualità urbana al centro delle discussioni. La situazione a Trieste resta in evoluzione, con attenzione puntata sui futuri sviluppi del dibattito consiliare e delle iniziative popolari collegate.

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