A Torino sparito lo schienale della panchina “Just The Person I Am”, simbolo di inclusione e lotta alle discriminazioni

A Torino rubato lo schienale della panchina artistica “just the person i am”, simbolo di inclusione sociale e diritti civili, con interventi in corso per il ripristino dell’opera mutilata.
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Torino, sparito lo schienale della panchina simbolo di inclusione. - Gaeta.it

Mercoledì 20 agosto 2025, nel pomeriggio, a Torino è stato rubato lo schienale della panchina artistica “Just The Person I Am”, posizionata lungo il lungo Dora Firenze, all’incrocio con corso Verona. L’opera, inaugurata appena a marzo, porta un messaggio forte di inclusione sociale e superamento delle barriere di genere, un simbolo importante per tutta la città. Il furto ha subito acceso le reazioni e ha messo in luce quanto siano fragili le iniziative pubbliche dedicate ai diritti civili e alla sensibilizzazione.

“Just The Person I Am”: una panchina che parla di inclusione per tutti

L’installazione di lungo Dora Firenze è più di una semplice panchina: è un progetto artistico con un messaggio sociale ben preciso. A differenza di tante opere che sottolineano le differenze di genere, qui la parola scelta è “Person” invece di “Woman”, un cambio che elimina qualsiasi barriera legata al sesso o all’identità. Una scelta voluta dall’artista Rosalba Castelli, che vuole rivolgersi a chiunque, senza esclusioni.

La panchina invita a riflettere su quanti stereotipi e pregiudizi ancora bloccano la piena partecipazione sociale, soprattutto per donne e minoranze LGBTQIPA+. La scritta incisa non è solo decorazione, ma una vera e propria dichiarazione di intenti: promuovere il rispetto e l’uguaglianza tra le persone. L’opera è diventata un punto di riferimento per la comunità, non solo per il suo valore artistico ma anche per ciò che rappresenta.

Il furto dello schienale ha però tolto all’opera il suo elemento più visivo e comunicativo, lasciandola mutilata. L’ufficio tecnico della Circoscrizione 7 è intervenuto prontamente, togliendo l’elemento mancante e mettendo un supporto in legno verde per mettere in sicurezza la zona. Questo episodio mostra quanto sia delicata la tutela di opere pubbliche con un forte contenuto civile, che restano patrimonio di tutti ma possono finire nel mirino di atti vandalici.

Rosalba Castelli e “Orme d’ombra”: arte e impegno contro la violenza di genere

Rosalba Castelli, autrice della panchina, è una figura nota nel panorama torinese per il suo impegno sui diritti umani e la lotta alla violenza sulle donne. Al momento del furto, era impegnata in “Orme d’ombra”, un progetto durato tre mesi lungo la Sardegna, che unisce arte, memoria e prevenzione per sensibilizzare sul femminicidio.

Durante questo percorso, l’artista ha lasciato sulle torri dell’isola nastri ricamati con i nomi delle 170 vittime di femminicidio registrate da quando è stata uccisa Giulia Cecchettin fino ad oggi. Un lavoro fatto insieme alle detenute della Casa Circondariale Lorusso-Cotugno di Torino e all’associazione Artemixia. “Orme d’ombra” è un esempio di come arte, memoria e attivazione sociale possano trasformare una semplice testimonianza in uno strumento di coscienza collettiva.

Il furto dello schienale non colpisce solo una panchina, ma un simbolo di lotta e inclusione. È la dimostrazione di quanto siano vulnerabili queste iniziative artistiche che trattano temi delicati, ma anche di quanto sia importante proteggerle e sostenerle. L’assenza temporanea dello schienale non ferma l’impegno di Castelli, anzi mette in evidenza la forza di una narrazione che quest’anno ha toccato diverse città e comunità.

Circoscrizione 7: interventi e tempi per ricostruire la panchina

Dopo il furto, l’ufficio tecnico della Circoscrizione 7 ha messo in sicurezza l’area lungo il lungo Dora Firenze, per evitare altri problemi. È stato posizionato un pannello di legno verde a sostegno provvisorio della struttura, che ora appare incompleta, senza lo schienale che dava identità all’opera. Nonostante questa soluzione temporanea, la panchina resta mutilata sia nel look sia nel suo messaggio.

Il ripristino completo non sarà immediato. L’artista sta ancora portando avanti il progetto “Orme d’ombra” in Sardegna e tornerà a Torino solo in autunno inoltrato, probabilmente verso l’inverno 2025. Solo allora potrà dedicarsi con calma alla ricostruzione dello schienale, riportando l’opera al suo aspetto originale e riprendendo un discorso artistico e civile che la città aspetta.

Questo ritardo mette in luce i tempi lunghi delle iniziative culturali legate alla sensibilizzazione, che spesso dipendono dalla disponibilità diretta degli artisti. Al di là del furto, si apre la necessità di proteggere meglio le opere pubbliche che raccontano storie importanti, storie che Torino vuole preservare e valorizzare. Nel frattempo, anche nella sua forma ridotta, la panchina resta un richiamo e uno stimolo a riflettere: il messaggio di inclusione e lotta contro ogni discriminazione continua a vivere nelle parole e nelle persone che la conoscono.