A sabaudia tre spettacoli tra mito, superstizione e storia italiana dal parco nazionale del circeo

A sabaudia tre spettacoli tra mito, superstizione e storia italiana dal parco nazionale del circeo

a sabaudia una rassegna teatrale unisce narrazione, danza e memoria storica con spettacoli su eva, la superstizione di peppino de filippo e il sequestro di aldo moro, promossa da pro loco sabaudia e parco nazionale del circeo
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A Sabaudia, una rassegna teatrale estiva unisce narrazione, danza e memoria storica con tre spettacoli gratuiti che spaziano dal mito di Eva alla comicità sulla superstizione fino al racconto del sequestro di Aldo Moro, valorizzando il territorio e la cultura locale. - Gaeta.it

La città di Sabaudia ospita una rassegna teatrale che unisce narrazione, danza e memoria storica. L’evento, promosso dalla Pro Loco Sabaudia con il Parco Nazionale del Circeo e patrocinato da enti regionali e associazioni culturali, propone tre appuntamenti distinti. Le rappresentazioni si svolgono nell’area spettacoli del centro visitatori del parco e raccontano temi che vanno dal mito della creazione alla superstizione, fino agli eventi controversi della storia italiana contemporanea.

Il mito di eva e l’origine della consapevolezza femminile

Il primo spettacolo in cartellone si intitola “Eva” e arriva mercoledì 30 luglio. È una produzione della Fondazione Luzzati Teatro della Tosse di Genova, adattata e diretta da Gianni Masella. La drammaturgia fonde parola e danza grazie alle interpretazioni di Mariella Speranza e della danzatrice Valeria Puppo. La narrazione si ispira a “Il diario di Eva” di Mark Twain, concentrandosi sul personaggio femminile primigenio.

La vicenda si svolge nei giardini dell’Eden, dove Eva scopre lo splendore della natura accompagnata da una curiosità profonda e incessante. Adamo, in contrapposizione, appare più introverso e indifferente. La tensione tra i due personaggi emerge anche nello sguardo rivolto alle novità e nel primo incontro con il serpente, presenza ambigua che segna un passaggio verso la consapevolezza. Lo spettacolo mette in luce questo viaggio interiore di Eva tra emozioni, desideri e paure attraverso una combinazione di gesti e parole. L’arte scenica riesce a far emergere la complessità del suo mondo interiore e la nascita di una nuova visione femminile.

La commedia di peppino de filippo su superstizione e scaramanzia

Giovedì 31 luglio la scena cambia con la comicità della compagnia amatoriale Napul’è… Nà. Il gruppo, diretto da Titti Marino, porta in scena “Non è vero… ma ci credo”, celebre commedia di Peppino De Filippo in tre atti. La trama costruisce un racconto ironico sulla superstizione visto come fenomeno sociale e culturale radicato nell’immaginario comune.

La regia invita il pubblico a lasciarsi trasportare dalle emozioni e a riflettere sul valore della credenza anche quando si basa su elementi irrazionali. La citazione di Goethe inserita nelle note di regia definisce la superstizione come “un’ombra della mente”. La commedia combina situazioni paradossali e personaggi che incarnano paure quotidiane, dando vita a un dialogo tra razionalità e credenze popolari. L’atmosfera si fa leggera ma porta con sé un discorso più ampio sulla percezione del reale e l’influenza del pensiero magico sulle scelte individuali e collettive.

55 giorni: il sequestro di aldo moro in scena con pochi elementi scenici

Venerdì 1 agosto salgono sul palco la compagnia Le Colonne e il regista Giancarlo Loffarelli con “55 giorni”, spettacolo che ricostruisce il sequestro di Aldo Moro, evento cruciale e ancora carico di misteri nella storia italiana. La drammaturgia punta sull’essenzialità: la scena è composta da tre cubi e tre colori fondamentali, bianco, nero e rosso.

Il bianco rappresenta la ricerca della verità, visibile nelle luci e nel telo che apre la scena all’inizio. Il nero simboleggia le zone d’ombra ancora presenti nell’indagine sul caso. Il rosso richiama la bandiera delle Brigate Rosse, connettendo l’evento al sangue versato e al mezzo nel quale fu ritrovato Moro. Quattro narratori conducono lo spettatore attraverso i luoghi simbolo della vicenda: la casa di Moro, il luogo della strage, il covo e Piazza Barberini, dove si divisero le sorti del destino di uno dei protagonisti della storia sociale e politica italiana.

Sono presenti musiche sia d’autore sia popolari del 1978, per radicare emotivamente la narrazione nel periodo storico. Lo spettacolo segue un percorso iniziato nel 2007 con un primo lavoro teatrale del regista e dell’associazione Le Colonne, e si è arricchito con un documentario e un libro pubblicato nel 2023 che approfondiscono le lettere dalla prigionia di Aldo Moro e la sua spiritualità. L’intento è mantenere viva la memoria attorno a un evento ancora oggetto di interrogativi e a una vicenda che ha segnato un’epoca in Italia.

Il sostegno del territorio e le modalità di partecipazione

Gli organizzatori hanno sottolineato che l’accesso agli spettacoli è gratuito, reso possibile dal contributo di attività produttive locali. Questo sostegno permette di garantire una serie di appuntamenti teatrali che uniscono cultura, memoria e confronto. La rassegna, che si tiene nell’estate 2025 a Sabaudia, offre così uno spazio pubblico dove il teatro si fa voce per discutere temi che spaziano dal mito originario fino a fatti di cronaca e storia contemporanea. Il legame con il Parco Nazionale del Circeo e le amministrazioni locali contribuisce a valorizzare il territorio, promuovendo iniziative culturali di livello.

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