A Pianella cresce la tensione sulla ex Foresteria trasformata in dormitorio per senza dimora

A pianella nasce un punto di accoglienza per senza dimora gestito da Pescara con fondi pnrr, ma la scelta senza confronto locale genera critiche su sicurezza e autonomia del territorio.
A Pianella Cresce La Tensione A Pianella Cresce La Tensione
Ex Foresteria di Pianella usata come dormitorio, cresce la tensione in città. - Gaeta.it

A Pianella si accende il dibattito dopo la decisione della maggioranza di trasformare l’ex Foresteria in un punto di accoglienza notturna per persone senza fissa dimora. Il progetto, finanziato con fondi del PNRR e gestito dal Comune di Pescara, mira a offrire un rifugio a chi vive in condizioni di marginalità. Ma la scelta ha sollevato critiche, soprattutto per la mancanza di confronto con la comunità e le preoccupazioni sulla sicurezza. Il confronto mette a nudo uno scontro tra le esigenze di un’area metropolitana più ampia e le realtà locali.

Ex Foresteria, da struttura comunale a dormitorio: cosa cambia davvero

L’ex Foresteria comunale di Pianella è stata riconvertita in una “Stazione di Posta”, con 8 posti letto per persone senza dimora. Questo è solo un pezzo di un progetto più grande del Comune di Pescara, che con fondi PNRR punta a sostenere chi si trova in grave difficoltà abitativa. Accanto a Pianella, è prevista un’altra struttura più grande, da 25 posti, vicino alla stazione ferroviaria di Pescara.

L’idea è rispondere al bisogno crescente di aiuto per chi non ha un tetto, offrendo un alloggio temporaneo e collegando i servizi sociali a un percorso di assistenza. Pescara si occuperà direttamente della gestione di entrambe le strutture, mantenendo controllo operativo e amministrativo. Il Comune di Pianella, di fatto, ha ceduto la gestione senza ottenere compensi economici come affitti o altri benefici.

Il progetto si inserisce nelle politiche nazionali contro la povertà e la marginalità sociale, usando risorse straordinarie per rigenerare spazi pubblici e garantire servizi di emergenza abitativa. Però la scelta di realizzare una struttura del genere proprio a Pianella, un territorio con bassi livelli di marginalità, ha scatenato reazioni critiche da parte di alcuni esponenti locali.

L’opposizione accusa: “Decisione imposta dall’alto, senza ascoltare Pianella”

Il gruppo consiliare “Insieme Oggi per il Domani” ha duramente contestato la trasformazione dell’ex Foresteria in dormitorio, sottolineando che nel comune non ci sono emergenze abitative. Secondo loro, la decisione è arrivata dall’alto, senza un vero confronto con la cittadinanza.

I consiglieri sostengono che il progetto non rispecchia le esigenze del territorio e che la struttura non è giustificata dai dati locali. Criticano il fatto che Pianella abbia lasciato completamente la gestione a Pescara, senza poter influire sulle scelte operative e senza ottenere alcun ritorno economico. Per loro, questo significa perdere controllo e dover affrontare rischi senza benefici.

Un altro nodo è la sicurezza. L’opposizione teme che, senza adeguate misure di pubblica sicurezza, soprattutto di notte, la presenza di persone in condizioni di grave marginalità possa creare problemi e tensioni nella comunità.

Il gruppo mette in guardia sul rischio che Pianella diventi un “satellite sociale” di Pescara, caricandosi problemi che riguardano principalmente la città metropolitana. C’è paura anche per l’impatto che tutto ciò potrebbe avere sulla coesione sociale locale.

Il quadro regionale: tra servizi condivisi e difficoltà di coordinamento

La vicenda di Pianella si inserisce in un contesto regionale più ampio, dove diversi comuni cercano di collaborare o confrontarsi su interventi sociali contro povertà e marginalità. I fondi PNRR hanno spinto la creazione di nuove strutture di accoglienza per le persone senza casa.

Pescara ha scelto di gestire direttamente queste strutture, centralizzando il controllo per coordinare meglio i servizi sociali sul territorio. La scelta di utilizzare l’ex Foresteria di Pianella fa parte di questa visione, ma evidenzia anche quanto sia complicato mettere d’accordo interessi e bisogni di comuni molto diversi tra loro.

Il caso solleva una domanda importante: come si possono prendere decisioni che impattano sulla vita delle comunità più piccole, senza un dialogo aperto e senza valutare a fondo le condizioni locali? Senza questo, il rischio è di alimentare conflitti e reazioni difensive.

Pianella mette in luce una sfida vera per le amministrazioni abruzzesi: trovare un equilibrio tra politiche sociali di area vasta e bisogni specifici di ogni comunità, tutelando la sicurezza e l’autonomia locale.

L’opposizione chiede trasparenza e coinvolgimento

“Insieme Oggi per il Domani” ha chiesto alla maggioranza più chiarezza e apertura sulla vicenda. Vogliono sapere le ragioni precise dietro la scelta, i dettagli degli accordi con Pescara e un maggiore coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni che riguardano il loro territorio.

Il gruppo si propone di difendere gli interessi della comunità, opponendosi a scelte che ritiene rischiose e sproporzionate rispetto ai bisogni reali di Pianella. Denunciano l’assenza di un progetto concreto che preveda confronto pubblico e studi sull’impatto sociale e sulla sicurezza.

Le tensioni attorno a questa decisione mostrano quanto sia urgente rivedere i processi decisionali per le strutture di inclusione sociale, trovando un modo per bilanciare accoglienza e preoccupazioni locali, senza sacrificare un comune alle logiche metropolitane.

La situazione resta aperta, con l’amministrazione chiamata a confrontarsi con un’opposizione decisa e una cittadinanza pronta a seguire da vicino ogni sviluppo.