Nel cuore di Pesaro, si è tenuta la presentazione del film “Miopia – le identità nascoste“, un progetto cinematografico che sta coinvolgendo attivamente il territorio locale. La vicenda ruota attorno a Francesco Berardi, uomo segnato da un passato tragico e da un percorso interiore complesso, mentre le ambientazioni richiamano le vie e i luoghi caratteristici della città.
Trama e sviluppo del film miopia – le identità nascoste
Il fulcro narrativo di “Miopia – le identità nascoste” è la figura di Francesco Berardi, interpretato dall’attore Pio Stellaccio. Francesco arriva dopo una prova durissima: ha tentato il suicidio in seguito alla perdita della moglie in un incidente stradale non completamente chiarito. Questo evento traumatico lo costringe a guardare il mondo da una prospettiva nuova, fatta di dolore ma anche di lucidità inquietante. La sua mente si avvita in una spirale dove follia e razionalità si mescolano, spingendolo a sfidare la società, ritenuta corrotta e alienante.
La figura di teresa nella narrazione
Una presenza fondamentale in questa narrazione è Teresa, la figlia di Francesco di soli dieci anni. La bambina rappresenta un barlume di speranza: attraverso gli occhi di Teresa si immagina una realtà più giusta, in cui armonia e equità possano prevalere sulle ingiustizie che il padre combatte con tanta veemenza. La relazione tra padre e figlia si fa quindi un elemento fondamentale nella trama, un ponte fra il presente caotico e una possibile rinascita.
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Produzione e coinvolgimento del territorio pesarese
Il film nasce da una produzione che fa ampio affidamento sulle risorse locali. Sul set lavorano circa 100 artisti marchigiani, suddivisi tra comparse e figurazioni speciali. Nove professionisti residenti nella zona guidano i vari reparti di produzione, confermando un forte legame con il territorio. Le riprese sono in corso fino al 7 giugno, concentrandosi nelle aree più suggestive di Pesaro, trasformando la città in un vero e proprio scenario vivente.
Questa presenza massiccia di personale locale conferisce al progetto una dimensione fortemente radicata nel territorio. Dietro la macchina da presa si trova Rocco Mortelliti, regista che insieme alla MovieStart Production ha curato la realizzazione dell’opera. La scelta di girare nel centro di Pesaro, con scorci conosciuti e ambientazioni autentiche, sottolinea l’interesse per valorizzare la città attraverso il cinema.
Dichiarazioni degli autori e degli attori coinvolti
Durante la presentazione nel consiglio comunale, il produttore Siepi ha raccontato il significato profondo del film, che affronta il conflitto eterno tra bene e male. Siepi ha definito la realizzazione di questo progetto nella propria città un sogno: “un piccolo traguardo che assume un valore molto personale.” Il tema centrale, con la sua critica sociale e riflessione sull’ipocrisia umana, rende la pellicola di interesse non solo locale ma anche universale.
Pio Stellaccio, interprete principale, ha voluto esprimere la sua esperienza sul set marchigiano. Ha spiegato che il personaggio di Francesco ha molte caratteristiche comuni a un uomo qualunque, ma ne prende le distanze per la profondità emotiva e il contrasto con l’ambiente circostante. Ha aggiunto, parlando delle Marche, come il territorio di Pesaro lo abbia affascinato, rendendo unica la sua prima esperienza lavorativa in quella regione.
Impatto culturale e attesa per la conclusione delle riprese
Con le riprese che ormai procedono spedite verso la loro chiusura, il film “Miopia – le identità nascoste” si prepara a lasciare un segno. L’uso della città come sfondo autentico riflette una volontà di raccontare storie connessa a luoghi reali, in cui la quotidianità e i problemi sociali emergono con forza. Pesaro diventa così una cornice che non è solo scenografia, ma parte attiva nella narrazione.
Il coinvolgimento di numerosi artisti e tecnici locali testimonia un lavoro a più mani, dove il cinema serve anche a mostrare il valore creativo della regione. Questo progetto si inserisce nella tradizione culturale marchigiana, offrendo contemporaneamente uno sguardo intenso su temi universali come il dolore, la lotta interiore e le contraddizioni della società. Mentre la fine delle riprese si avvicina, si attende con interesse la risposta del pubblico e la diffusione del film in circuiti più ampi.