A Perugia un convegno ripercorre la data simbolo del 20 giugno tra rivolta e liberazione

A Perugia un convegno ripercorre la data simbolo del 20 giugno tra rivolta e liberazione

A Perugia un convegno organizzato dal Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell’Umbria e patrocinato dalla Regione Umbria ha ricordato la rivolta del 20 giugno 1859 contro lo Stato Pontificio e la liberazione dal nazifascismo del 1944, sottolineando l’importanza della memoria storica per la cittadinanza.
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A Perugia si è svolto un convegno che ha commemorato la rivolta del 20 giugno 1859 contro lo Stato Pontificio e la liberazione dal nazifascismo del 1944, sottolineando l'importanza della memoria storica per la cittadinanza e i valori di libertà e resistenza. - Gaeta.it

Nel cuore di Perugia, si è tenuto un convegno pubblico che ha richiamato l’attenzione sul 20 giugno, data cruciale per la storia civile della città. L’incontro, organizzato dal Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell’Umbria del Grande Oriente d’Italia con il patrocinio della Regione Umbria, ha esplorato due momenti distinti ma connessi: la rivolta del 1859 contro lo Stato Pontificio e la liberazione dal nazifascismo del 1944. L’evento ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti istituzionali, esperti e autorità massoniche, confermando l’importanza di mantenere vivo il ricordo di quegli episodi fondamentali per la cittadinanza perugina.

Il convegno e i protagonisti dell’incontro a palazzo della regione

Giovedì 19 giugno la Sala Brugnoli del Palazzo della Regione Umbria si è animata di pubblico per il convegno intitolato “Dal XX giugno 1859 al XX giugno 1944: una storia di libertà”. L’iniziativa ha voluto mettere in luce la linea di continuità fra due momenti chiave della storia locale, facendo emergere i valori di laicità, autonomia e resistenza radicati nella città. I saluti ufficiali sono stati portati da Stefania Proietti, presidente della Giunta regionale, e da Sarah Bistocchi, presidente dell’Assemblea legislativa. Entrambe hanno richiamato l’importanza della memoria storica come base della cittadinanza attiva e partecipativa.

Tra gli interventi più significativi sono emersi quelli di Andrea Galli, presidente del Collegio umbro dei Maestri Venerabili, Augusto Vasselli, consigliere dell’Ordine del Grande Oriente d’Italia, e Giovanni Tomassini, storico e presidente della Commissione Storia del Collegio. Hanno contribuito con analisi e riflessioni anche Riccardo Nencini, presidente del Gabinetto Vieusseux, e il Gran Maestro Stefano Bisi, che ha evidenziato il ruolo della Massoneria italiana nel promuovere libertà e giustizia, sottolineando il sacrificio dei suoi membri durante i periodi più difficili della storia nazionale.

La rivolta del 20 giugno 1859: un giorno di resistenza e sangue a perugia

Al centro del dibattito ha preso posto la rivolta del 20 giugno 1859, momento fondante per la memoria civile della città. Quel giorno Perugia si sollevò contro il governo dello Stato Pontificio, sull’onda delle speranze generate dalla seconda guerra d’indipendenza e dal più ampio processo risorgimentale. La protesta fu soffocata con estrema violenza dalle truppe svizzere al servizio del Papa. Centinaia di civili persero la vita, in un episodio che ha lasciato cicatrici profonde nella storia locale.

Quella repressione racconta più di una semplice sconfitta: rappresenta un gesto di coraggio e dignità popolare contro l’oppressione politica e religiosa dell’epoca. La tragedia ha segnato la coscienza di Perugia e ha avvicinato la città al progetto dell’unità d’Italia che si andava costruendo. È una pagina che, seppure dolorosa, ha contribuito a consolidare l’identità civile e il senso di libertà della comunità.

Il 20 giugno 1944 la liberazione dal nazifascismo e la rinascita democratica

Il convegno ha poi spostato lo sguardo all’85° anniversario della liberazione di Perugia, avvenuta il 20 giugno 1944. Le truppe alleate, con il decisivo apporto della Resistenza locale, liberarono la città dall’occupazione nazifascista, ponendo fine a un periodo di terrore. Questo evento ha segnato la svolta verso una nuova fase per la città, l’avvio della ricostruzione democratica dopo anni di dittatura e conflitto.

La liberazione si è rivelata il coronamento di un percorso iniziato nel Risorgimento, legato agli stessi valori di libertà, giustizia e partecipazione civile. In particolare, la Massoneria italiana, duramente perseguitata durante il fascismo, è emersa come custode di quei principi, mantenendo vivo il suo impegno anche nei tempi della clandestinità. Il momento del 1944 ha confermato la continuità di un ideale che attraversa decenni e diverse generazioni.

Memoria e responsabilità civica come guida per il presente e futuro di perugia

L’appuntamento a Palazzo della Regione si è chiuso con un appello a non dimenticare quella storia, invitando istituzioni, mondo culturale e cittadini a rinnovare l’impegno verso la memoria attiva. Il Grande Oriente d’Italia ha richiamato il peso della storia nel tenere saldo il legame con quei valori, considerandola strumento per affrontare le sfide future della società.

Il convegno ha rappresentato un momento simbolico capace di incentivare la consapevolezza collettiva. La città di Perugia si è trovata a riflettere sulla propria identità, tracciata da gesti che hanno cambiato il corso degli eventi e definito i pilastri della sua vita civile. Senza memoria la democrazia perde basi solide, e la partecipazione perde significato. Questi principi, riscoperti nel racconto della rivolta e della liberazione, restano centrali nelle scelte della comunità perugina.

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