A napoli presentazione del vocabolario della fraternità per guidare le politiche sociali nei comuni

A napoli presentazione del vocabolario della fraternità per guidare le politiche sociali nei comuni

L’accordo tra Anci e Fondazione Fratelli Tutti promuove a Napoli la fratellanza come principio guida nelle politiche comunali per ridurre disuguaglianze sociali e rafforzare la coesione comunitaria.
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L’articolo descrive l’iniziativa del Comune di Napoli e l’accordo tra Anci e Fondazione Fratelli Tutti per promuovere la fratellanza come valore guida nelle politiche locali, supportata dalla presentazione del libro "Il vocabolario della fraternità" di padre Francesco Occhetta. - Gaeta.it

L’attenzione verso la fratellanza come valore guida delle scelte pubbliche sta assumendo un ruolo crescente nelle città italiane. A Napoli, il Comune ha ospitato un evento dedicato alla presentazione del libro “Il vocabolario della fraternità“, curato da padre Francesco Occhetta. L’iniziativa si inserisce in un più ampio accordo tra Anci e Fondazione Fratelli Tutti, che punta a far diventare il senso di comunità un riferimento concreto nelle politiche sociali locali. Le difficoltà legate alle disuguaglianze e alle divisioni sociali spingono molte amministrazioni, tra cui quella napoletana, a riflettere su come tradurre in azioni e leggi quei principi di coesione.

L’intesa tra anci e fondazione fratelli tutti e il ruolo di napoli

Nel 2025 l’alleanza tra Anci e Fondazione Fratelli Tutti si è rafforzata attorno all’idea di portare la fratellanza al centro delle politiche comunali. Il Comune di Napoli, in qualità anche del suo sindaco Gaetano Manfredi, che guida l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, ha scelto di aderire a questo impegno con convinzione.

Manfredi ha sottolineato come in un momento segnato da crescenti divisioni sociali e conflitti, la coesione diventi indispensabile. Napoli, come molte grandi città, affronta sfide legate all’ampliarsi delle disuguaglianze nei quartieri e nel tessuto sociale. Per questo, il documento frutto dell’accordo tra Anci e Fondazione Fratelli Tutti si presta come riferimento per orientare le politiche di inclusione, sociali e di riduzione dei divari.

Il primo passo, ha spiegato il sindaco, consiste nel far sì che i principi di fraternità diventino “la stella polare” del lavoro delle amministrazioni locali.

Il libro “il vocabolario della fraternità”: parole per ricostruire legami

Il vocabolario della fraternità” raccoglie contributi di esperti di vari ambiti – dalle scienze umane a quelle sociali fino a riflessioni della tecnologia – ogni autore è stato invitato a prendere in esame una parola specifica legata alla fraternità, riflettendo a partire dalla propria esperienza personale e professionale. Il testo non si limita a essere una raccolta di pensieri, ma vuole essere un mezzo per costruire nuovi legami e incoraggiare una giustizia fraterna.

Uno degli obiettivi è fornire spunti di riflessione che possano toccare chi legge in modo profondo, stimolando meditazioni che si possono tradurre in azioni concrete, in particolare nella vita quotidiana e nelle scelte pubbliche. Il libro include anche interventi dei partecipanti all’evento #BeHuman, un momento di confronto su questi temi.

Parole come strumenti di cambiamento sociale e culturale

Padre Francesco Occhetta ha descritto il progetto come un percorso giornaliero di 365 parole, ognuna pensata per disarmare le parole cariche di odio o divisioni e per creare nuove forme di dialogo. Il riferimento a Papa Leone, citato nel corso della presentazione, richiama proprio l’idea di usare le parole per rigenerare la società e scolpire un mondo più giusto.

Secondo Occhetta, la fratellanza non è solo un’idea astratta, ma un principio che richiede misure chiare e scelte concrete nei territori, soprattutto nei Comuni dove si toccano con mano i problemi e le difficoltà. Perciò, questo vocabolario non resta un esercizio intellettuale ma diventa uno strumento che può guidare amministratori e cittadini nella costruzione di comunità più unite.

Il contesto urbano e le sfide delle politiche sociali a napoli

Napoli rappresenta un laboratorio importante per la messa in pratica di questi concetti. Le divisioni sociali e i divari economici tra i quartieri della città sono ben noti. Molte zone vivono condizioni di marginalità e difficoltà, con problemi che spaziano dalla disoccupazione all’accesso ai servizi essenziali.

La pandemia, negli anni scorsi, ha aggravato molte situazioni, allargando le fratture sociali. Le politiche comunali che si rifanno al principio della fraternità cercano di coinvolgere attivamente le comunità, promuovendo progetti di inclusione e sostegno che tengano conto delle specificità territoriali. L’obiettivo è che questo approccio possa contribuire a ridurre sia le disuguaglianze economiche sia gli squilibri tra i diversi gruppi sociali, restituendo senso di appartenenza e partecipazione ai cittadini.

Un percorso verso pratiche condivise e una società meno divisa

La firma dell’accordo tra Anci e Fondazione Fratelli Tutti, unita alla diffusione del libro, costituisce un punto di partenza per tradurre la fraternità in scelte di governo locale. Le amministrazioni comunali coinvolte pongono l’accento sulla necessità di adottare politiche che non solo guardino ai numeri ma anche alla qualità dei legami sociali.

Chi amministra sa che, in città grandi come Napoli, ogni provvedimento può incidere sul tessuto sociale in modo concreto. La promozione di un linguaggio che valorizza l’incontro, la giustizia, la solidarietà diventa quindi elemento fondamentale per sviluppare condizioni più stabili e pacifiche.

In questo scenario, i Comuni si fanno interpreti di una visione in cui le parole non sono solo suoni ma strumenti vivi di cambiamento.

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