A napoli flash mob in piazza vanvitelli per chiedere il disarmo e la giustizia per il popolo palestinese

A napoli flash mob in piazza vanvitelli per chiedere il disarmo e la giustizia per il popolo palestinese

A Napoli, nel quartiere Vomero, il comitato Pace, Disarmo e Smilitarizzazione ha organizzato un flash mob in piazza Vanvitelli per chiedere la fine della vendita di armi a Israele e promuovere pace e disarmo.
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A Napoli, nel quartiere Vomero, un flash mob in piazza Vanvitelli ha promosso un "2 giugno alternativo" per la pace, denunciando la vendita di armi a Israele e chiedendo il disarmo e la fine degli accordi militari tra Italia e Israele. - Gaeta.it

A Napoli, nel quartiere Vomero, si è svolto oggi un flash mob organizzato dal comitato pace, disarmo e smilitarizzazione. Gli attivisti hanno scelto piazza Vanvitelli per ricordare una situazione drammatica, proponendo un’alternativa simbolica alla tradizionale festa del 2 giugno. La manifestazione ha evidenziato la richiesta di una posizione politica netta in favore della pace e contro la vendita di armi, in particolare in relazione al conflitto in Medio Oriente.

La manifestazione e le modalità della protesta

Durante il corteo, alcuni partecipanti si sono distesi a terra, a simulare una scena di bombardamento come quella drammatica che si vive nella striscia di Gaza. Intorno a loro, altre persone hanno tenuto bandiere palestinesi. I presenti indossavano kefiah, il tradizionale copricapo simbolo del popolo palestinese e della loro resistenza. Tra gli oggetti portati, spiccava un pezzo di stoffa bianca macchiato di rosso, un richiamo visivo forte a sangue e violenza.

Azione simbolica nel cuore del vomero

L’azione è durata poco, ma è stata molto simbolica nel cuore della piazza, centro nevralgico del quartiere Vomero. Il flash mob ha voluto proporre un messaggio chiaro: in un giorno come il 2 giugno, tradizionalmente dedicato alla festa della Repubblica e alle parate militari, si potesse riflettere sul significato reale di pace e disarmo, mettendo in discussione l’uso delle forze armate e dei conflitti attivi.

Le richieste degli organizzatori al governo italiano

Il comitato pace, disarmo e smilitarizzazione ha presentato delle rivendicazioni precise rivolte al governo italiano. Innanzitutto, hanno chiesto la fine immediata della vendita di armi a Israele, sottolineando che queste possono transitare o essere vendute direttamente o tramite triangolazioni commerciali. Il riferimento è diretto al coinvolgimento italiano nel sostegno materiale al conflitto in Medio Oriente.

Il gruppo ha anche chiesto la rescissione degli accordi militari, economici e accademici firmati con il governo di Benjamin Netanyahu nel marzo 2023. Secondo gli attivisti, tali accordi non dovrebbero rimanere in vigore, soprattutto in un contesto così delicato e segnato da violenze.

Memorandum d’intesa e accordi da rivedere

In vista del prossimo rinnovo, previsto per l’8 giugno, del memorandum d’intesa con Israele, la manifestazione ha chiesto che non venga approvato automaticamente. Questo documento regola diversi aspetti della cooperazione tra i due paesi, inclusi rapporti militari e commerciali.

Infine, il comitato ha sottolineato che nessuna arma o strumento di guerra dovrebbe partire dai porti, aeroporti o basi militari italiane, che sono distribuite sul territorio nazionale. Secondo gli organizzatori, questi materiali contribuiscono a perpetuare quella che definiscono una forma di genocidio nei confronti del popolo palestinese.

Il significato della scelta simbolica del 2 giugno a napoli

La scelta di organizzare questa azione proprio il 2 giugno non è casuale. Nel calendario italiano, il 2 giugno rappresenta la festa della Repubblica, che commemora la nascita della repubblica italiana con un forte richiamo ai principi costituzionali tra cui il ripudio della guerra. Per gli attivisti napoletani, questa giornata non dovrebbe essere limitata a parate e celebrazioni militari, ma dovrebbe essere un’occasione per riflettere sul significato più vero della pace.

Un 2 giugno alternativo per pace e giustizia

Il flash mob ha voluto ribaltare il senso di questa festa, proponendo un “2 giugno alternativo”. Una giornata per il disarmo, per la giustizia e per la libertà, non solo per il popolo palestinese ma per tutte le popolazioni coinvolte in conflitti armati.

La manifestazione in piazza Vanvitelli diventa così un invito a ripensare il ruolo del governo italiano e della società civile nella promozione di un mondo senza guerra. L’iniziativa parla di un impegno che va oltre le parole ufficiali, richiamando le responsabilità concrete legate al commercio e alla cooperazione militare.

Tra i passanti e chi ha assistito alla scena, l’evento ha suscitato attenzione anche per la sua immediatezza visiva e per il modo in cui ha portato in piazza un tema talvolta lontano dalla quotidianità. A Napoli, questa protesta è un segnale concreto di come la società civile provi a farsi sentire sulle scelte di politica estera e difesa, soprattutto in un contesto europeo e globale in cui tensioni e conflitti rimangono all’ordine del giorno.

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