Due giovani napoletani sono stati arrestati per aver organizzato un tentativo di estorsione legato a un furto di motociclo. L’episodio ha coinvolto polizia e vittima in una rapida e delicata operazione di recupero e arresto, che ha portato al fermo di due presunti complici e alla ricerca di un terzo soggetto. I fatti sono accaduti nella zona di Ponticelli, uno degli spaccati urbani più attivi della città per certe dinamiche criminali.
Il piano del cavallo di ritorno a ponticelli e il furto della moto
Nella notte tra lunedì e martedì, il proprietario di una moto è stato vittima del furto del suo veicolo. Subito dopo, gli autori del furto hanno deciso di proporre una richiesta di riscatto, usando la tecnica nota come cavallo di ritorno. Si tratta di uno stratagemma illecito in cui chi ha sottratto un bene chiede un compenso in cambio della restituzione. Nel caso specifico, gli estorsori hanno chiesto 1.200 euro in cambio della moto rubata.
L’incontro per lo scambio è stato fissato in via Argine, a Ponticelli. Il luogo scelto è tipico di zone periferiche dove i furti di mezzi a due ruote risultano frequenti. La vittima, probabilmente sotto la pressione del furto e della richiesta, si è vista costretta a partecipare a questo scambio la cui natura illegale è stata riconosciuta dalla polizia.
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L’intervento rapido della polizia e il ruolo della squadra mobile
Gli agenti della Squadra Mobile, infatti, hanno seguito la vittima fin dal momento della proposta estorsiva, coordinando un’indagine lampo per evitare il pagamento del riscatto e il possibile danneggiamento o sparizione del motociclo. Il loro obiettivo era di bloccare gli estorsori sul posto prima che la richiesta venisse accettata.
All’appuntamento in via Argine gli estorsori si sono presentati con l’intenzione di incassare la somma, ma sono stati sorpresi dai poliziotti del gruppo Falchi, una squadra specializzata in interventi rapidi contro reati analoghi. Alla vista della pattuglia, i tre hanno tentato disperatamente la fuga.
Il tentativo di fuga e l’arresto dei due giovani
I tre complici si sono data alla fuga, ma la loro corsa è durata poco. Due di loro, rispettivamente di 18 e 20 anni, sono stati inseguiti e fermati dopo pochi metri di fuga a piedi. I poliziotti hanno eseguito prontamente gli arresti con l’accusa di estorsione aggravata.
Il terzo individuo, però, è riuscito a sparire nelle vie limitrofe, facendo perdere le sue tracce. Le indagini proseguono per individuarlo e portarlo davanti alla giustizia. Intanto, le modalità di fuga testimoniano l’organizzazione sommaria ma determinata degli autori del reato.
Il recupero del motociclo e le prossime mosse investigative
Oltre agli arresti, la polizia ha recuperato l’automezzo sottratto e lo ha restituito al proprietario. Si tratta di un risultato importante per la vittima, che evita così di subire un danno economico ulteriore oltre al disagio subito.
La restituzione della moto rappresenta anche un segnale per la città, dimostrando che azioni criminali di questo tipo possono essere bloccate quando le forze dell’ordine sono pronte a intervenire con tempestività. Le indagini ora si concentrano sul rintraccio del terzo uomo coinvolto nella vicenda, il cui ruolo sarà chiarito nelle prossime settimane.
L’attenzione rimane alta su quelle aree urbane dove il fenomeno del cavallo di ritorno continua a creare allarme tra i cittadini. Gli arresti a Ponticelli si inseriscono in una serie di interventi volti a spezzare catene di riciclaggio e ricatto legate ai furti di mezzi, in particolare moto, ormai vera e propria piaga in alcune zone di Napoli.