Orizzonti si presenta come una nuova realtà milanese dedicata a chi cerca un’esperienza gastronomica che unisce cucina mediterranea, design contemporaneo e una vista eccezionale sulla città. Situato al tredicesimo piano dell’Uptown Palace in via Santa Sofia 10, il locale invita a scoprire una formula di “casual fine dining” pensata per coinvolgere più sensi.
Una vista che domina milano e arriva fino alle alpi
Appena varcata la soglia di Orizzonti, la vista rapisce. Lo skyline di Milano si mostra in tutta la sua imponenza, con il Duomo e la Torre Velasca in primo piano. L’orizzonte si perde fino alle Alpi, offrendo un paesaggio che accompagna ogni momento della serata. Questa visuale completa è il vero cuore del locale e spiega il nome scelto: un invito ad aprire lo sguardo, ad abbracciare la città e i suoi dintorni da una prospettiva rara e privilegiata.
L’effetto della veduta va oltre il mero colpo d’occhio, diventando parte integrante dell’esperienza. Qui la finestra sul mondo è materia viva, che interagisce con il design degli interni e ispira la proposta culinaria.
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Un design curato per un ambiente accogliente e sofisticato
Il progetto degli interni nasce da una ricerca estetica orientata al calore e alla naturalezza. Il marmo, il legno e il metallo sono i protagonisti, declinati in una palette di marroni, grigi e beige. Il pavimento in marmo Zebrato Margraf, scelto per la sua eleganza lineare, fa da contrasto al parquet in noce, conferendo profondità allo spazio.
L’altezza dei soffitti, che arriva fino a 3,5 metri, e il rivestimento fonoassorbente in Rockfon Mono Acoustic migliorano l’acustica interna, favorendo un’atmosfera rilassata dove anche il chiacchiericcio dei clienti si fonde con discrezione. Tra i dettagli più riconoscibili c’è il social table di marmo Silver Stream, un elemento di quattro metri che invita alla convivialità in chiave materica.
Le opere della collezione Velata Drapes, firmate da Raffaello Galiotto e presentate al Salone del Mobile 2023, arricchiscono l’ambiente con superfici marmoree scolpite che sembrano tessuti leggeri. L’illuminazione firmata Flos completa il quadro con luci calde e precise, attente a evitare abbagliamenti e a valorizzare caratteri e materiali.
Una cucina mediterranea contemporanea guidata dallo chef luca pedata
Luca Pedata, classe 1989, guida la brigata con una proposta che intreccia radici mediterranee e tecniche moderne. Dopo dieci anni da main chef in realtà come Carlo e Camilla in Segheria, Pedata porta a Orizzonti piatti che combinano attenzione stagionale, riduzione degli sprechi e creatività.
La carta comprende signature dishes come i cappelletti alla genovese 360°, che incarnano l’etica del recupero, ma anche sfide gustative come “uovo o provola?”, un gioco che nasconde un uovo affumicato. I dessert, come la pastiera cruda, richiamano memorie familiari con un tocco di modernità.
Menu in evoluzione in base alla stagione
Il menu varia in base alla stagione, con proposte estive del calibro di capesante con caviale e anguria o spaghettone con datterino e lardo di seppia. Non mancano portate vegetariane, vegane e gluten free per rispondere a tutte le esigenze.
La selezione vini e la zona bar per un’esperienza completa
Oltre ai piatti, il sommelier accompagna gli ospiti nella scelta di oltre 200 etichette, che privilegiano vini italiani ma comprendono anche champagne, vini francesi e altre referenze europee. La varietà permette abbinamenti calibrati sulle proposte gastronomiche.
La zona bar si configura come un luogo di ritrovo informale ma curato. Aperitivi con vista al tramonto o cocktail dopo cena rivelano un altro volto di Orizzonti, capace di trasformare ogni momento in occasione di incontro.
Orizzonti come nuova destinazione milanese per gusto e design
L’obiettivo del ristorante è più alto rispetto a un semplice pasto: si tratta di regalare un’esperienza che coinvolge vista, tatto, gusto e atmosfera. La dimensione casual fine dining rende accessibile un’offerta di qualità, senza rinunciare a un servizio attento e discreto.
Orizzonti si propone come una proposta completa in cui lo spazio, con la sua luce e la sua materia, dialoga con il cibo e la convivialità. Affacciarsi dalla sua terrazza significa vedere Milano sotto una luce nuova e assaporare una cucina che riflette questa stessa ampiezza di sguardo.