Mercoledì 10 settembre 2025 all’Aquila si terrà un evento di grande rilievo: la presentazione dei risultati del progetto sCHans. Esperti italiani e cinesi si incontreranno per parlare di termografia a infrarossi e apprendimento automatico, tecniche avanzate usate per conservare gli oggetti d’arte senza danneggiarli. Un’occasione che conferma la collaborazione internazionale nel campo della tutela del patrimonio culturale con metodi all’avanguardia.
L’appuntamento e la sede: tutto quello che c’è da sapere
L’incontro inizia alle 9.00, nell’Aula A-1.5 del Polo di Ingegneria a Monteluco di Roio, nella zona urbana dell’Aquila. Sarà il momento finale per aggiornare la comunità scientifica sull’andamento del progetto sCHans, che punta a sviluppare tecniche non invasive per studiare i beni culturali. Interverranno specialisti italiani e ricercatori cinesi, insieme a docenti e professionisti che lavorano nel campo della diagnostica applicata al patrimonio artistico.
Nel programma ci sono presentazioni di dati raccolti con termografia solare e modelli di deep learning, strumenti usati per scovare difetti e alterazioni interne agli oggetti senza toccarli. La scelta del Polo di Ingegneria non è casuale: qui si coniugano ingegneria, informatica e conservazione dei beni culturali, in un ambiente multidisciplinare.
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Schans: la partnership italo-cinese che punta sulla ricerca
Il progetto nasce dalla collaborazione tra due istituzioni di rilievo: per l’Italia c’è il professor Stefano Sfarra, del Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell’Informazione e di Economia dell’Università dell’Aquila . Dall’altra parte, in Cina, il responsabile scientifico è il professor Hai Zhang dell’Harbin Institute of Technology .
Questa partnership è frutto di un bando biennale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale , con il sostegno del Ministero dell’Università e della Ricerca . L’obiettivo è mettere a punto strumenti capaci di individuare difetti o degrado negli oggetti d’arte, attraverso la termografia a infrarossi e algoritmi di intelligenza artificiale che elaborano le immagini termiche.
Il progetto sCHans unisce competenze tecniche e storico-artistiche, per garantire una conservazione più efficace e meno invasiva, riducendo tempi e rischi legati ai controlli tradizionali. È un passo avanti importante nella collaborazione scientifica tra Italia e Cina nel settore della tutela dei beni culturali.
Formazione e sostegno ai giovani ricercatori
Nel 2025 il progetto ha attivato due borse di ricerca dedicate a laureati magistrali. La selezione è avvenuta tramite bando pubblico, per assicurare trasparenza e qualità nella scelta. I giovani ricercatori lavoreranno a fianco dei team italiani e cinesi, partecipando alle sperimentazioni e all’analisi dei dati, contribuendo allo sviluppo di modelli di apprendimento automatico applicati alle immagini termografiche.
Queste borse confermano l’impegno nel coniugare formazione e ricerca, offrendo ai giovani competenze che spaziano dall’ingegneria alla conservazione artistica. Il finanziamento, garantito dal bando MAECI-MUR, sostiene un percorso concreto di crescita professionale in un contesto internazionale, rafforzando lo scambio scientifico e culturale.
L’obiettivo è formare esperti in diagnostica non invasiva, pronti a lavorare sul campo con strumenti digitali e non distruttivi, con un occhio attento alla sostenibilità e all’uso responsabile delle risorse.
Il programma del meeting: relazioni e temi in primo piano
L’incontro si aprirà con i saluti del direttore del DIIIE, professor Vincenzo Stornelli. A seguire si alterneranno relatori con competenze diverse: diagnosti, restauratori, storici dell’arte, ricercatori in scienze dei materiali e trasmissione del calore.
Tra i temi in programma ci saranno la sostenibilità e il riuso nella conservazione, la gestione dei dati termografici e la loro interpretazione con tecniche di intelligenza artificiale. Si parlerà di aspetti tecnici, pratici e culturali legati alla manutenzione e valorizzazione del patrimonio artistico.
Interverranno anche esperti esterni all’unità italo-cinese, per arricchire il confronto con esperienze e metodi diversi applicati alla protezione dei beni culturali. Le discussioni toccheranno inoltre l’elaborazione delle immagini termografiche, con un focus su monumenti e oggetti d’arte, evidenziando la complessità di un approccio non invasivo e basato sulla tecnologia.
L’appuntamento di Monteluco di Roio rappresenta un momento chiave per far avanzare lo studio e la pratica della diagnostica applicata al patrimonio artistico, fondendo scienza, tecnologia e tutela.