A l’aquila, tra il 27 e il 29 giugno 2025, torna la terza edizione del Festival delle città del Medioevo. Questa kermesse unisce il legame tra cibo, territorio e storia, raccontando come l’alimentazione abbia influenzato le dinamiche sociali ed economiche fin dal passato. Il festival proietta il visitatore indietro nel tempo, facendo rivivere usanze e grandi figure storiche legate alla città. L’appuntamento mira a far conoscere l’importanza della tavola nelle vicende umane, in particolare nel contesto medievale e rinascimentale, attraverso racconti, ospiti e ambientazioni evocative.
La cornice storica del festival e l’importanza di l’aquila
La città di l’aquila, situata nel cuore dell’abruzzo, ospita questo evento che richiama approfondimenti sul periodo medievale, con focus su protagonisti e tradizioni. L’aquila fu Città Regia sotto diverse dominazioni e mantenne un ruolo centrale in termini di commercio e cultura durante il Medioevo. Attraverso il festival, la città diventa teatro ideale per raccontare storie di potere, convivialità e scambi culturali che affondano le radici nella storia locale. La scelta di l’aquila non è casuale: il suo tessuto urbano e monumentale conserva tracce di un passato ricco di eventi. Le vie e le piazze si animano così, per un weekend, di eventi e rievocazioni che puntano a far rivivere la quotidianità e la complessità di quel tempo.
L’aspetto più originale dell’iniziativa è il legame tra la riscoperta gastronomica e quella storica. Il programma prevede laboratori, degustazioni e conferenze che ripercorrono la dieta medievale e rinascimentale, mettendo in luce prodotti tipici locali e antiche tecniche di preparazione. L’intento è raccontare come il cibo abbia indirizzato rapporti sociali, cerimonie e la costruzione di identità, soprattutto attraverso i banchetti nobiliari. Si scopre così il valore economico e politico che certe pietanze avevano e come entrassero nei rituali della mondanità.
Leggi anche:
Personaggi e ospiti: tra divulgazione, storia e imprenditoria
Quest’anno il festival si fregia di ospiti noti in vari settori della cultura e dell’imprenditoria. Tra loro spiccano nomi come oscar farinetti, fondatore di eataly, noto per aver portato la cucina italiana di qualità a dimensione globale; mario tozzi, geologo e conduttore televisivo esperto in argomenti ambientali e territoriali; e paolo mieli, storico e giornalista di grande esperienza. Questi protagonisti si inseriscono nel contesto del festival con interventi e dialoghi che svelano i molti aspetti del rapporto uomo-cibo nella storia.
Gli interventi di farinetti metteranno a fuoco come le tradizioni alimentari si siano evolute e come abbiano influenzato e consolidato le comunità e i territori, partendo dalle radici storiche fino alle realtà contemporanee. Mario tozzi approfondisce invece il legame tra geografia, ambiente e alimentazione antica, spiegando quali risorse naturali erano disponibili e come venivano sfruttate in epoca medievale. Con paolo mieli si affrontano narrazioni storiche più ampie: dalla signoria di figure come margherita d’austria ai dettagli sulla vita quotidiana e le consuetudini sociali. L’insieme contribuisce a ricostruire un quadro vivido del passato, applicabile anche a oggi per comprendere radici e sviluppi.
Il banchetto di margherita d’austria: un viaggio tra pietanze e storia
Uno degli appuntamenti più suggestivi prevede di far rivivere la tavola di madama margherita d’austria, figura centrale della storia di l’aquila nel sedicesimo secolo. Margherita, figlia naturale dell’imperatore carlo v d’asburgo e di giovanna van der gheynst, governò la città tra il 1572 e il 1586. Era anche governatrice dei paesi bassi e conosciuta come la “madama”, appellativo che ha dato il nome a palazzo madama a roma. Il festival ricostruisce l’atmosfera di un suo banchetto, quello dedicato a giovanni d’austria, fratello e comandante della lega santa.
Storia e significato della battaglia di lepanto
Giovanni d’austria ottenne la vittoria nella battaglia di lepanto il 7 ottobre 1571 contro la flotta ottomana, evento che ha segnato un punto di svolta nelle relazioni tra europa e impero ottomano. Margherita gli organizzò una cena sontuosa per celebrare questa impresa, preparando piatti di pesce provenienti da diverse zone della costa adriatica e non solo. Il banchetto veniva allestito con particolare attenzione a materie prime di qualità e provenienza precisa, una testimonianza di quanto il cibo fosse anche segno di potere e prestigio.
Rievocare questo momento permette di capire come la nobiltà del tempo usasse il cibo per costruire alleanze, manifestare raffinatezza e affermare la propria posizione sociale. La ricostruzione delle portate, l’ordine della tavola e gli ospiti invitati rappresentano tasselli di un’esperienza che va oltre la mera gastronomia, intrecciandosi con eventi politici e valori culturali. La presenza di tale episodio rende il festival anche occasione per conoscere aspetti poco noti ma fondamentali del passato aquilano e europeo.