A genova il turismo nautico al centro del dibattito per la crescita economica e lo sviluppo territoriale

A genova il turismo nautico al centro del dibattito per la crescita economica e lo sviluppo territoriale

Il convegno a Genova evidenzia il ruolo strategico del turismo nautico per l’economia italiana, con focus su sviluppo sostenibile, promozione del Made in Italy e valorizzazione della Liguria come hub nautico.
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Il convegno di Genova ha evidenziato il turismo nautico come motore economico chiave per l’Italia, valorizzando il Made in Italy e promuovendo uno sviluppo sostenibile delle aree costiere. - Gaeta.it

Il convegno organizzato a Genova ha messo in evidenza il ruolo cruciale del turismo nautico nell’economia italiana. L’appuntamento, che si è svolto durante le celebrazioni per il ritorno dell’Amerigo Vespucci, ha visto la partecipazione di istituzioni e imprese, puntando l’attenzione sulle potenzialità della nautica come leva per rilanciare le aree costiere e promuovere il Made in Italy in tutto il mondo.

Il convegno a genova e il ritorno dell’amerigo vespucci

A Genova si è svolto un convegno dal titolo “Il turismo nautico come risorsa per la crescita e lo sviluppo della nazione”. L’evento ha coinciso con il ritorno dell’Amerigo Vespucci, la storica nave della Marina Militare Italiana, dopo un tour mondiale durato dal 2023 al 2025. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha accolto la nave simbolo di diplomazia e promozione italiana. Il talk si è tenuto nel Villaggio Italia, spazio allestito per celebrare i successi della nave, coinvolgendo istituzioni, visitatori e rappresentanti del mondo imprenditoriale. L’incontro è stato un’occasione per riflettere sul valore del turismo nautico come elemento pulsante per lo sviluppo sostenibile dei territori marittimi. Tra i protagonisti del dibattito spiccavano Daniela Santanchè, Ministro del Turismo, e Piero Formenti, Presidente di Confindustria Nautica, che hanno confrontato visioni e proposte per valorizzare questo comparto.

Il turismo nautico come strumento di valorizzazione dell’italianità

Nel corso del convegno, il Ministro Daniela Santanchè ha sottolineato come la lunga navigazione dell’Amerigo Vespucci rappresenti un invito a riscoprire l’orgoglio nazionale. Ha affermato che “l’italianità assume un valore competitivo in ambito economico”. La vera sfida, secondo Santanchè, è puntare sulla qualità più che sulla quantità nella gestione delle risorse turistiche nautiche. Per raggiungere questo obiettivo, serve un lavoro coordinato tra istituzioni e operatori, da cui deriva l’impegno del Ministero per collaborare con Confindustria Nautica nello sviluppo di una rete di porti turistici. Questa rete dovrà essere funzionale e ben strutturata per supportare il turismo nautico in maniera organica, promuovendo itinerari e servizi di qualità. L’attenzione si rivolge alla necessità di mettere in sistema i porti di interesse turistico, in modo da renderli più accessibili e attrattivi senza appesantire il territorio e la sua capacità ricettiva.

Dati economici e peso dell’industria nautica secondo confindustria nautica

Piero Formenti, Presidente di Confindustria Nautica, ha delineato i numeri che descrivono il peso economico dell’industria nautica in Italia, sottolineando l’importanza di dati solidi per definire le politiche del settore. Ha citato il rapporto di Cassa Depositi e Prestiti che riporta un export annuo di 9,1 miliardi di euro dalla cantieristica navale italiana, di cui quasi la metà è costituita da imbarcazioni da diporto. Questo valore, spiegato da Formenti, è paragonabile alla dimensione di Fincantieri e del suo indotto, dimostrando come il settore nautico rappresenti una massa critica rilevante. Ha evidenziato che l’industria nautica genera un fatturato diretto di 8,3 miliardi, che aumenta fino a 22 miliardi se si considera l’indotto turistico e i servizi collegati. La filiera coinvolge circa 220.000 addetti, tra produttori, manutentori, operatori portuali e attività turistiche. Ogni imbarcazione di grandi dimensioni spende sul territorio il 10% del proprio valore in servizi e manutenzioni, mentre le barche più piccole contribuiscono con una spesa locale che, pur inferiore, è comunque significativa. Formenti ha segnalato che “un diportista spende mediamente il doppio di un turista di terra”, secondo l’Osservatorio Nautico Nazionale.

Il turismo nautico come leva per gestire i flussi turistici e promuovere aree meno sfruttate

Secondo Piero Formenti, la barca non è solo un mezzo di svago ma un’opportunità per sviluppare flussi turistici in zone meno interessate dal turismo di massa. Il turismo nautico può aiutare a ridurre la pressione sulle destinazioni tradizionali più affollate, contribuendo a una distribuzione più equilibrata dei visitatori. In questo modo, alcune aree che soffrono di overtourism potrebbero alleggerire la propria pressione e valorizzare territori poco sfruttati. Durante il convegno, si è parlato anche di semplificazioni normative e burocratiche necessarie a favorire la crescita del settore, per rendere più agevole l’accesso ai porti e l’organizzazione delle attività. L’impegno del Comando Generale delle Capitanerie di porto è stato ribadito con l’intenzione di organizzare un incontro formale con il Comandante Generale Nicola Carlone per definire i prossimi step della collaborazione.

Il ruolo della liguria e le prospettive per il turismo nautico italiano

Marco Bucci, Presidente della Regione Liguria, ha evidenziato l’importanza del mare come risorsa economica e occupazionale. Ha ricordato che l’Italia può consolidare la sua posizione nel Mediterraneo come punto di riferimento per il diporto nautico. Liguria, con il suo fronte costiero e la presenza di numerosi porti, rappresenta un territorio strategico per lo sviluppo di questa attività. Bucci ha messo in luce come il turismo nautico possa creare nuove opportunità di lavoro e sostenere le economie locali. Ha anche sottolineato l’importanza di promuovere politiche di lungo termine per valorizzare la nautica, non solo come attività ricreativa ma anche come driver per l’innovazione e lo sviluppo di servizi legati al territorio. Il coinvolgimento delle istituzioni regionali è fondamentale per accompagnare e sostenere i progetti del settore, favorendo sinergie fra pubblico e privato.

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