A Genova ha avuto inizio oggi d:cult, il primo corso di divulgazione scientifica dedicato al patrimonio culturale nazionale. Questa iniziativa rappresenta un’importante opportunità di formazione per giovani professionisti, offrendo un ampio programma che spazia da lezioni teoriche a pratiche esperienze sul campo. Con l’obiettivo di creare figure professionali capaci di mediare tra la ricerca scientifica e il grande pubblico, il corso si svolgerà in contesti monumentali, promuovendo la valorizzazione della cultura italiana.
Il programma del corso: numeri e strutture
Il corso d:cult si distingue per un curriculum ben strutturato di 250 ore di didattica, articolato in diverse modalità di apprendimento che includono lezioni frontali, sopralluoghi e workshop pratici. Questa prima edizione vede un corpo docente di circa 35 esperti di alto profilo provenienti da vari ambiti della cultura e della scienza, in grado di garantire una preparazione approfondita e multidisciplinare. Sono stati selezionati 24 partecipanti tra oltre 60 candidati provenienti da tutta Italia, un segno che il corso ha suscitato un notevole interesse tra i giovani desiderosi di intraprendere una carriera nel settore della divulgazione culturale.
Le lezioni si svolgeranno in 10 location significative, riconoscibili per il loro valore storico e architettonico. Questo approccio non solo arricchisce l’esperienza formativa, ma consente ai partecipanti di interagire direttamente con i luoghi del patrimonio culturale. Partner strategici come la Fondazione Edoardo Garrone, la Fondazione Friends of Genoa, la Fondazione Passadore 1888 e la Camera di Commercio hanno contribuito a rendere questo progetto possibile, dimostrando un forte impegno verso la valorizzazione della cultura attraverso la formazione.
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L’importanza della figura del divulgatore scientifico
Il corso d:cult punta a formare una figura innovativa: il divulgatore scientifico del patrimonio culturale. Questo professionista ha il compito di facilitare la comprensione delle ricerche scientifiche, in particolare quelle legate alla storia e all’arte, da parte di un pubblico ampio e diversificato. In Italia, l’idea di una figura professionale che faccia da ponte tra ricerca e popolazione è ancora poco sviluppata, ma rappresenta un’esigenza crescente, soprattutto in un paese ricco di istituti culturali e di bellezze artistiche.
Giacomo Montanari, storico dell’arte e coordinatore di d:cult, sottolinea la necessità di colmare il divario tra le istituzioni culturali e i cittadini. Il suo ragionamento si fonda sull’emergente urgenza di rendere la divulgazione scientifica accessibile a tutti, dato che attualmente meno del 50% della popolazione fruisce di questi patrimoni. Il corso intende non solo trasmettere conoscenze, ma anche fornire strumenti utili per stimolare la curiosità e l’interesse verso l’immenso patrimonio artistico e culturale italiano.
Un approccio pratico alla divulgazione culturale
Un aspetto distintivo di d:cult è il suo approccio pratico alla formazione, che include attività esperienziali e workshop immersivi. I partecipanti avranno l’opportunità di apprendere come realizzare eventi di divulgazione, utilizzare strumenti di comunicazione efficace, e impostare strategie per coinvolgere il pubblico. La didattica sarà orientata al ‘learning by doing’, un metodo che consente di apprendere attraverso l’esperienza diretta e il confronto con la realtà del settore.
Il modello formativo si ispira ai Rolli Days, un’iniziativa che ha riscosso successo negli ultimi dieci anni, aprendo palazzi storici e monumentali genovesi al pubblico. Adottando questo metodo collaudato, il corso intende preparare i partecipanti a creare eventi e attività che possano attrarre e coinvolgere un pubblico vario, rendendo la cultura più vicina e accessibile.
La creazione di professionisti adepti a ‘distillare’ le conoscenze accademiche in un linguaggio comprensibile è fondamentale per il futuro della divulgazione scientifica. L’iniziativa di d:cult rappresenta quindi un passo decisivo verso la valorizzazione del nostro patrimonio culturale, con una particolare attenzione alla formazione delle nuove generazioni, destinate a diventare i custodi e i promotori di questo immenso patrimonio.