A gaza oltre 100 morti in 24 ore e aumentano i feriti tra chi cerca aiuti umanitari

A gaza oltre 100 morti in 24 ore e aumentano i feriti tra chi cerca aiuti umanitari

Nella Striscia di Gaza oltre 1.300 morti e migliaia di feriti, attacchi letali durante la distribuzione degli aiuti; Stati Uniti impongono sanzioni a Olp e Anp mentre l’Oms coordina evacuazioni mediche urgenti.
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Nelle ultime 24 ore nella Striscia di Gaza si contano 101 morti e 625 feriti, soprattutto civili colpiti mentre attendevano aiuti; la crisi umanitaria si aggrava, con ospedali sotto pressione e interventi internazionali per evacuazioni mediche. - Gaeta.it

Nelle ultime 24 ore, la Striscia di Gaza ha registrato un bilancio di 101 persone uccise e 625 ferite, in gran parte civili colpiti durante attese per ricevere aiuti. Il ministero della Salute di Gaza ha aggiornato il totale delle vittime in queste condizioni da inizio conflitto, che sale ora a 1.320 morti e 8.818 feriti. Lo scenario sul terreno rimane drammatico, con lunghe code davanti ai punti di distribuzione del sostegno alimentare e sanitario, che spesso si trasformano in occasioni di violenza letale.

Il bilancio degli attacchi sulle file di civili in cerca di assistenza

Gli ospedali della Striscia, come il principale Shifa a Gaza City, hanno confermato la morte di almeno 48 persone solo ieri mentre erano in coda al valico di Zikim, uno dei principali punti di accesso per gli aiuti diretti soprattutto alla parte nord del territorio. Il luogo è diventato una trappola mortale, dove raggruppamenti di persone attentano a proteggere il proprio diritto a ricevere cibo, ma si ritrovano esposti al fuoco delle Forze di Difesa israeliane . I media israeliani riportano anche decine di feriti tra la folla. Il ministero della Salute locale definisce queste operazioni come attacchi mirati contro civili vulnerabili, aggravando una situazione d’emergenza sanitaria già critica di per sé.

Code e tensioni agli aiuti

Le corsie di accesso agli aiuti sono poche e insufficienti rispetto alla domanda, contribuendo a creare tensioni e incidenti durante ogni tentativo di distribuzione. L’elevato numero di morti tra chi aspettava gli aiuti sottolinea condizioni di sicurezza estremamente precarie. Questa dinamica di violenza in spazi destinati all’assistenza soffoca ogni possibilità concreta di garantirne l’arrivo ai più bisognosi e lascia sotto pressione ospedali e strutture sanitarie già in difficoltà per carenza di personale e materiali.

La posizione degli stati uniti: un richiamo a hams e nuove sanzioni contro olp e anp

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha pubblicato un messaggio su Truth per riaffermare che l’unico modo efficace per risolvere rapidamente la crisi umanitaria a Gaza consiste nella resa di Hamas e nel rilascio degli ostaggi. Questo richiamo arriva mentre il dipartimento di Stato americano ha annunciato sanzioni rivolte a funzionari dell’Olp e dell’Autorità nazionale palestinese .

Le autorità statunitensi contestano a questi organismi di aver cercato di internazionalizzare il conflitto attraverso denunce alle corti internazionali di giustizia, oltre a mantenerne il carattere violento. Nel comunicato, il dipartimento accusa le organizzazioni palestinesi di promuovere il terrorismo, sostenuto da messaggi e testi scolastici che incitano alla violenza, e di erogare benefici a soggetti coinvolti in attività terroristiche e ai loro familiari. Le sanzioni prevedono il ritiro dei visti di ingresso negli Usa per i rappresentanti colpiti, in un tentativo dichiarato di esercitare pressione perché Olp e Anp rispettino gli impegni di pace.

Una nuova fase diplomatica

Questo intervento statunitense rappresenta una nuova fase diplomatica nel conflitto, segnando una linea netta tra le posizioni ufficiali dell’amministrazione americana e le organizzazioni palestinesi, con l’obiettivo di isolare le leadership accusate di compromettere ogni intesa possibile.

Ospedale e organizzazioni internazionali al lavoro per evacuazioni mediche

Nel contesto di emergenza, l’Organizzazione mondiale della sanità ha facilitato l’evacuazione sul piano sanitario di 47 pazienti e 129 familiari dalla Striscia di Gaza, nonostante le forti limitazioni all’accesso. I pazienti sono stati trasferiti verso diversi paesi: 14 in Spagna, 2 in Turchia, 5 in Francia, 8 in Norvegia e 18 in Giordania. Il numero complessivo dei pazienti che hanno bisogno di cure urgenti supera i 14.000.

Appello dell’Oms

Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms, ha ringraziato i governi che hanno accettato di accogliere questi pazienti e il personale sanitario che ha garantito assistenza specializzata. Il direttore ha invitato ulteriori nazioni a partecipare nelle operazioni di trasferimento medico per alleviare la pressione sulle strutture sanitarie di Gaza, stracolme e sottodimensionate rispetto alle esigenze.

L’impossibilità di fornire cure immediatamente a tutta la popolazione ferita rappresenta un problema grave, con rischi elevati di aggravamento dei traumi e complicazioni. Il supporto internazionale resta quindi fondamentale per attenuare le conseguenze di questo conflitto sul piano sanitario.

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