A forlì si stanno affiggendo manifesti per commemorare il secondo anniversario dell’alluvione che colpì la città e le zone limitrofe, causando vittime, sfollamenti e ingenti danni materiali. L’iniziativa fa parte di un progetto partecipativo volto a mantenere viva la memoria del disastro e coinvolgere la comunità locale nel ricordo e nella riflessione su quel dramma. Le affissioni sono curate da Col.m.a.te., un percorso promosso da Forlì città aperta con il supporto di Actionaid Italia.
I manifesti che raccontano l’alluvione attraverso parole e sentimenti
Le vie di forlì ospitano quattro manifesti, ognuno contraddistinto da due parole chiave che sintetizzano l’esperienza vissuta durante l’alluvione. Il primo manifesto, intitolato “sottovalutazione / incredulità”, concentra l’attenzione sull’impatto improvviso dell’acqua e su un allarme ritenuto insufficiente o tardivo. In questo caso è riportata una frase tratta dalle testimonianze di chi ha vissuto quei momenti, che evidenzia la sorpresa e la difficoltà di comprendere la gravità della situazione.
Il senso di attesa e impreparazione dei cittadini
Il secondo manifesto porta il titolo “impreparazione / attesa”, rappresentando l’attesa degli aiuti e di un sostegno concreto, con l’amarezza di una città che si sente sola di fronte all’emergenza. Questa fase di attesa mette in luce le carenze organizzative e la distanza tra le esigenze reali delle persone colpite e le risposte arrivate.
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Il terzo manifesto allarga lo sguardo al territorio più ampio, con l’espressione “territorio / cura”. Riporta il disorientamento e la preoccupazione degli abitanti per la devastazione subita dall’Appennino romagnolo. Qui emerge la consapevolezza di una ferita che coinvolge non solo la città ma l’intera regione, con riflessi sul paesaggio e sull’ambiente.
Futuro e solidarietà negli ultimi manifesti
L’ultimo manifesto, “futuro / cosa ci rimane?”, si concentra sul senso di solidarietà emerso durante la fase dell’emergenza e si interroga su quanto di quell’aiuto rimane oggi. Questi quattro lavori vogliono stimolare il dialogo e raccogliere il racconto di chi ha vissuto l’alluvione, restituendone accenti diversi attraverso parole semplici e testimonianze concrete.
L’appuntamento del 24 maggio e le iniziative a porte schiavonia e parco della pace
Per domenica 24 maggio, a partire dalle 16, è previsto un evento pubblico a porta Schiavonia, uno dei luoghi simbolo di forlì. La cittadinanza è invitata a partecipare a una passeggiata denominata “ricordi itineranti: un viaggio attraverso alcune testimonianze raccolte dell’alluvione”. La camminata, ideata come un percorso in più tappe, permetterà di attraversare spazi della città e incontrare testimonianze dirette, rafforzando il senso di memoria condivisa.
Confronto e riflessione al parco della pace
Dopo la passeggiata ci sarà un incontro con momenti di confronto e ulteriori iniziative al Parco della Pace. Quest’area verde diventa un punto di aggregazione dove riflettere sugli eventi e discutere il futuro della città e del suo territorio. L’evento mira a coinvolgere i residenti in un dialogo collettivo, senza tralasciare l’aspetto umano e comunitario della ricostruzione dopo il disastro.
La presenza dei manifesti nelle strade, unita all’appuntamento del 24 maggio, vuole mantenere viva l’attenzione sulla tragedia e sulle sue conseguenze, offrendo una piattaforma di racconto e confronto per la comunità di forlì. Oltre al ricordo, si lavora per favorire una coscienza collettiva capace di sostenere la città e i territori limitrofi, duramente segnati dalla calamità.