A chivasso 43 persone irregolari percepivano il reddito di cittadinanza scoperti dalla guardia di finanza

A chivasso 43 persone irregolari percepivano il reddito di cittadinanza scoperti dalla guardia di finanza

Nel 2024 la Guardia di Finanza a Chivasso ha scoperto 43 casi di reddito di cittadinanza indebito in 31 comuni, estendendo i controlli all’assegno di inclusione e ai fondi PNRR per prevenire frodi.
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Nel 2024 la Guardia di Finanza a Chivasso ha scoperto 43 persone che percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza, estendendo i controlli anche al nuovo assegno di inclusione e ai fondi PNRR, per tutelare le risorse pubbliche. - Gaeta.it

Nel 2024 un’indagine della guardia di finanza a Chivasso ha portato alla luce una serie di irregolarità nella percezione del reddito di cittadinanza. Sono 43 le persone trovate a ricevere indebitamente il sussidio, senza rispettare i requisiti di legge. L’operazione ha investito un territorio vasto che comprende i 31 comuni del chivassese, confermando come sia fondamentale mantenere un controllo puntuale sulle risorse destinate al welfare. I risultati dell’indagine e le misure messe in campo mostrano il peso reale della frode sul bilancio pubblico e la risposta delle autorità sul territorio.

La scoperta delle irregolarità nel chivassese

Le verifiche eseguite dalla guardia di finanza durante l’anno hanno svelato una situazione preoccupante: 43 beneficiari del reddito di cittadinanza erano irregolari. Nessuno dei controllati rispettava i criteri previsti per ottenere il sostegno economico. Questa scoperta è emersa durante una riunione del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza che si è svolta a inizio 2024, convocata dal prefetto donato cafagna.

Dettagli sull’indagine

Il generale carmine virno, comandante provinciale della guardia di finanza, ha illustrato in dettaglio come l’indagine abbia coinvolto tutti i 31 comuni dell’area di Chivasso, con controlli a campione ma molto mirati. L’attività ha permesso di bloccare l’erogazione indebitamente collezionata e di recuperare circa 86 mila euro. Somma importante che riflette l’impatto economico reale delle false dichiarazioni.

La scoperta ha acceso una discussione sulle modalità di gestione e controllo dei benefici sociali nella zona, ma soprattutto ha fatto emergere la necessità di interventi più frequenti e capillari.

L’estensione dei controlli con l’introduzione dell’assegno di inclusione

Dal primo gennaio 2024 il reddito di cittadinanza è stato sostituito dall’assegno di inclusione, una nuova misura che ha caratteristiche e requisiti diversi. La guardia di finanza ha subito adattato le indagini, estendendo la vigilanza anche al monitoraggio del corretto accesso al nuovo sussidio.

L’obiettivo è evitare il ripetersi di casi analoghi e assicurare che chi riceve l’assegno soddisfi davvero le condizioni stabilite dal decreto.

I controlli coinvolgono l’analisi delle dichiarazioni dei richiedenti e l’incrocio di dati con altre banche dati ufficiali, per individuare possibili anomalie. L’attività di verifica prosegue senza soste per non lasciare spazio ad abusi o false dichiarazioni. Questo lavoro richiede continui aggiornamenti tecnici da parte degli ufficiali della guardia di finanza, dato che la normativa è recente e complessa.

Il monitoraggio è ritenuto fondamentale anche per tutelare le risorse pubbliche e garantire il diritto a chi si trova in reale difficoltà. Le autorità locali hanno confermato l’impegno a mantenere alta l’attenzione su questo fronte.

Controlli sulle aziende e segnalazioni per fondi pnrr

Parallelamente agli accertamenti sulle prestazioni sociali, la guardia di finanza ha effettuato anche verifiche nelle imprese locali. Nel corso del 2024 sono state 22 le ispezioni mirate a prevenire frodi relative ai finanziamenti del piano nazionale di ripresa e resilienza destinati a progetti e investimenti.

Le indagini hanno individuato 5 casi di irregolarità e sono state trasmesse le segnalazioni alla procura. Questi episodi riguardano dichiarazioni false o documentazione non corretta che poteva portare a percepire fondi senza averne i requisiti. Le segnalazioni sottolineano l’importanza di controlli costanti, specie su risorse che dovrebbero contribuire allo sviluppo economico e alla ripresa post pandemia.

L’attività evidenzia quanto sia delicato il monitoraggio dei finanziamenti pubblici, sia quelli a sostegno delle famiglie sia quelli a supporto delle attività produttive. La guardia di finanza appare decisa a mantenere alta la guardia in tutti i campi di sua competenza, con una presenza radicata nei territori.

L’impegno della guardia di finanza per la tutela delle risorse pubbliche

L’intervento della guardia di finanza a Chivasso riflette la necessità di fermare le frodi che compromettono la distribuzione equa delle risorse pubbliche. Il lavoro svolto finora ha dimostrato come anche in zone con dimensioni non troppo grandi, come il chivassese, possano nascondersi comportamenti illeciti ben orchestrati.

Le attività di controllo si rivelano dunque fondamentali per individuare le criticità e per impedire che i fondi destinati a sostenere famiglie in difficoltà o imprese vengano sottratti illecitamente. Le modifiche normative che si sono susseguite, con l’introduzione dell’assegno di inclusione e le varie modifiche alle normative sul pnrr, richiedono un costante aggiornamento e capacità di intervento.

Gli organi dello stato mostrano attenzione e risorse da dedicare a questi controlli, convinti che garantire il corretto impiego delle somme pubbliche resti un dovere prioritario. Le indagini nel chivassese testimoniano questa volontà, illustrano come la lotta alle irregolarità continui a essere una priorità anche nel 2025.

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