Nel cuore della valdichiana, a chianciano terme in provincia di siena, è stato inaugurato il museo intitolato “le macchine del vino“. Questo spazio rappresenta un’importante testimonianza della storia e dell’evoluzione delle attrezzature utilizzate nella produzione e conservazione del vino. Il museo, aperto al pubblico con ingresso gratuito, è il primo privato ad essere entrato nella rete della fondazione musei senesi che raggruppa cinquanta musei delle terre di siena. La sua apertura coincide con l’anno in cui chianciano terme è stata proclamata capitale toscana della cultura 2025.
La nascita e il valore della collezione carpineto grandi vini
La collezione nasce dall’impegno dell’azienda toscana carpineto grandi vini, iscritta al registro nazionale dei marchi storici. È stata ideata da antonio mario zaccheo, cofondatore dell’azienda, che in anni di attività ha raccolto documenti, macchinari e oggetti legati all’agricoltura e alla produzione vinicola. Zaccheo ha dedicato gran parte della sua vita a conservare testimonianze dirette e materiali storici che raccontano le pratiche tradizionali e le trasformazioni del lavoro nei vigneti e nelle cantine toscane. L’inserimento di questa collezione nella fondazione musei senesi è stato accolto con soddisfazione dallo stesso zaccheo, che sottolinea il valore culturale legato all’enogastronomia toscana, riconosciuta a livello mondiale.
La collezione e l’esperienza museale
La collezione rafforza il legame tra la storia produttiva di queste terre e l’attuale funzione museale, offrendo ai visitatori un’esperienza legata non solo agli oggetti, ma anche alla memoria di una vocazione locale. Negli spazi espositivi di chianciano terme si trovano oltre 180 pezzi fra macchine enologiche, strumenti di lavoro e materiali iconografici come fotografie d’epoca. Il percorso espositivo racconta, in modo preciso e ordinato, di come la tecnica e l’artigianato abbiano contribuito a far crescere la produzione vinicola in toscana.
Leggi anche:
Raccontare la tradizione e l’evoluzione del lavoro vinicolo in valdichiana
Il museo si propone come un documentario materiale che testimonia il lavoro dei produttori di vino nel corso del tempo. In particolare, mette in luce la continuità di una tradizione profondamente radicata nel territorio e i cambiamenti avvenuti nel corso del ventesimo secolo. La collezione parte dalla cura della vigna, passa al processo in cantina e arriva fino agli aspetti relativi alla consumazione e al commercio del vino.
Oggetti e strumenti in mostra
Oggetti come il malligand, un apparecchio utilizzato per misurare il grado alcolico, insieme a piccole bilance di precisione e a un microscopio risalente alla fine dell’800, mostrano la complessità e la cura dietro ogni fase della produzione. Una sezione particolarmente ricca è dedicata ai tappi, ai tappatori e ai cavatappi, ordinati secondo la forma e l’evoluzione tecnologica. Questa esposizione permette di capire come anche i dettagli meno evidenti abbiano seguito un percorso di innovazione legato alle abitudini di consumo e alla commercializzazione del vino.
Alla cerimonia inaugurale erano presenti, oltre a zaccheo, il presidente della fondazione musei senesi alessandro ricceri e i sindaci di chianciano terme e montepulciano, grazia torelli e michele angiolini. Ricceri ha evidenziato il valore di questo primo museo aziendale che entra nel circuito della fondazione, sottolineando l’importanza di un racconto che parte dal territorio e ne valorizza le radici produttive e culturali.
Il museo come occasione di scoperta e approfondimento per il pubblico
Le sale espositive di “le macchine del vino” sono pensate soprattutto per offrire ai visitatori uno sguardo unico su un mestiere antico, consentendo di cogliere le trasformazioni avvenute con gli strumenti e le tecniche nel corso degli ultimi cento anni. Accanto ai macchinari sono esposti libri, riviste e guide, che ampliano il racconto illustrando i cambiamenti sociali e culturali legati al vino nel territorio della valdichiana.
L’ingresso libero permette a cittadini e turisti di conoscere da vicino l’evoluzione dell’enologia, senza distanze o barriere. Un valore aggiunto arriva proprio dalla capacità di far dialogare oggetti d’uso quotidiano e strumenti di precisione, dimostrando come la cura del vino abbia rappresentato una vera vocazione per le comunità locali. L’allestimento consente di seguire un percorso cronologico e tematico, che va dalla raccolta dell’uva fino alle abitudini legate al consumo, senza tralasciare aspetti legati alla dimensione commerciale.
Chianciano terme e la rete museale senese
L’apertura del museo conferma l’impegno di chianciano terme a proporsi come centro di interesse culturale e turistico durante questo importante anno per la toscana. La rete della fondazione musei senesi apuesta questo curatore privato come elemento capace di arricchire il patrimonio museale del territorio, in modo concreto e diretto, mettendolo a disposizione di chi voglia conoscerlo.