Da qualche tempo anche a Cesena è attivo un progetto pensato per proteggere le donne che si trovano in situazioni di rischio nei bar o altri locali pubblici. La parola-chiave da pronunciare al personale è “Scusa c’è Angela?“, una frase semplice che però ha un significato preciso: attivare un intervento rapido da chi lavora nel locale per offrire supporto e sicurezza. Questa iniziativa segue un modello già consolidato all’estero e si propone di creare un ambiente più sicuro per tutte le donne.
Il progetto ask for Angela e la sua diffusione a cesena
L’idea di “Ask for Angela” nasce nel 2016 nel Regno Unito come risposta immediata alle molestie e alle situazioni di pericolo nei luoghi pubblici notturni. A Cesena, la proposta ha preso forma grazie a un accordo tra il Comune, la rete antiviolenza del territorio, e alcune realtà associative imprenditoriali come Confcommercio, Confesercenti e Arci. L’obiettivo è chiaro: dotare i locali del territorio di uno strumento semplice ma efficace per difendere le donne esposte a minacce.
La collaborazione tra amministrazione pubblica e associazioni di categoria ha permesso una diffusione su più fronti, con un calendario di incontri e di comunicazioni mirate. Nell’occasione del “Marzo delle donne 2025”, in particolare, il progetto è stato promosso con un richiamo forte per sensibilizzare i gestori dei locali e coinvolgerli attivamente nella tutela delle clienti.
Leggi anche:
Come funziona il sistema di segnalazione nei locali pubblici
Nei locali che aderiranno all’iniziativa, le donne che si sentiranno insicure o minacciate potranno chiedere aiuto pronunciando la frase “Scusa c’è Angela?“. Il personale del locale, adeguatamente formato, riconoscerà la richiesta come una richiesta di supporto immediato e agirà secondo una procedura già stabilita.
Il primo passo potrà essere quello di allontanare la persona molesta, magari invitandola a lasciare il locale senza creare eccessive tensioni. Se la situazione richiede ulteriori misure, il personale potrà chiamare un taxi per accompagnare in sicurezza la persona in difficoltà o allertare direttamente le forze dell’ordine. Il tutto si svolge in modo discreto, per non aumentare il disagio della donna né innescare situazioni più complicate. I gestori ricevono un kit informativo e partecipano a una formazione gratuita per essere pronti a gestire queste emergenze.
Il ruolo delle associazioni e delle istituzioni nel garantire sicurezza
Dietro questa iniziativa c’è un lavoro organizzativo importante svolto dalle associazioni del territorio e dall’Amministrazione comunale. La rete antiviolenza di Cesena si occupa di coordinare gli interventi e sostenere le donne vittime di abusi. Il coinvolgimento diretto delle associazioni di categoria mira a sensibilizzare i titolari dei locali e a sviluppare una vera cultura della prevenzione contro la violenza.
La formazione offerta agli operatori del settore non si limita a illustrare le azioni da compiere in caso di emergenza, ma punta a spiegare i segnali di pericolo e a far capire quanto una risposta pronta possa fare la differenza. La presenza di Arci e altri gruppi del territorio facilita il dialogo e la diffusione delle informazioni, con l’intento di creare un tessuto locale più attento e capace di reagire. Questo progetto costituisce un tassello concreto nella lotta contro le molestie e le violenze di genere in luoghi pubblici.
L’importanza della comunicazione efficace e della formazione pratica
Per far funzionare il “Ask for Angela” non bastano le buone intenzioni. È fondamentale comunicare in modo chiaro e coinvolgere tutto il personale, dai baristi ai gestori, in un percorso di consapevolezza e preparazione. Il materiale informativo consegnato serve proprio a garantire che ogni addetto sappia cosa fare al momento giusto, senza indugi o confusione.
La formazione gratuita mira a simulare i vari scenari che si possono presentare e a fornire strumenti per un intervento calmo e sicuro. Questo approccio aiuta chi lavora nei locali a sentirsi pronto e competente nel gestire situazioni di potenziale pericolo, evitando errori che potrebbero peggiorare l’esperienza della persona in difficoltà.
Il progetto si presenta quindi non solo come una frase-codice ma come un insieme di procedure precise, supporto istituzionale e sensibilità sociale. Cesena si affianca così alle città che da diversi anni adottano questa modalità per offrire un immediato aiuto a chi si trova in difficoltà nei luoghi di incontro pubblico.