Maurizio Vitale, ricercato da mesi, è stato arrestato stamattina a Castellammare di Stabia. L’uomo, che si trovava agli arresti domiciliari ma era sparito da gennaio dopo una visita medica fuori casa, era latitante nonostante un ordine di carcerazione per 17 anni di reclusione. La sua cattura è frutto delle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.
la fuga di Maurizio Vitale e l’ordine di carcerazione
Maurizio Vitale aveva ottenuto un permesso per una visita medica a gennaio 2025, trovandosi agli arresti domiciliari nella cittadina di Asola, in provincia di Mantova. Dopo quella data, di lui non si erano più avute notizie e per settimane le indagini si concentrarono sull’individuazione del latitante. Vitale deve scontare un cumulo di pene che raggiunge i 17 anni di carcere emessi dalla Corte d’Appello di Napoli.
Precedentemente era stato arrestato per traffico di sostanze stupefacenti, ruolo che lo ha fatto inserire dagli inquirenti nel contesto criminale vicino al clan D’Alessandro, una delle organizzazioni mafiose più conosciute in Campania. La sua assenza dalle forze dell’ordine rappresentava un problema notevole, considerata la gravità dei reati contestati e il peso della pena a cui è stato condannato.
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Le indagini e la strategia per rintracciare Vitale
Le indagini sono state condotte in stretta collaborazione con la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli sotto la supervisione del pm Giuseppe Cimmarotta. Dai primi accertamenti è emerso che Vitale aveva fatto ritorno nella sua città natale, Castellammare di Stabia, nascondendosi per evitare la cattura.
Gli investigatori hanno concentrato le ricerche nelle zone più frequentate dal latitante, monitorando movimenti e luoghi di interesse. L’attenzione si è focalizzata su un appartamento situato in strada seconda Licerta, dove si ipotizzava potesse nascondersi. Il lavoro sinergico tra la sezione operativa e il reparto radiomobile dei carabinieri ha permesso di pianificare un intervento mirato e rapido.
l’arresto nel cuore di Castellammare di Stabia
Questa mattina, quasi all’alba, i militari hanno fatto irruzione nell’abitazione in strada seconda Licerta. Maurizio Vitale è stato trovato appena rientrato e non ha opposto resistenza durante l’arresto. La tempestività dell’operazione ha sventato qualsiasi tentativo di fuga.
Successivamente, Vitale è stato trasferito nel carcere di Napoli Secondigliano, struttura di massima sicurezza. Qui rimarrà sotto stretta sorveglianza fino al completo espletamento delle pene a suo carico. Questo arresto rappresenta un importante passo per il mantenimento dell’ordine pubblico, visto che la sua latitanza alimentava la criminalità regionale e minava l’efficacia delle misure giudiziarie a suo danno.
il contesto criminale legato al clan D’Alessandro
Il nome di Maurizio Vitale è legato a quello del clan D’Alessandro, un gruppo con radici profonde nella criminalità organizzata campana. Il clan è noto per il traffico di droga e per il controllo di territori strategici.
Il fatto che Vitale fosse considerato vicino a questa organizzazione criminale evidenzia la pericolosità del soggetto e il rischio che la sua latitanza potesse rafforzare attività illecite. La cattura ha quindi inflitto un duro colpo a quella rete criminale, impedendo ulteriori manovre nelle attività illegali. Le autorità continuano a seguire la pista mafiosa per individuare eventuali complici e prevenire nuove fughe o infiltrazioni.