A caresanablot solo i bimbi di famiglie in regola con la tari possono giocare a calcetto

A caresanablot solo i bimbi di famiglie in regola con la tari possono giocare a calcetto

A caresanablot, in provincia di vercelli, l’accesso al campo da calcetto è riservato ai minori delle famiglie che hanno pagato la tari, scatenando dibattiti su inclusione sociale, diritti e responsabilità economiche.
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Caresanablot limita l’accesso al campo da calcetto ai minori le cui famiglie hanno pagato la tassa rifiuti, suscitando dibattiti su inclusione sociale, diritti e discriminazione. - Gaeta.it

Il piccolo comune di caresanablot, in provincia di vercelli, ha introdotto una norma che limita l’accesso al campo da calcetto ai minori residenti le cui famiglie hanno pagato la tassa rifiuti . La decisione ha acceso un confronto acceso tra amministrazione, opposizione e cittadini, toccando temi di inclusione sociale e diritti. Ecco cosa sta succedendo nel paese e quali sono le ragioni di questa scelta.

Le critiche dell’opposizione e il dibattito sulla discriminazione

L’opposizione municipale ha denunciato la misura come “incostituzionale e discriminatoria”. I consiglieri ribadiscono che il diritto allo sport e al gioco rivolto ai minori non può essere soggetto a condizioni economiche. Il rischio, secondo loro, è di escludere quelle famiglie in difficoltà che, a causa della crisi o di situazioni personali complesse, non riescono a mettersi in regola con i tributi locali.

Parlano di una decisione che contrasta con i principi di uguaglianza sanciti dalla costituzione italiana e che rischia di alimentare nuove forme di emarginazione sociale. Il tema è diventato centrale nelle ultime sedute del consiglio comunale e in incontri pubblici, con appelli a rivedere la regola per evitare esclusioni ingiuste.

Anche alcuni cittadini, intervistati al di fuori del comune, hanno espresso preoccupazione: “È assurdo che un bambino non possa giocare perché i genitori non hanno pagato la tari”, dice una mamma. Le opinioni, invece, sono divise tra chi sostiene la necessità di rispettare i pagamenti e chi denuncia una misura troppo rigida.

La nuova regola per l’accesso al campo da calcetto a caresanablot

Dopo i lavori di ristrutturazione, il campetto comunale di caresanablot ha riaperto con una novità importante. All’ingresso è stata affissa una scritta che vieta l’uso della struttura ai residenti non in regola con il pagamento della tari. In pratica, solo i bambini delle famiglie che hanno saldato la tassa rifiuti possono giocare. Questa decisione è stata inserita nell’ultimo regolamento comunale che disciplina la frequentazione dello spazio pubblico dedicato allo sport.

La scelta dell’amministrazione guidata dal sindaco mauro casalino mira a garantire un equilibrio tra doveri e diritti, facendo rispettare gli obblighi tributari ai cittadini. Il sindaco, in più occasioni, ha ribadito che l’obiettivo è recuperare risorse necessarie per la gestione del territorio e che “i soldi ci sono, anche i furbi” sono inclusi tra chi non ha pagato, dunque non potrà accedere alla struttura.

Questa mossa, però, non ha mancato di scatenare reazioni contrastanti all’interno della comunità. Molti si domandano se un accesso a un bene pubblico come il campo da calcetto possa dipendere da un requisito che riguarda una tassa comunale, trasformando di fatto uno spazio di socializzazione per tutti in un privilegio per pochi.

Le ragioni dell’amministrazione e le implicazioni finanziarie

Il sindaco mauro casalino ha confermato la volontà di andare avanti con la norma. Spiega che il comune deve tutelarsi e recuperare le somme previste dalla tari per garantire i servizi essenziali, compresi quelli dedicati al tempo libero e allo sport. Senza i fondi, gestire il campetto e altri spazi pubblici risulta più complicato.

Casalino sottolinea che il provvedimento non vuole punire le famiglie, ma evitare che chi non contribuisce alle tasse usufruisca gratuitamente dei beni pubblici. Aggiunge che ogni cittadino deve fare la propria parte. La sua posizione evidenzia un punto di vista legato alla responsabilità economica e al buon funzionamento dell’amministrazione, che si trova a dover fronteggiare situazioni di morosità diffuse.

Possibili sviluppi e attenzione mediatica

Questa scelta, però, potrebbe aprire un fronte sul piano giuridico, con possibile coinvolgimento degli organi preposti al controllo delle normative sulla parità di accesso ai servizi pubblici. Al momento, il dibattito resta aperto e la questione verrà seguita con attenzione anche dai media locali, che continuano a monitorare le reazioni dei cittadini e dei gruppi politici.

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