Capri affronta un lieve calo nelle presenze turistiche nel periodo pasquale e all’inizio dell’estate 2025. In risposta, nuove iniziative puntano a valorizzare la cucina tradizionale della costiera amalfitana, puntando su piatti tipici per attrarre visitatori più attenti e rafforzare il legame con il territorio campano. Tra queste, il ristorante santina, situato vicino alla celebre piazzetta di Capri, prova a recuperare terreno con un’offerta culinaria fedele alle radici della costiera.
Il progetto di juri insigne per portare i sapori della costiera amalfitana a Capri
Juri Insigne, nipote di Pietro Tizzani, ha deciso di riportare a Capri i piatti tradizionali della costiera amalfitana tramite il ristorante santina. La famiglia Tizzani è legata da decenni a questa cucina: Pietro fondò oltre sessant’anni fa la celebre Conca del Sogno a Recommone, tra Positano e Marina del Cantone. Ora, Juri vuole trasferire quell’esperienza sull’isola, mantenendo vivo il patrimonio gastronomico della sua terra d’origine. Insigne, che ha un rapporto consolidato con Capri, ha gestito il locale per un mese, ammettendo però che le condizioni meteo e un calo generale del turismo hanno limitato le presenze.
Nel mese iniziale, santina ha accolto soprattutto residenti e clienti locali, un segmento importante per sostenere il ristorante quando i flussi turistici si riducono. Solo con l’arrivo della bella stagione e del turismo internazionale, tipico di Capri, si registrano segnali di ripresa nelle prenotazioni. Insigne commenta che questo periodo permette anche di calibrare l’offerta e di farsi conoscere in un contesto più tranquillo, prima di affrontare i mesi più intensi.
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I piatti tipici della costiera che conquistano l’isola
La cucina di santina trae forza dal menu concentrato su ricette simbolo della costiera amalfitana, con particolare attenzione alla semplicità e genuinità degli ingredienti. Tra le portate più richieste emergono gli spaghetti alla nerano, un primo noto per l’abbinamento di zucchine fritte e provolone del monaco, formaggio caratteristico della zona. È un piatto che rappresenta perfettamente la tradizione della costiera e sta trovando estimatori anche tra i clienti di Capri.
Altri piatti che compaiono nel menu includono gamberetti rosa e pesce cucinato al sale, un metodo che esalta il sapore fresco del pescato del giorno. Questa proposta culinaria sottolinea l’importanza di materie prime del mare e della terra campana, presidiate da uno chef esperto come Umberto Mazza, nato a Torre del Greco. Mazza porta con sé l’esperienza partenopea, garantendo qualità e rispetto delle ricette tradizionali.
Il contesto turistico di Capri e la sfida per la ristorazione locale
Capri, meta conosciuta in tutto il mondo, registra una flessione non trascurabile nelle visite turistiche in questo avvio del 2025. Secondo le testimonianze raccolte dagli operatori del settore alberghiero e ristorativo, i flussi sono cambiati rispetto agli anni precedenti. Si osserva una diminuzione delle presenze più brevi e meno ricettive, quelle cosiddette “mordi e fuggi”, che in passato avevano dato un impulso consistente durante le festività e l’inizio dell’estate.
I ristoratori e albergatori di Capri registrano questa variazione, che influisce sulle strategie di accoglienza e sui servizi offerti. Puntare sull’offerta gastronomica autentica è una carta che molti cercano di giocare, per legare il turista all’esperienza locale. L’obiettivo è anche coinvolgere una clientela più stabile e interessata alla cultura e alle tradizioni dell’isola e delle aree circostanti come la costiera amalfitana.
Iniziative come quella di santina, con piatti tipici e attenzione al racconto del territorio
Le iniziative come quella di santina, con piatti tipici e attenzione al racconto del territorio, si inseriscono in questo contesto di trasformazione. La ristorazione diventa così un mezzo per richiamare visitatori preparati a godere di aspetti più profondi della vacanza, tra sapori, storia e paesaggi unici del golfo di Napoli e della costiera.