L’inchiesta su Villa Angelica, la struttura protetta per disabili di Budrio , si sposta ora verso un passo chiave del processo: l’incidente probatorio. Diversi operatori e la legale rappresentante della cooperativa Altius, che gestisce il centro, sono accusati di maltrattamenti e sequestro di persona nei confronti degli ospiti. L’udienza preliminare si avvia a un nuovo momento decisivo con la nomina di un perito che valuterà la capacità di testimoniare di uno dei pazienti coinvolti, un passaggio cruciale per stabilire come si procederà negli accertamenti.
La dinamica dei maltrattamenti denunciati a villa Angelica
A ottobre 2023, i carabinieri del Nas hanno raccolto indicazioni su maltrattamenti sistematici all’interno di Villa Angelica. Secondo la ricostruzione, gli ospiti, una decina in totale tra cui alcuni minorenni, venivano legati con nastro da pacchi e chiusi in una ‘camera morbida’ nel seminterrato, ovvero uno spazio usato per la segregazione quando avevano crisi o addirittura preventivamente. Le condizioni segnalate includono l’uso eccessivo di sedativi su un paziente in particolare, che restava rinchiuso e legato nella stanza anche per giorni senza adeguata assistenza o controllo medico.
Testimonianza chiave e prime azioni della magistratura
La testimonianza che ha fatto scattare l’inchiesta è stata quella di un ex dipendente, che ha consegnato una fotografia agli inquirenti. L’immagine mostrava uno degli ospiti in condizioni evidenti di maltrattamento. Quel documento è stato accompagnato da altre dichiarazioni raccolte tra il personale della struttura. Questi dati hanno portato a un intervento della magistratura con misure cautelari: per la legale rappresentante della cooperativa sono scattati gli arresti domiciliari, mentre per cinque dipendenti sono stati stabiliti divieti di avvicinamento nei confronti delle persone offese.
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L’evoluzione dell’udienza e la nomina di un perito
Durante l’udienza preliminare, il giudice per l’udienza preliminare ha disposto la nomina di un perito incaricato di valutare la capacità di testimoniare di uno dei pazienti sottoposti ai maltrattamenti. L’obiettivo è chiarire se la persona potrà essere ascoltata in modo tradizionale oppure attraverso un’audizione protetta, modalità utilizzata in casi particolari per tutelare soggetti vulnerabili.
Un passaggio fondamentale per il processo
“Questo passaggio è determinante per il prosieguo del processo.” Infatti, se l’esperto darà il via libera alla testimonianza, dovrà indicare le forme più idonee per acquisire le dichiarazioni nel rispetto delle condizioni psicofisiche del paziente. Il procedimento segna un’importante fase giudiziaria, progettata per garantire la tutela dei diritti delle persone offese senza compromettere la qualità delle prove raccolte.
Le parti civili riconosciute e il calendario delle prossime udienze
L’avvocato Luca Sirotti, difensore di una delle imputate, ha annunciato che nell’udienza sono state “ammessi tutte le parti civili.” Si tratta di sette o otto soggetti, includendo alcuni pazienti e i loro familiari, che hanno chiesto di partecipare al processo per tutelare i propri interessi e testimoniare quanto avvenuto nella struttura.
Il calendario del procedimento prevede la ripresa dell’udienza il primo luglio. In quella data si continuerà a discutere delle questioni processuali aperte e si affronteranno i prossimi passaggi previsti, in vista della fase dibattimentale. Lo svolgimento di questi atti determinerà l’andamento della causa contro i responsabili della cooperativa, chiamati a rispondere delle accuse di maltrattamenti e sequestro di persona.