Il caos sul lungolago di Bracciano diventa sempre più evidente per chi decide di passeggiare a piedi, con carrozzine o disabili. I recenti lavori hanno eliminato parti dei marciapiedi destinati ai pedoni, lasciando spazio alle auto parcheggiate in maniera spesso irregolare. Questa situazione crea disagi non solo a chi cammina ma anche a chi si muove con mezzi come carrozzine o sedie a rotelle, costringendo tutti a spostarsi sulla carreggiata in sicurezza precaria.
La trasformazione del lungolago e le nuove disposizioni stradali
Nei giorni scorsi, l’amministrazione di Bracciano ha completato interventi sull’area del lungolago, con l’obiettivo di posizionare nuova segnaletica e ridefinire gli spazi. I lavori hanno comportato la rimozione di alcune porzioni di marciapiede che venivano utilizzate proprio dai pedoni per i loro spostamenti quotidiani. Lo spazio cieca ora è stato destinato principalmente al parcheggio delle auto, senza una alternativa adeguata per chi si muove a piedi.
La segnaletica verticale e orizzontale è stata aggiornata per rendere visibili i nuovi limiti e indicazioni, ma il risultato ha creato un conflitto tra vetture in sosta e passaggi pedonali. Molti conducenti approfittano della riduzione dei marciapiedi per lasciare l’auto in sosta dove una volta c’era la corsia destinata al transito sicuro di pedoni e disabili.
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Le difficoltà quotidiane di pedoni, carrozzine e disabili
Chi si trova a camminare sul lungolago di Bracciano ha dovuto affrontare l’improvviso cambiamento degli spazi. Secondo diverse testimonianze, i pedoni vengono spinti a camminare direttamente in strada, ricorrendo a continui slalom per evitare le auto parcheggiate in modo disordinato o addirittura fuori dagli spazi consentiti. Questa situazione aumenta il rischio di incidenti e crea disagi soprattutto ai più fragili.
Le famiglie con carrozzine o le persone con problemi di mobilità diventano le più penalizzate. La mancanza di passaggi adeguati e la totale assenza di un percorso sicuro lungo il lungolago impedisce loro di muoversi con serenità . Dalle segnalazioni raccolte emerge un senso di frustrazione verso le scelte fatte, perché “non si vede alcuna attenzione concreta verso chi cammina o usa ausili per la mobilità .”
La segnaletica non basta, servono soluzioni per la sicurezza
Nonostante la segnaletica recentemente installata, le criticità restano evidenti per chi si muove a piedi. I cartelli e le strisce non riescono a contenere il comportamento di chi parcheggia in modo selvaggio, spesso ostacolando la viabilità pedonale per concedersi un posto auto comodo vicino al lungolago. Le autorità locali hanno finora garantito solo campagne informative e qualche controllo sporadico.
Per salvaguardare la sicurezza stradale e il diritto di transitare ai pedoni servirebbero interventi concreti e controlli frequenti. Barriere mobili o nuovi dissuasori possono essere una strada per evitare il parcheggio improprio. Potrebbe essere necessario anche rivedere il layout dell’area per riconsegnare un vero spazio ai pedoni, lasciando meno spazio alle auto. Queste proposte emergono da alcuni residenti e visitatori, che chiedono attenzione e priorità alla sicurezza.
Un appello alla gestione urbana che rispetti i pedoni
Il caso del lungolago di Bracciano riflette un problema comune nelle città italiane, dove lo spazio per le auto si allarga a scapito di chi preferisce spostarsi a piedi. In quest’area di grande valore turistico e sociale la gestione degli spazi pubblici si deve confrontare con esigenze diverse. I pedoni chiedono di essere considerati, soprattutto quando alcune scelte creano ulteriori ostacoli.
La rimozione dei marciapiedi, assieme alla crescita del parcheggio selvaggio, lascia le persone vulnerabili a dover camminare in strada. La pressione sullo spazio pubblico richiede soluzioni che bilancino l’accesso alle auto con la sicurezza di tutti. Chi frequenta il lungolago chiede interventi che garantiscano passaggi protetti e l’abbattimento delle barriere architettoniche superflue. Le prossime mosse del comune saranno osservate con attenzione dai cittadini e dagli operatori locali.