Nelle ultime settimane Biella, città solitamente tranquilla, è stata coinvolta in una vicenda giudiziaria che ha scosso l’opinione pubblica. Al centro della cronaca c’è Soukaina El Basri, nota come Siu, influencer con migliaia di follower e madre di famiglia, arrivata all’ospedale in condizioni critiche con una ferita profonda al petto. L’episodio ha acceso riflettori e interrogativi su quanto davvero sia successo quella sera del 16 maggio.
L’arrivo in ospedale e la versione iniziale del marito
All’inizio di maggio, Soukaina viene trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Biella in condizioni gravissime. A portarla è Jonathan Maldonado, marito 38enne, che parla fino a quel momento di un incidente domestico. Il racconto parla di una caduta accidentale che avrebbe causato la ferita al petto. Il quadro però, per chi ha assistito alla prima fase di soccorso, si presenta subito irregolare. I medici notano che le lesioni non corrispondono a quanto descritto, mentre l’atteggiamento di Maldonado lascia perplessi.
Il personale sanitario segnala ai carabinieri e alle forze dell’ordine la presenza di incongruenze nelle versioni di quanto accaduto. L’alert degli ospedali porta, nel giro di poche ore, a un’apertura immediata di un’inchiesta da parte della Procura di Biella, con l’ipotesi di tentato omicidio. Questa prima fase segna l’inizio di una lunga sequenza di accertamenti, da subito concentrati sulla dinamica interna alla famiglia che poteva spiegare la ferita e le condizioni critiche di Soukaina.
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L’arresto e le misure cautelari per il marito
Il pm dispone l’arresto di Jonathan Maldonado, ritenuto responsabile di aver inferto la ferita che ha portato la moglie in coma. Pur nelle condizioni gravi in cui si trova la donna, l’inchiesta lavora per chiarire se si tratti di un’aggressione deliberata o meno. Il giudice competente però non convalida l’arresto: il materiale disponibile non è sufficiente per mantenere la custodia in carcere.
Invece di una detenzione completa, vengono applicati al marito provvedimenti restrittivi meno severi: il divieto di avvicinamento alla moglie, l’obbligo di dimora e il braccialetto elettronico. Questi limiti puntano a tutelare la vittima senza però privare Maldonado della libertà di movimento in modo totale. Dopo qualche tempo, scaduti i termini previsti, le misure decadono e l’uomo è libero da vincoli, pur restando indagato e sotto osservazione.
L’indagine in corso e la testimonianza dell’influencer
Dall’episodio non si è fatto un passo avanti risolutivo. La versione di Soukaina, raccolta dopo settimane di ospedale e lunga degenza, non chiarisce in maniera definitiva la causa o l’autore della ferita. Lei stessa appare ancor oggi segnata sotto più aspetti, sia a livello fisico sia emotivo. Le parole della donna non ricostruiscono un quadro univoco, e la possibilità che si sia trattato di un incidente, di un aggressione o di qualcos’altro resta aperta.
Si indaga su ogni aspetto della vita quotidiana della coppia, sulle relazioni interpersonali e sul contesto familiare. Si analizzano tabulati, testimonianze di amici e conoscenti, referti sanitari. La presenza di figli minorenni pesa nelle scelte degli inquirenti, che cercano di scongiurare ulteriori rischi per la donna e per la sua famiglia. Soukaina ha trovato rifugio in una comunità protetta lontano da Biella, con i figli, per garantirle sicurezza durante il delicato periodo.
La reazione della comunità di Biella e la riflessione sui rapporti familiari
Il coinvolgimento di un personaggio pubblico come Siu ha creato un’attenzione inusuale per Biella, una città che raramente è teatro di episodi di questa natura. La vicenda non lascia indifferenti i suoi abitanti, che si interrogano sui fatti ma anche sul tessuto sociale che può nascondere violenze dietro la facciata di famiglie apparentemente normali.
Il caso alimenta una riflessione più ampia su quante altre storie simili restino invisibili e taciute. Non è solo un fatto privato, ma uno spaccato di realtà difficile da raccontare, con tensioni che rimangono nascoste fino al momento in cui si manifesta la tragedia. Siu, ora lontana dai social e dai follower, porta con sé un volto segnato da un’esperienza estrema, capace di scuotere l’opinione pubblica e chi conosceva la sua vita quotidiana.
Lo stato attuale dell’inchiesta e le prossime tappe
Nonostante le restrizioni cadute e la libertà attuale di Maldonado, l’inchiesta non si è chiusa. La procura continua a seguire la pista investigativa, raccogliendo informazioni e valutando nuovi elementi. L’obiettivo è chiarire con precisione la dinamica dei fatti del 16 maggio 2025 e stabilire le responsabilità.
La situazione resta delicata, per via del confronto tra la testimonianza della vittima e quella del marito, che si dichiara estraneo all’accaduto. Il lavoro degli inquirenti punta a evitare supposizioni, cercando riscontri oggettivi. Il caso di Biella rimane sotto osservazione, mentre la città aspetta risposte, con la consapevolezza che dietro quegli eventi ci sono vite segnate e un sistema di giustizia che deve muoversi con attenzione.