Una particolare installazione artistica ha animato il centro di bergamo nei giorni scorsi. Si tratta di un’opera ideata da maurizio cattelan, noto per le sue provocazioni, che ha attirato l’attenzione dei passanti e persino delle forze dell’ordine. Questo evento fa parte di una rassegna più ampia, il biennale delle orobie, che coinvolge diverse realtà della provincia bergamasca. L’iniziativa intende stimolare una riflessione sulla sostenibilità e il ruolo dell’arte nel rapporto con il territorio e le sue comunità.
la provocazione artistica al centro di bergamo: il gesto sul monumento a garibaldi
Nel cuore di bergamo, una statua dedicata a garibaldi è diventata protagonista di un’opera che ha suscitato curiosità e qualche fraintendimento. Un bambino, o meglio una figura che lo rappresenta, è stato raffigurato mentre mima il gesto della pistola sulle spalle della statua del generale. L’installazione, visibile a chi attraversa la città, ha ingannato diversi passanti che l’hanno scambiata per un bimbo in carne ed ossa. Qualcuno ha persino allertato la polizia, preoccupato da quella presenza insolita. La maglietta rossa indossata dalla figura ha contribuito a rafforzare l’effetto realistico del gesto.
Season: l’arte che provoca una riflessione
Questa scena fa parte del progetto artistico chiamato Season, creato da maurizio cattelan. È uno degli interventi che compongono il biennale delle orobie, una mostra diffusa che si distribuisce nel territorio bergamasco. L’obiettivo di cattelan è stimolare una riflessione attraverso immagini forti e inattese, usando simboli storici come la statua di garibaldi.
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Il biennale delle orobie: un progetto tra arte, territorio e sostenibilità
Il biennale delle orobie, intitolato “Pensare come una montagna”, è una rassegna che si prepara ad aprire ufficialmente al pubblico. L’evento coincide con l’inaugurazione della nuova sede della gamec, museo di arte contemporanea, ospitata nell’ex palazzetto dello sport di piazzale oberdan a bergamo. Questo progetto si estende ben oltre la sede museale, coinvolgendo l’intero territorio provinciale, dalle zone prealpine alle valli, fino alle aree urbane e ai parchi.
Sostenibilità e arte come dialogo collettivo
L’iniziativa punta a creare un percorso culturale diffuso, coinvolgendo comunità e spazi diversi in un dialogo sull’arte e i temi della collettività. Il programma sottolinea la necessità di ripensare il ruolo delle istituzioni culturali in rapporto al territorio e alle persone che lo abitano. Attraverso questa mostra, si invita a considerare la sostenibilità ambientale, sociale e culturale come un nodo da affrontare anche nell’ambito artistico.
Gli artisti coinvolti e le opere esposte nel territorio bergamasco
Oltre a maurizio cattelan, il biennale delle orobie presenta lavori di altri autori di rilievo. Tra questi, ci sono cecilia bengolea, julius von bismarck, francesco pedrini ed ex, che si distribuiscono nelle varie sedi e spazi della provincia di bergamo. Le opere proposte si inseriscono nel contesto del tema centrale della manifestazione, offrendo spunti differenti per esplorare il rapporto tra natura, società e arte.
Arte diffusa tra natura e città
Ciascun artista contribuisce con un linguaggio personale e con installazioni che dialogano con gli ambienti naturali o urbani in cui vengono collocate. Questo formato diffuso permette di muoversi tra i luoghi, scoprendo pezzi d’arte inaspettati lungo sentieri montani, nelle piazze dei piccoli centri o nelle aree pubbliche del capoluogo.
Il coinvolgimento della gamec come referente curatoriale e culturale conferma l’interesse a legare l’arte contemporanea con la realtà locale, superando la staticità dei musei tradizionali. La nuova sede nel palazzetto di piazzale oberdan assume così un ruolo da hub, da cui partire per esplorare questa rete estesa di interventi artistici.
L’iniziativa resta sotto la direzione di lorenzo giusti, che ha curato il progetto con l’intento di mescolare creatività e riflessione sociale. L’iniziativa offrirà diversi momenti di incontro e di dialogo tra i visitatori e gli artisti, rafforzando l’interazione tra opere e pubblico.