Dopo il maltempo che ha colpito bardonecchia, la situazione in alta val susa inizia a stabilizzarsi. L’esondazione del rio frejus ha provocato ingenti danni e ha causato la morte del fruttivendolo franco chiaffrino, 70 anni. Ora, con il ritorno del sole, si lavora senza sosta per ripulire le strade e permettere ai residenti di tornare nelle loro case, ma restano alcune criticità da affrontare.
L’esondazione del rio frejus: cause e conseguenze
Il rio frejus ha rotto gli argini nel pomeriggio di ieri, spinto dalle intense piogge abbattutesi su tutta l’area di bardonecchia. Questa violenta piena ha trascinato fango e detriti invadendo le vie del centro abitato e le strade principali. Purtroppo la furia dell’acqua ha strappato la vita a franco chiaffrino, un fruttivendolo di 70 anni, colpito mentre cercava di mettere in salvo la sua attività.
Gli ingenti danni hanno provocato la chiusura temporanea di svincoli autostradali e della statale, interrompendo la circolazione e complicando i soccorsi. Solo la linea ferroviaria regionale ha mantenuto la propria funzionalità, garantendo una via di comunicazione valida per chi deve spostarsi in valle. Le autorità locali hanno subito attivato le procedure di emergenza e messo in sicurezza le zone più a rischio per evitare ulteriori vittime.
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Le operazioni di pulizia e sgombero dopo l’alluvione
Con il miglioramento delle condizioni meteo, squadre di operai, vigili del fuoco e volontari sono scesi in campo per rimuovere fango, alberi e altri detriti. Le strade principali e i ponti invasi dall’acqua sono i primi a essere liberati, per ripristinare l’accessibilità nel centro abitato. Le operazioni richiedono tempo e attenzione, poiché il terreno si presenta ancora instabile e molte aree restano pericolose.
Non è ancora possibile quantificare con precisione i danni materiali causati dall’esondazione, ma è già chiaro che il lavoro di ricostruzione si preannuncia lungo e complesso. Alcuni esercizi commerciali potrebbero restare chiusi per giorni, mentre i cittadini attendono aggiornamenti sulle disponibilità di aiuto pubblico o solidarietà privata. Il ruolo delle amministrazioni comunali è cruciale per coordinare i soccorsi e fornire informazioni aggiornate.
Il ritorno dei residenti nelle abitazioni evacuate
Durante l’alluvione, gli abitanti delle zone più esposte al rischio sono stati fatti evacuare per precauzione. In molti hanno trovato rifugio nel palazzetto dello sport o da amici e parenti nelle vicinanze. Solo ora, con l’assenza di nuovi pericoli, hanno ricevuto il via libera per tornare nelle proprie case. Questo momento arriva dopo ore di ansia e incertezza sulla sicurezza dei loro immobili.
Il ritorno non segna tuttavia la fine delle difficoltà. Molti dovranno fare i conti con allagamenti, danni strutturali e l’assenza temporanea di servizi essenziali. Le emergenze sociali ed economiche saranno gestite nei prossimi giorni con interventi mirati da parte delle autorità regionali e comunali. Nel frattempo, la popolazione di bardonecchia cerca di rimettersi in piedi e di affrontare questa difficile prova a pochi mesi dall’inizio del 2025.
Lo stato delle infrastrutture e la viabilità dopo il maltempo
I collegamenti autostradali, dopo la chiusura forzata di alcuni svincoli sulla a32, sono stati parzialmente riaperti. Questa riapertura permette un primo sollievo agli abitanti, ma la strada statale resta chiusa per i danni e il rischio di nuove frane. La linea ferroviaria, invece, continua a garantire traffico regolare, offrendo una rete alternativa per chi deve spostarsi.
Le condizioni meteo rimangono sotto osservazione, soprattutto a causa del terreno imbevuto d’acqua che potrebbe favorire smottamenti. Le autorità hanno consigliato di evitare spostamenti se non necessari e di mantenere alta la prudenza. I danni alle infrastrutture hanno rallentato la vita quotidiana, ma il lavoro di riparazione è iniziato. Il monitoraggio costante aiuta a prevenire nuovi incidenti.