La possibile modifica del nome dello svincolo autostradale che collega Balvano al raccordo Potenza-Sicignano degli Alburni ha acceso una discussione in provincia di Potenza. La questione riguarda la proposta di sostituire l’attuale denominazione con quella di Vietri di Potenza, un’ipotesi che ha sollevato reazioni da parte della comunità locale e degli ex rappresentanti istituzionali. L’attenzione è tornata su un luogo che, oltre al valore logistico, porta con sé un significato storico e commemorativo per la città.
La proposta di cambiare il nome dello svincolo autostradale
Il Comune di Vietri di Potenza ha ufficialmente avanzato una richiesta all’Anas per modificare la denominazione dello svincolo autostradale che attualmente riporta il nome di Balvano. Lo svincolo si trova lungo il raccordo Potenza-Sicignano degli Alburni, fondamentale per i collegamenti tra Basilicata e Campania. La proposta nasce dall’intenzione di identificare lo svincolo con Vietri di Potenza, un comune limitrofo situato a pochi chilometri da Balvano, per motivi non dettagliati nel comunicato ufficiale.
Questo cambiamento però ha suscitato una reazione immediata in città. Non si tratta solo di un aggiornamento cartografico o logistico, ma si tocca un aspetto legato alla memoria storica. Lo svincolo porta il nome di Balvano da decenni, e quella scelta è legata a eventi che hanno segnato profondamente la comunità, come il tragico terremoto del 1980 che causò numerose vittime, molte delle quali bambini che frequentavano la Messa domenicale. Per questo il nome è carico di significato e simbolismo per gli abitanti.
Leggi anche:
La reazione di balvano e l’appello dell’ex sindaco costantino di carlo
Costantino Di Carlo, sindaco di Balvano dal 2006 al 2021, ha preso posizione con forza contro l’ipotesi di cambio di denominazione. Ha convocato un’assemblea pubblica fissata per venerdì 6 giugno alle 19.30 in piazza Garibaldi, il cuore del paese. In un messaggio su Facebook, Di Carlo ha sottolineato “che non si tratta soltanto di decidere un nome nuovo per uno svincolo, ma di mantenere vivo un ricordo che accompagna la storia locale da sessant’anni.”
Secondo l’ex primo cittadino, modificare il nome significherebbe “voltare le spalle a un pezzo di identità collettiva.” Ha promosso anche una raccolta firme contro la proposta del Comune di Vietri di Potenza. L’assemblea vuole essere aperta a tutta la comunità, senza divisioni politiche o fazioni, proprio perché sottolinea un valore condiviso da tutti: il legame con Balvano. Di Carlo ha insistito sul fatto che il nome dello svincolo riguarda l’intera città e chiama a mobilitarsi per difendere questa memoria.
Posizione dell’amministrazione comunale attuale e prospettive future
Il sindaco in carica di Balvano, Ezio Di Carlo, non ha espresso un’opposizione ufficiale al cambio di nome, almeno non in termini formali. Questa assenza di una presa di posizione netta ha contribuito a far crescere il dibattito pubblico, perché lascia aperta la possibilità che il cambiamento possa avvenire senza ampio consenso della popolazione. I cittadini però si sono mossi su iniziativa spontanea, suggerendo che il tema suscita preoccupazione e disagio diffusi.
Nei prossimi giorni si vedrà se l’iniziativa dell’ex sindaco e i cittadini raccolti in assemblea riusciranno a bloccare o quantomeno rallentare la procedura. Il ruolo dell’Anas resta cruciale, visto che è l’ente che gestisce il raccordo autostradale e può decidere sulla denominazione degli svincoli. Il caso può rappresentare un esempio di come questioni locali, apparentemente tecniche, possono assumere un significato più profondo e richiamare la memoria collettiva di intere comunità.
Le sensibilità di balvano oltre i cartelli stradali
Il confronto offre uno spaccato sulle sensibilità dei cittadini di Balvano, legati alla storia del paese e alla memoria di eventi che hanno segnato il territorio. Non sono solo cartelli stradali, ma simboli che rappresentano un’identità. Dal 6 giugno, piazza Garibaldi sarà al centro di un dibattito capace di coinvolgere molte persone, con un vissuto storico alle spalle che pesa nella scelta di un nome.