Un nuovo impianto agricolo per la produzione di biometano sorgerà ad Atessa, in provincia di Chieti. Questa struttura, una delle quattro previste in Abruzzo, è stata progettata da Rienergy e si collegherà direttamente agli stabilimenti Stellantis presenti nella zona industriale della Val di Sangro. L’obiettivo è favorire la decarbonizzazione delle attività produttive, limitando i costi energetici e puntando a uno sviluppo sostenibile per il territorio locale.
Un impianto dedicato alla produzione di biometano ad atessa
L’impianto realizzato ad Atessa sorgerà nella zona industriale, nelle vicinanze dello stabilimento Stellantis, impegnato da tempo a ridurre l’impatto ambientale attraverso un programma di investimenti mirati alla decarbonizzazione. La struttura sarà destinata esclusivamente al trattamento di sottoprodotti agricoli e zootecnici, in particolare reflui provenienti dall’allevamento e residui agroindustriali. Questi materiali non saranno mai classificati come rifiuti, bensì come materie prime prime o secondarie provenienti da filiere tracciate e controllate nel territorio.
L’assessore alle Attività produttive Tiziana Magnacca ha sottolineato come questo tipo di impianto rappresenti un esempio di come l’Abruzzo possa collocarsi all’avanguardia nella produzione di biometano e concimi organici, contribuendo in modo concreto all’economia circolare e alla tutela ambientale. Il progetto rientra in un contesto più ampio di politiche nazionali ed europee che puntano alla decarbonizzazione e allo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili.
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Digestione anaerobica per trasformare i sottoprodotti
La tecnica scelta per il funzionamento dell’impianto usa la digestione anaerobica, un processo che consente di trasformare sostanze organiche in biogas in assenza di ossigeno. Questo biogas viene poi raffinato per ottenere biometano, che ha caratteristiche tali da poter essere immesso direttamente nella rete nazionale del gas naturale. Il biometano prodotto non solo alimenterà parte del fabbisogno energetico dello stabilimento automobilistico, ma permetterà anche all’impianto stesso di autoalimentarsi dal punto di vista termico, evitando di ricorrere a fonti fossili.
La scelta di questa tecnologia, già usata in diversi impianti agroindustriali, punta a valorizzare i sottoprodotti derivati dall’agricoltura e dalla zootecnia, senza mettere in pericolo l’ambiente o causare ulteriori scarti. Inoltre, i residui solidi ottenuti dalla digestione potranno essere usati come compost in ambito zootecnico, mentre la parte liquida, ricca di nutrienti naturali come azoto, fosforo e potassio, sarà impiegata come fertilizzante organico nei terreni agricoli vicini. Questo favorisce la rigenerazione del suolo e limita la dipendenza da fertilizzanti chimici.
Impatto sul territorio e sostenibilità nel cuore della val di sangro
La realizzazione dell’impianto, all’interno della zona industriale della Val di Sangro, punta a rafforzare il legame tra territorio e produzione industriale in un’ottica di rispetto ambientale. L’assessore Magnacca ha spiegato che “non sarà trattenuto alcun tipo di rifiuto urbano o industriale; l’impianto accetterà soltanto materiali provenienti da attività agricole e zootecniche rigorosamente tracciate nella regione.” Questo evita problemi legati allo smaltimento e assicura la professionalità e la trasparenza nella gestione.
Il corretto uso dei sottoprodotti permette di chiudere un ciclo virtuoso, riducendo l’impatto ambientale degli stabilimenti e creando risparmio energetico. L’intervento si inserisce in un tessuto locale in cui la presenza di grandi realtà industriali come Stellantis qualifica la Val di Sangro come un polo fondamentale per la produzione automobilistica in Europa, impegnato a innovare con attenzione all’ambiente. Inoltre, gli investimenti in biometano aiutano il tessuto produttivo a contenere i costi energetici, un tema cruciale in un momento segnato da forti oscillazioni dei prezzi delle materie prime e dell’energia.
Strategia regionale e valorizzazione delle risorse locali
Questo impianto rappresenta un tassello della strategia regionale per tutelare il territorio attraverso soluzioni tecniche mirate, valorizzando le risorse agricole locali. In definitiva, la Val di Sangro si prepara ad accogliere una nuova infrastruttura che unisce produzione industriale e rispetto per le risorse naturali, in linea con le direttrici fissate dagli accordi per la sostenibilità, senza gravare sull’ambiente o sulla gestione dei rifiuti.