L’attenzione alla salute delle ossa diventa sempre più centrale per chi invecchia, soprattutto per le generazioni dei baby boomer e della generazione x. A partire da questo tema, parte un tour in otto città italiane che offrirà incontri gratuiti, visite specialistiche e contenuti educativi, con l’obiettivo di spiegare i rischi dell’osteoporosi e mostrare come prendersi cura delle ossa nel quotidiano. La tappa di Ancona si svolgerà il 16 e 17 giugno in piazza Cavour con un motor-home attrezzato dove esperti saranno a disposizione per consulenze e informazioni.
Il tour per la salute delle ossa arriva ad ancona con incontri e visite gratuite
La campagna arriva ad Ancona dopo aver toccato altre città italiane ed è pensata per sensibilizzare soprattutto chi si trova tra i 50 e i 70 anni, fasce più esposte a problemi di salute ossea. Nella piazza principale, un motor-home allestito con spazi dedicati accoglierà visitatori e cittadini interessati. Gli specialisti presenti offriranno controllo dei fattori di rischio dell’osteoporosi e suggerimenti pratici per mantenere ossa forti. Le attività si svolgeranno dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18 nei giorni indicati.
L’iniziativa svolge anche una funzione educativa, puntando a diffondere la conoscenza su come prevenire la fragilità ossea attraverso stili di vita adeguati, alimentazione equilibrata e attività fisica. Ad Ancona si potrà dialogare direttamente con i professionisti, ritirare materiale informativo e prenotare eventuali esami clinici. L’evento gratuito rappresenta un’occasione per chiunque voglia scoprire qualcosa di più su una patologia spesso sottovalutata fino a che si manifestano fratture.
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Il team di specialisti presente a bordo del motor-home per consulenze specifiche
A garantire un alto livello di competenza in questa iniziativa, si alterneranno diversi esperti del settore. Tra loro il dottor Ferdinando Silveri, vicepresidente del comitato scientifico di Fedios, associazione nazionale che riunisce esperti in osteoporosi e patologie dello scheletro. Silveri ha una lunga esperienza nel campo della prevenzione e cura di malattie ossee, con particolare attenzione alla ricerca.
Con lui ci saranno Gilberta Giacchetti, professoressa associata di endocrinologia all’università politecnica delle Marche, che porta in campo la sua esperienza clinica e accademica per chiarire i legami tra metabolismo osseo e ormoni. Giovanni Riccardi, direttore dell’unità operativa di medicina riabilitativa dell’Inrca, offrirà invece un supporto più rivolto alla riabilitazione dopo eventi quali fratture o traumi ossei. Il professor Antonio Cherubini, direttore della geriatria dell’Inrca, affiancherà il gruppo con la sua competenza sui problemi legati all’età avanzata.
Questa squadra di specialisti intercetta quindi diverse fasi della patologia, dalla prevenzione alla riabilitazione e dalla diagnosi all’assistenza nell’anziano. Accanto alle consulenze, si troveranno approfondimenti scientifici semplici da capire, studi recenti e risposte ai dubbi più frequenti.
La campagna online e le istituzioni coinvolte nella promozione della salute ossea
L’iniziativa non si esaurisce nelle tappe dal vivo ma trova una prosecuzione sulla rete. Il sito www.nonromperle.it raccoglie risorse, informazioni aggiornate e materiale didattico accessibile a tutte le età. Sul portale è possibile seguire i consigli degli esperti, confrontarsi sui sintomi e conoscere nuovi studi sulla salute delle ossa.
La campagna gode del patrocinio del Piano regionale prevenzione Marche 2020-2025, segno dell’impegno delle istituzioni a supporto di iniziative di questa natura, volte a migliorare la qualità della vita della popolazione. Tra i promotori emerge Italfarmaco, azienda attiva nel campo della ricerca e della terapia per le malattie ossee. Il coinvolgimento di istituzioni e realtà scientifiche garantisce alla campagna un fondamento serio e autorevole.
La diffusione di queste informazioni è particolarmente importante perché l’osteoporosi spesso rimane silenziosa fino all’insorgere di lesioni. Chi legge o partecipa agli eventi può così acquisire strumenti per riconoscere segnali precoci e mettere in atto misure di prevenzione accessibili. Lo sforzo congiunto di medici, esperti e istituzioni mira a far crescere l’attenzione verso la salute ossea, a livello individuale come nella comunità.