La festa del maggio di Accettura, in provincia di Matera, torna ad animare il paese con i suoi riti antichi e le tradizioni legate al patrono san Giuliano. Un evento che si radica nella storia locale dal 1725 e richiama ogni anno visitatori e appassionati dei riti arborei del sud Italia, con un calendario fitto di momenti suggestivi. Nel 2025 l’attenzione è puntata su due alberi simbolo scelti nella foresta tra canti, processioni e celebrazioni.
La storia del culto di san giuliano ad accettura
Il culto di san Giuliano a Accettura nasce nel 1725, anno in cui il santo è stato proclamato protettore ufficiale del paese. Questa scelta ha modellato nel tempo le tradizioni religiose e popolari del piccolo centro lucano, situato sulle colline nei pressi delle Dolomiti lucane. Il culto si lega volutamente al mondo naturale e alla celebrazione dell’arrivo del caldo e della luce, elementi essenziali per le comunità agricole della zona.
Il comitato feste locale conserva documenti e testimonianze a riguardo, confermando l’importanza storica di questa devozione. Il culto è cresciuto con il passare dei secoli fino a convergere nella festa del maggio, che fonde religione, ritualità e natura in un evento spettacolare e coinvolgente, capace di attirare studiosi e visitatori da vari paesi.
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In effetti, il legame tra san Giuliano e il maggio – ovvero l’albero simbolo della festa – è diventato col tempo imprescindibile. Ogni anno, nel periodo della Pentecoste, il paese si prepara a celebrare il patrono attraverso il recupero di una tradizione arborea che rappresenta una forma di culto profondamente radicata nelle origini di Accettura.
La festa del maggio nel contesto culturale e turistico
Questa festa si distingue per la sua complessità e per la capacità di far convivere elementi religiosi, folcloristici e ambientali in una singola manifestazione. La festa del maggio è considerata una delle più apprezzate ramificazioni di riti arborei nel Mediterraneo, inclusa nell’itinerario “Les fetes du Soleil”, progetto internazionale patrocinato dall’Unesco che raccoglie celebrazioni tradizionali legate al sole e alla natura.
Sono coinvolte numerose persone nella preparazione e nello svolgimento del rito. Tra queste, spiccano i “buoi” che trasportano uno degli alberi scelti, e i “cimaioli” che portano a spalla l’altro. La festa richiama interesse non solo locale ma internazionale, con studiosi e curiosi riuniti per osservare come si tramandano usanze di secoli e quali significati culturali emergono dall’interazione tra uomo e ambiente.
Il valore turistico e culturale si riflette nella partecipazione e nei riconoscimenti ottenuti a livello mediterraneo. Per Accettura significa anche una fonte di scandagliamento dell’identità sociale e della memoria collettiva, un’occasione per rinnovare legami e incrociare sguardi con chi arriva da lontano, spinto dalla voglia di conoscere quel rito unico nel suo genere.
Le fasi principali della festa del maggio 2025
L’edizione 2025 è partita con la selezione del “Maggio” lo scorso fine settimana. Circa 150 persone si sono ritrovate nel bosco di Montepiano per scegliere l’albero più imponente da portare a valle. Il maggio selezionato è un cerro alto quasi 27 metri, con una circonferenza superiore ai due metri, simbolo di forza e solidità per tutta la comunità.
Il 4 maggio è previsto il trasferimento verso la foresta di Gallipoli Cognato, a 15 chilometri da Accettura, dove si svolgerà la Santa messa officiata da don Giuseppe Filardi. Dopo la funzione, la comunità procederà con la scelta della “Cima”, un agrifoglio alto circa 15 metri, che sarà il secondo elemento centrale della festa.
La culminazione di questo rito si avrà alla Pentecoste, domenica 8 giugno. In quella giornata, la “Cima” sarà portata a spalla dai cimaioli fino al paese, dove incontrerà il Maggio trasportato dai buoi. Il giorno seguente, il 9 giugno, entrambe le piante verranno sistemate per prepararsi all’unione.
Infine, il 10 giugno si svolgerà la fase più spettacolare: sotto gli occhi dei partecipanti e del patrono san Giuliano Martire, i due alberi saranno uniti e sollevati nell’anfiteatro naturale di Accettura. Da questo momento prende vita la famosa “scalata del Maggio”, momento di grande emozione popolare ed espressione concreta di fede e tradizione.
Il significato popolare del rito e la sua attualità
La festa del maggio conserva nel tempo un significato profondamente radicato nella vita di Accettura. Non è solo una cerimonia religiosa, ma un momento collettivo di confronto con la natura, con la storia e con la comunità stessa. Le piante scelte incarnano simboli potenti: il cerro rappresenta la protezione e la robustezza, mentre la cima di agrifoglio simboleggia la sacralità e la continuità.
Questo rito si mantiene vivo perché coinvolge direttamente gli abitanti, che ogni anno rinnovano l’impegno, trasmettendo valori e rituali ai più giovani. Il sistema di trasporto degli alberi a spalla o con i buoi è anche testimonianza di un modo antico di vivere e lavorare insieme, basato sulla cooperazione e sull’appartenenza.
Nel 2025 la festa conferma la sua capacità di resistere al tempo e alle trasformazioni sociali, rimanendo un punto fermo nel calendario dei grandi appuntamenti lucani. L’unione tra sacro e profano, natura e cultura, rende questo evento un’occasione unica per osservare come si costruiscono legami comunitari attraverso gesti rituali, antichi ma vivi.
Lo svolgimento della festa richiama anche attenzione alla tutela dei boschi e alla valorizzazione del territorio. La scelta degli alberi non è casuale ma legata a precise caratteristiche ambientali, segno di uno stretto rapporto con l’ambiente circostante che Accettura conserva da secoli e che intende mantenere per le generazioni future.