53 lavoratori del facchinaggio senza stipendio nella Asl Lanciano-vasto-chieti, la denuncia del M5S contro la giunta Abruzzo

A lanciano 53 facchini della asl senza stipendio denunciano ritardi e precarietà, mentre il movimento 5 stelle chiede interventi urgenti contro la gestione inefficace della sanità abruzzese
53 Lavoratori Del Facchinaggio 53 Lavoratori Del Facchinaggio
53 facchini senza stipendio, M5S denuncia la Asl Abruzzo - Gaeta.it

A Lanciano, la situazione dei 53 lavoratori del facchinaggio impegnati nella Asl Lanciano-Vasto-Chieti si è fatta grave. Questi dipendenti, assunti tramite appalto, non ricevono lo stipendio da tempo. La condizione colpisce direttamente persone e famiglie che si trovano in difficoltà economiche, già abituate a salari bassi. Il problema non riguarda solo quei numeri ma la dignità del lavoro e i diritti più basilari di chi presta servizio nel sistema sanitario abruzzese, che già affronta un momento di tensione. Il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Francesco Taglieri, ha alzato la voce sul caso, definendo “inaccettabile la situazione” e chiedendo risposte immediate.

Ritardi negli stipendi e crisi lavorativa nella asl lanciano-vasto-chieti

Dietro al mancato pagamento degli stipendi si nasconde una crisi più ampia che riguarda la sanità locale e i suoi lavoratori. Da tempo si registrano tagli al personale ausiliario, riduzioni delle ore lavorative e persino minacce di licenziamento in questa Asl. Questi continui colpi aggravano la situazione di chi opera nei servizi essenziali. In particolare, gli operatori socio-sanitari e gli infermieri sono ormai stremati da turni sempre più pesanti e condizioni difficili. Per loro, la pressione non accenna a diminuire, e l’aggravarsi delle condizioni di chi lavora negli appalti, come i facchini senza stipendio, rischia di peggiorare il quadro generale del sistema sanitario.

La mancanza di pagamenti evidenzia una situazione di precarietà e vulnerabilità che tocca soprattutto lavoratori in appalto, spesso dimenticati. In Italia, i pagamenti ritardati sono purtroppo un fenomeno ricorrente nel settore, che mette in pericolo la vita di molte famiglie. A Lanciano, questa situazione si fa ancora più drammatica perché accade in un contesto di ristrutturazioni poco chiare e di tagli nel pubblico, compromettendo la tenuta dei servizi sanitari e la serenità di chi ci lavora.

Accuse alla giunta marsilio e all’assessore verì per la gestione del sistema sanitario abruzzese

Francesco Taglieri, esponente del Movimento 5 Stelle, punta direttamente il dito contro la giunta regionale guidata da Marco Marsilio e contro l’assessore alla Sanità Nicoletta Verì. Secondo lui, la maggioranza regionale non ha svolto il proprio ruolo istituzionale né ha garantito un controllo efficace sugli appalti della sanità pubblica. La carenza di vigilanza ha permesso che questi ritardi salariali e la situazione precaria dei lavoratori si prolungassero senza trovare soluzione.

Taglieri sostiene che “la politica regionale continui a scaricare le responsabilità sui lavoratori più fragili, che dovrebbero invece essere tutelati come parte fondamentale della rete sanitaria pubblica.” La Asl02, titolare degli appalti, non può sottrarsi al controllo e alla garanzia che siano rispettati i contratti. Negli ultimi mesi, il silenzio e l’assenza di interventi concreti da parte della Regione hanno contribuito ad alimentare un clima di sfiducia e malcontento tra i dipendenti.

Questa critica si inserisce in un dibattito più ampio, visto che l’Abruzzo è sottoposto a pressioni per mantenere una sanità pubblica efficiente in condizioni economiche difficili. Riduzioni e riorganizzazioni sono diventate all’ordine del giorno, ma non devono avvenire a scapito dei diritti e del sostentamento di chi lavora per garantire i servizi essenziali.

Impegno del movimento 5 stelle per la tutela dei lavoratori della sanità abruzzese

Il Movimento 5 Stelle, per voce di Taglieri, annuncia che la questione dei facchini senza stipendio sarà portata in Consiglio regionale. L’intento è ottenere risposte immediati e misure concrete a favore dei lavoratori coinvolti. La richiesta è che “non venga più permesso agli incaricati degli appalti di ignorare obblighi contrattuali e diritti fondamentali.”

Taglieri sostiene che “la difesa della sanità pubblica passi anche attraverso il rispetto di chi lavora dietro le quinte, spesso con turni massacranti e paghe ridotte.” Il Movimento ha espresso il rifiuto a una gestione che scarica continuamente sul personale sanitario le conseguenze di scelte politiche e gestionali sbagliate.

La vicenda mette in luce un problema strutturale: la mancanza di attenzione verso il personale in appalto che garantisce servizi indispensabili negli ospedali. Senza un cambiamento, queste situazioni rischiano di ripetersi, con ripercussioni anche sui pazienti e sulla qualità dell’assistenza sanitaria. Per ora, la battaglia è quella di assicurare dignità e condizioni di lavoro corrette a chi oggi viene dimenticato dallo stesso sistema che dovrebbe proteggere.