In un solo giorno, 50 mila cittadini italiani hanno aderito a una legge di iniziativa popolare che mira a eliminare il quorum richiesto dall’articolo 75 della Costituzione nei referendum abrogativi. La proposta, lanciata dal comitato “Basta quorum!“, è stata pubblicata sulla piattaforma ufficiale del ministero della Giustizia, attirando l’attenzione soprattutto dei più giovani e di personalità legate alla cultura.
Il comitato basta quorum! e l’avvio della raccolta firme
Il comitato “Basta quorum!” è nato con l’obiettivo di modificare la normativa che regola la validità dei referendum abrogativi. La proposta di legge è stata depositata il 5 giugno presso la Corte di Cassazione, dopo un lungo lavoro di preparazione da parte degli attivisti per la democrazia diretta. Il lancio ufficiale sulla piattaforma digitale del ministero della Giustizia ha segnato l’avvio della raccolta delle firme, che in sole 24 ore ha raggiunto quota 50 mila adesioni.
Tra i protagonisti della mobilitazione
Tra i protagonisti della mobilitazione c’è Mario Staderini, che ha avuto un ruolo importante nell’introdurre la firma digitale nei referendum grazie a ricorsi internazionali. Al suo fianco operano altri attivisti storici come Stephan Laush, Alex Marini e Lorenzo Mineo, noti per la loro costante attività a favore di forme più dirette di partecipazione politica.
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Le firme raccolte sono tutte certificate, effettuate tramite Spid o carta d’identità elettronica, garanzia di autenticità e trasparenza nel processo partecipativo.
Profilo demografico dei firmatari e significato politico
La grande partecipazione dei giovani emerge come elemento centrale della campagna. Il 51% di chi ha sottoscritto la proposta ha un’età compresa tra i 18 e i 27 anni, con un leggero predominio femminile. Se si estende l’età fino ai 32 anni, la percentuale sale al 66%, rivelando un coinvolgimento significativo della fascia giovanile.
Questo dato assume peso politico perché segnala un interesse concreto dei nuovi elettori verso strumenti di democrazia diretta che spesso, per regolamenti come il quorum, risultano poco efficaci. La raccolta firme non coinvolge solo cittadini comuni ma ha guadagnato sostenitori anche tra esponenti culturali, a testimonianza di un malessere diffuso rispetto ai meccanismi attuali dei referendum.
Il comitato sottolinea anche come la difficoltà reale stia proprio nel quorum, che spesso blocca i referendum neutralizzandone di fatto la voce. L’abolizione del quorum viene vista come un passo necessario per rendere più vivi e partecipati questi strumenti di democrazia.
Adesioni certificate e trasparenza
Le firme raccolte sono tutte certificate e fatte tramite sistemi sicuri come Spid o carta d’identità elettronica, a garanzia di autenticità e trasparenza nel processo referendario.
Prospettive future e obiettivi della proposta
Il comitato si è impegnato a portare la proposta attualmente in fase di raccolta firme davanti al Parlamento. Il numero raggiunto in così poco tempo mette in evidenza una spinta popolare che potrebbe influenzare decisioni politiche importanti.
La continuazione della raccolta ha lo scopo di consolidare ulteriormente questa base di adesioni per presentare la legge popolare con un peso numerico rilevante. L’obiettivo è quello di modificare l’articolo 75 della Costituzione e permettere ai cittadini di esprimersi senza la soglia minima di partecipazione che oggi limita il valore dei referendum abrogativi.
Il tema resta centrale nel dibattito sulla rappresentanza e sul rapporto tra cittadini e istituzioni in Italia. Il successo della campagna nelle prime 24 ore indica come, soprattutto tra i giovani, ci sia una domanda di più autonomia nel processo decisionale, oltre a una critica implicita alle attuali barriere che ostacolano il diritto di voto nei referendum.
Il percorso legislativo che seguirà questa proposta sarà oggetto di attenzione pubblica e politica, in un momento in cui il futuro della democrazia diretta nel Paese resta in bilico tra attese e ostacoli normativi.