Con l’avvio della stagione estiva alle porte, sono milioni gli italiani che progettano la loro prima uscita di vacanza subito dopo la chiusura dell’anno scolastico. Un rilevamento di Tecnè, commissionato da Federalberghi, indica che il 2025 vedrà 15,7 milioni di persone in movimento per godersi il sole e il mare, ma anche per immergersi in scenari naturali di pregio, soprattutto sul territorio nazionale. Questo fenomeno pone un particolare focus sulle abitudini delle famiglie italiane nel periodo estivo, sottolineando le mete scelte e la spesa stimata.
Il boom delle vacanze subito dopo la fine della scuola nel mese di giugno
Già da questo giugno, il flusso turistico comincerà a farsi sentire con la chiusura delle scuole. Le partenze più numerose sono previste per il prossimo venerdì e sabato, quando circa 4,6 milioni di italiani si metteranno in viaggio. Questi dati indicano una tendenza consolidata rispetto all’anno scorso, con il mese di giugno sempre più confermato come parte cruciale dell’inizio della stagione turistica. Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, ha indicato che questo scenario rappresenta “una base concreta per migliorare l’offerta turistica italiana.” Si punta infatti a diversificare i servizi in modo che rispondano meglio alle necessità delle famiglie, tenendo conto dei cambiamenti nelle abitudini di viaggio.
Preferenze di destinazione e scelte delle famiglie italiane
Oltre il 90% degli italiani che partiranno a giugno ha scelto l’Italia come meta delle proprie vacanze. Le località di mare restano le preferite, ma cresce anche l’attenzione per zone con ambienti naturali ricchi e poco sfruttati. Questo riflette un interesse crescente per esperienze che uniscono relax e contatto con la natura, elemento importante nelle decisioni familiari. Le famiglie programmano soggiorni in posti che garantiscano spazi aperti e la possibilità di trascorrere del tempo all’aria aperta, prerogative fondamentali per chi viaggia con i bambini. Le mete costiere si mantengono ai primi posti, ma è evidente la volontà di visitare anche riserve naturali, parchi e borghi caratteristici.
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Durata della vacanza e impatto economico stimato
La durata media delle vacanze estive dopo la chiusura della scuola si attesta attorno ai sette giorni. Anche se il numero complessivo di viaggiatori aumenta rispetto allo scorso anno, si riduce leggermente il tempo trascorso lontano da casa. La spesa media per persona, che comprende pernottamenti, trasporto, pasti e acquisti, si calcola intorno ai 463 euro. Questo porta a un giro d’affari di circa 7,3 miliardi di euro, una cifra significativa per l’economia turistica nazionale. Un dato interessante è la variazione rispetto al 2024, anno in cui la spesa era simile, ma il numero di viaggiatori inferiore. La nuova dinamica indica una maggiore frequenza di viaggi più brevi, specie nel mese di giugno.
Il ruolo dei nonni nelle vacanze con i bambini
Una particolarità emersa dall’indagine riguarda il coinvolgimento dei nonni nell’organizzazione delle vacanze familiari. Circa 200mila nonni partiranno con i nipoti, offrendo supporto a genitori impegnati. Questa presenza è fondamentale per la gestione quotidiana del viaggio e testimonia una realtà consolidata nelle famiglie italiane, dove la rete di parentela estesa gioca un ruolo attivo. Il sostegno dei nonni non si limita alla cura, ma amplia le possibilità di partecipazione a vacanze vere e proprie, contribuendo a creare momenti di svago e condivisione intergenerazionale. La partecipazione degli anziani durante le ferie riflette dinamiche familiari dove “la collaborazione è essenziale.”
Le partenze di giugno consolidano così un trend che premia mete italiane e viaggi brevi, con famiglie che cercano esperienze all’aria aperta e momenti di relax accessibili. Questi dati illustrano un fenomeno che interessa un’ampia fetta della popolazione e si traduce in impatti economici e sociali rilevanti per le città, le località turistiche e le aree naturali italiane in vista dell’estate del 2025.