Yvonne Sciò, ex protagonista di ‘Non è la Rai‘ e attrice dal percorso singolare, si racconta in un’intervista al Corriere della Sera. Ripercorre i suoi esordi nel mondo della moda e dello spettacolo, le sue esperienze in America e i controversi momenti che l’hanno vista protagonista. La sua storia è quella di una donna che ha sempre cercato di mantenere la propria autenticità, anche in un settore frenetico come quello dello showbiz.
Un’infanzia da modella
Sin da giovane, Yvonne Sciò ha mosso i primi passi nel mondo della moda, posando per Vogue Bambino già all’età di cinque anni. Questa esperienza ha segnato profondamente la sua crescita, tanto da farle intraprendere una carriera di modella che l’ha portata a partecipare a campagne pubblicitarie e sfilate prestigiose. Con il passare degli anni, la sua immagine si è affermata e la pressione per conformarsi ai canoni richiesti dal settore ha iniziato a farsi sentire.
Ai microfoni del Corriere, Yvonne ha riflettuto su un’importante scelta avvenuta durante gli esordi. Aveva avuto l’opportunità di firmare un contratto lungo per ‘Non è la Rai‘, ma ha optato per un contratto breve, convinta di dover inseguire i propri ideali piuttosto che la fama e il denaro. “A quell’età credi negli ideali, i soldi non ti interessano,” ha spiegato, ammettendo che questa decisione ha influenzato la sua carriera. La sua ricerca di libertà ha rappresentato un punto cruciale, portandola verso scelte non sempre lineari, ma sempre sincere.
L’esperienza americana
Dopo il breve passaggio in ‘Non è la Rai‘, Yvonne ha deciso di trasferirsi a Los Angeles, motivata dall’idea che avrebbe potuto reinventarsi senza il peso di preconcetti. Le sue aspirazioni non erano orientate alla notorietà, quanto piuttosto a dimostrare il suo talento nell’industria cinematografica. “Volevo essere brava,” ha dichiarato, sottolineando la frustrazione derivante dal fatto che spesso la bellezza venisse vista come un ostacolo alla capacità artistica.
A Hollywood, ha preso parte a produzioni che non hanno goduto della visibilità che meriterebbero, accettando piccoli ruoli che tuttavia rappresentano per lei motivo di orgoglio. Ha condiviso la sua ammirazione per Fran Drescher, la quale ha interpretato un ruolo fondamentale nella sua crescita artistica, avendo scritto e diretto la serie ‘La Tata‘, una pietra miliare della televisione che ha raggiunto un pubblico internazionale.
Rifiuti e controversie nel mondo del glamour
Tra i racconti più sorprendenti di Yvonne, spicca il suo rifiuto nei confronti di Brad Pitt, storicamente noto come uno degli uomini più affascinanti di Hollywood. “Perché era Brad Pitt,” ha spiegato, rivelando la soggezione che provava nei suoi confronti. Il primo incontro a una festa a Los Angeles ha segnato un momento cruciale: Pitt le ha rivolto un complimento, ma lei, disarmata, non è riuscita a rispondere. Ha raccontato che nelle volte successive, l’attore ha chiesto il suo numero per partecipare a lezioni di italiano, ma il suo timore ha preso il sopravvento.
Un altro episodio che ha scosso la sua carriera è stato il confronto con Naomi Campbell. Nel 2005, Yvonne denunciò l’attrice per averla aggredita, un evento che l’ha colpita profondamente. L’attrice ha spiegato che l’aggressione avvenne in un momento di tensione, senza un apparente motivo, suscitando in lei la necessità di una spiegazione. “L’avevo raggiunta a Roma dove stava girando, ma lei ha pensato che volessi rubarle qualcosa,” ha affermato, sottolineando l’assurdità della situazione. La denuncia era motivata dal desiderio di ricevere delle scuse, che non sono mai arrivate.
Yvonne Sciò continua a navigare nel mondo dello spettacolo, rimanendo fedele a se stessa e riflettendo su una carriera ricca di esperienze significative. Le sue scelte e i suoi rifiuti evidenziano un percorso che, sebbene non convenzionale, rispecchia la sua determinazione a restare se stessa.