L’interesse scientifico verso l’identità di genere e l’orientamento sessuale si sposta oltre il dibattito politico. Nel 2025, uno studio pubblicato dalla rivista Nature Reviews Urology propone un metodo per rappresentare queste caratteristiche in modo quantitativo, chiaro e rispettoso della diversità individuale. Il lavoro di Emmanuele A. Jannini, docente di endocrinologia e sessuologia medica a Tor Vergata, presenta xygo, una nuova scala psicometrica pensata per offrire una misurazione più completa e sfaccettata dell’identità sessuale.
Dall’eredità di kinsey a una misurazione più complessa dell’identità sessuale
Negli anni Quaranta, Alfred Kinsey introdusse una scala che valutava l’orientamento sessuale su un continuum tra eterosessualità e omosessualità. Il lavoro di Kinsey, rivoluzionario per la sua epoca, dimostrava che molte persone rientravano in posizioni intermedie tra i due poli, cancellando l’idea di categorie rigide. Oggi, il dibattito si è ampliato all’identità di genere, un concetto ancora poco chiaro per molti e vietato o osteggiato in alcune parti del mondo. Jannini propone con xygo un modello che integra sia l’identità di genere sia l’orientamento sessuale in una rappresentazione a due dimensioni, basata su due scale numeriche. Queste vanno da zero a tre e misurano da un lato l’identità di genere, intesa come la percezione di sé rispetto al proprio sesso assegnato alla nascita, e dall’altro l’orientamento sessuale, cioè le preferenze affettivo-sessuali.
Come funziona la rappresentazione di xygo
Nell’idea di xygo, i poli femminile/maschile soppiantano i punti cardinali, mentre l’asse verticale misura l’identità di genere e quello orizzontale l’orientamento sessuale. Questo sistema consente di rappresentare non solo le identità che restano entro confini binari, ma anche quelle fluide o non binarie, superando così la rigidità delle classificazioni tradizionali. Lo strumento prende il nome dalla combinazione delle lettere X e Y, simbolo dei cromosomi sessuali, e G e O, rispettivamente per genere e orientamento.
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Come funziona la formula xygo per descrivere la propria sessualità
Xygo si propone come una formula semplice e intuitiva. Per esempio, X, G+3, O-3 rappresenta una persona nata con cromosoma X, che si identifica completamente come femminile e ha un orientamento eterosessuale, inteso come attrazione verso persone di sesso opposto . I segni più e meno non indicano giudizi di valore ma semplicemente posizioni in uno spazio numerico dove lo zero rappresenta un punto neutro. Un uomo nato con cromosoma Y che si riconosce profondamente in un’identità femminile e che prova attrazione verso uomini si rappresenta con Y, G+3, O-3.
La forza di xygo sta sia nella capacità di fornire una descrizione precisa di ogni identità sessuale, sia nell’aprire alla possibilità di non identificarsi rigidamente in un solo punto, ma esprimere una gamma di sfumature, compresi cambiamenti o fluttuazioni nel tempo. La struttura dello strumento funziona come un piano cartesiano, dove la coordinata zero consente di riconoscere chi non si sente rappresentato dai poli definiti, o provare l’identità sessuale come qualcosa di mobile.
La flessibilità e la precisione della scala
Un modello pensato per la ricerca ma accessibile a tutti
Xygo nasce come strumento dedicato al ricercatore e al clinico, aperto a chi si occupa di sessuologia, psicologia o medicina. L’obiettivo è fornire dati precisi e comparabili, utili per studiare i meccanismi e le esperienze legate all’identità sessuale in modo più dettagliato di quanto fatto finora. Non richiede strumenti diagnostici specifici né accompagnamento professionale per la compilazione; può essere usato direttamente dalle persone interessate a rappresentare la propria esperienza.
L’uso pratico di xygo consente di superare i limiti di strumenti tradizionali, permettendo di rispettare tutte le identità e variazioni possibili, riconoscendo che la sessualità non è fissa ma può cambiare con tempi e condizioni diversi. Questo approccio rende xygo uno strumento flessibile e attuale, capace di adattarsi a esigenze cliniche e sociali diverse, in una società dove il riconoscimento della complessità individuale è ormai una necessità crescente.
Sessuologia dei sistemi: la sessualità tra corpo, mente, esperienza e società
Jannini definisce xygo uno strumento dinamico, destinato a esprimere la complessità della sessualità come prodotto di interazioni continue tra corpo, mente, esperienze personali e contesto sociale. L’approccio adottato, chiamato sessuologia dei sistemi, evidenzia come ogni aspetto dell’identità sessuale nasca da intrecci di influenze biologiche, psicologiche, vissuti individuali e convenzioni collettive.
La nuova misura invita a considerare l’identità sessuale non come qualcosa di statico o definito una volta per tutte, ma come una realtà in evoluzione, aperta al cambiamento e alla varietà. In questo modo, xygo può diventare uno strumento utile in molti contesti, dalla clinica al sociale, per dare voce e forma a esperienze che spesso restano non riconosciute dalla medicina tradizionale o dalla società. Con la sua precisione e flessibilità, xygo riflette un passo avanti nella comprensione della sessualità nel mondo contemporaneo.