L’ultima settimana di maggio 2025, a Parigi, si è svolta la 92esima Sessione Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale . Tra i partecipanti, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo ha avuto un ruolo attivo nel confronto con rappresentanti dell’Angola, Botswana, Zimbabwe e altri stati africani. L’incontro ha puntato l’attenzione sul monitoraggio della mosca tse-tse e sul progetto PROVNA, un’iniziativa che mira a migliorare la sorveglianza delle malattie trasmesse da vettori in Africa, sfruttando dati ambientali.
Il progetto provna e il concetto di ecoregionalizzazione per il controllo delle malattie vettoriali
Il progetto PROVNA, guidato dall’IZS di Teramo come Centro di Collaborazione WOAH per Epidemiologia, Modelling e Sorveglianza, si fonda sull’ecoregionalizzazione. Si tratta della suddivisione di un territorio in diverse aree omogenee, basata su caratteristiche ambientali e climatiche specifiche. Questo metodo consente di identificare zone con rischi simili per la presenza di vettori come zanzare, zecche e pulci.
L’identificazione delle ecoregioni permette di focalizzare con precisione le campagne di sorveglianza e controllo delle malattie trasmesse dai vettori. Nel progetto PROVNA, questo approccio ha favorito una gestione più mirata delle risorse umane e finanziarie in Nord Africa. Durante la sessione, si è discusso di estendere questo tipo di attività a cinque paesi dell’Africa australe: Angola, Botswana, Namibia, Zambia e Zimbabwe, dove il rischio di diffusione della mosca tse-tse è alto.
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Ruolo di nicola d’alterio nel progetto
Nicola D’Alterio, direttore generale dell’IZS di Teramo, ha spiegato che la comprensione dei fattori ambientali e climatici è indispensabile per prevedere come e dove si concentrano i vettori. Questi dati permettono alle autorità sanitarie di orientare le attività di prevenzione con maggior precisione, limitando la diffusione di patologie infettive che colpiscono esseri umani e animali.
La mosca tse-tse e il rischio della tripanosomiasi africana nelle aree rurali
Durante l’incontro si è dedicata particolare attenzione alla mosca tse-tse, un insetto che a prima vista sembra innocuo, ma che veicola una malattia infettiva pericolosa chiamata trypanosomiasi africana, o “malattia del sonno”. Questa patologia è molto diffusa nell’Africa sub-equatoriale e colpisce soprattutto le popolazioni rurali.
Il contagio avviene attraverso la puntura della mosca tse-tse infetta, che trasmette un parassita del genere Trypanosoma. La tripanosomiasi provoca sintomi iniziali aspecifici come febbre, dolori e affaticamento, cui seguono problemi neurologici gravi se non si interviene precocemente. Nei casi più severi, la malattia può causare la morte. Per questo motivo, il controllo della mosca è essenziale per la salute pubblica e per lo sviluppo delle comunità più isolate.
Negli ultimi anni, la WOAH e diverse organizzazioni non governative hanno promosso campagne di prevenzione, controllo e trattamento volte a ridurre il numero di casi. L’esperienza accumulata evidenzia l’importanza di un sistema di sorveglianza puntuale, in grado di individuare tempestivamente le aree a rischio e favorire interventi efficaci.
Sfide nella diagnosi e trattamento della tripanosomiasi africana
La trypanosomiasi africana presenta difficoltà diagnostiche evidenti, soprattutto nelle fasi iniziali, quando i sintomi sono generici e simili a quelli di molte altre patologie. Questo rende il riconoscimento precoce complesso, pur essendo fondamentale per l’esito della cura. Il trattamento in fase iniziale si avvale di farmaci meno tossici e più semplici da somministrare, con un tasso di guarigione migliore.
Quando la malattia avanza raggiungendo il sistema nervoso centrale, la terapia diventa più complicata e i rischi aumentano. La diagnosi quindi richiede strumenti adeguati e personale formato, ma proprio nelle zone rurali coinvolte manca spesso questa possibilità. Lo sforzo di sorveglianza e sensibilizzazione nelle comunità a rischio deve quindi integrarsi con un potenziamento dei servizi sanitari locali.
Riflessioni di d’alterio
D’Alterio ha sottolineato che la prevenzione della “malattia del sonno” ha ripercussioni più ampie, perché una salute migliore favorisce la crescita sociale ed economica delle regioni colpite. La lotta alla malattia diventa anche una forma di tutela per il resto del mondo, vista la facilità con cui malattie infettive e vettori possono superare confini geografici.
Cooperazione internazionale per potenziare la sorveglianza in africa australe
I lavori di Parigi hanno aperto la strada a una maggiore cooperazione tra i paesi africani presenti e l’IZS di Teramo, con il supporto della WOAH. La condivisione di dati e metodologie di monitoraggio può rafforzare le attività di sorveglianza contro la mosca tse-tse, che rischia di espandersi in territori nuovi per diversi motivi, tra cui cambiamenti ambientali e spostamenti umani.
L’estensione del modello PROVNA all’Africa australe si propone di mappare in dettaglio le ecoregioni e di aggiornare continuamente le informazioni per anticipare i focolai di infezione. Questo richiederà un impegno congiunto per formare personale locale, standardizzare procedure e diffondere conoscenza.
La sessione ha mostrato come i dati ambientali satellitari e le analisi climatiche possano diventare strumenti concreti per la prevenzione sanitaria in aree remote. Ogni dato raccolto aiuterà a capire meglio dove concentrare sforzi di controllo e come intervenire in modo tempestivo, evitando crisi sanitarie estese.
La presenza e il ruolo attivo dell’IZS di Teramo in queste iniziative internazionali evidenzia l’impegno italiano nelle emergenze sanitarie globali legate alle malattie trasmesse da vettori, che restano una sfida per molte popolazioni nel mondo. Intanto, i lavori proseguono con un orizzonte che mira a integrare scienza e politica per rilanciare la lotta contro la trypanosomiasi africana e la sua diffusione.